A causa, dunque delle spese correnti alle quali il Comune è chiamato a far fronte, la giunta guidata dal sindaco Bruno Rosi, con apposita delibera, ha chiesto il 17 dicembre scorso una lauta anticipazione di cassa. La richiesta precorsa di liquidità, secondo quanto riportato nell’atto - la delibera n. 160/2014, pubblicata di recente sull’albo pretorio dell’ente - sarebbe stata generata dal fatto che l’andamento delle entrate ha, nel corso della gestione, determinato una carenza finanziaria che non consente di far fronte ai fabbisogni originati dalla spesa. Così come previsto dall’art. 222 del D.Lgs 267/2000, la giunta comunale, con riferimento all’esercizio finanziario 2015, ha dunque formulato la richiesta di un’anticipazione di tesoreria di un milione di euro che corrisponde a poco meno dei 3/12 delle entrate accertate dai primi tre titoli del penultimo conto consuntivo, ossia quello afferente all’esercizio 2013 (approvato nel giugno scorso).

Nell’anno 2014, sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per quasi 200mila euro, di cui quasi 70mila ereditati come residui passivi del 2013. La richiesta di anticipazione è stata dunque formulata all’indirizzo del tesoriere, Banca Carime Spa, che avrà diritto al rimborso fino alla concorrenza della somma, più relativi interessi ed oneri accessori, con scadenza fissata al 31 dicembre 2015. L'anticipazione, infatti, secondo le disposizioni normative vigenti, deve essere estinta nell'esercizio finanziario in cui è contratta. L’esecutivo ha stabilito di finanziare il pagamento dell’importo, con l’istituzione di uno specifico capitolo nel bilancio del prossimo esercizio. La somma, compresi gli interessi fissati da un’apposita convenzione fra Comune e soggetto tesoriere, sarà chiaramente coperta nelle more dell’incasso di pregresse e future entrate tributarie, con ricaduta diretta sulle tasche dei cittadini.