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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Alto Mesima, non è mai tardi per l’arrivo del metano. Firmata la convenzione da 21milioni di euro. Un calvario senza fine che potrebbe essere giunto alla sua ultima stazione.
La zona dell’Alto Mesima, stretta tra il Poro e il massiccio delle Serre, da oltre vent’anni attende il metano. Un processo eterno, per il quale i comuni interessati, a partire dal 2008, si erano addirittura uniti dando vita a un consorzio, il Cometam. Parrebbe adesso – il condizionale è d’obbligo – che si sia arrivati all’ultimo step, sancito dalla firma delle convenzioni da parte degli otto comuni inclusi nel progetto: Acquaro, Arena, Dasà, Gerocarne, Pizzoni, Soriano, Sorianello e Vazzano. Gli atti sottoscritti ieri dai primi cittadini dovrebbero rappresentare, infatti, l’ultimo adempimento utile a dare il via ai quarantacinque giorni di tempo per l’emissione del decreto di finanziamento da parte della Regione Calabria. I cantieri, secondo la scaletta prevista, dovrebbero essere allestiti nella prossima estate, presumibilmente entro il mese di luglio, quando si inizierà quindi a realizzare le prime operazioni di scavo. Si tratta di un progetto ammontante complessivamente a circa 21 milioni di euro, metà dei quali sono finanziati nell’ambito dell’“Apq Energia” dalla Regione Calabria; mentre la restante metà è a carico della Bonatti di Parma, azienda appaltatrice. Si va, dunque, verso l’epilogo di una vicenda protrattasi ben oltre le aspettative di quegli amministratori che sette anni fa – su impulso dell’allora sindaco di Dasà, Gabriele Corrado – avevano dato vita al Cometam, consorzio per la metanizzazione dell’Alto Mesima, oggi guidato dall’attuale primo cittadino di Dasà, Giuseppe Corrado, che ne riveste la carica di presidente in quanto a capo del comune capofila. Beneficiari dell’intervento saranno, quindi, gli otto centri dell’Alto Mesima, che vedranno i rispettivi territori interessati dai lavori di metanizzazione. In relazione a ciò è stato ripartito il finanziamento: la somma più cospicua, 5,1 milioni di euro, spetterà a Soriano Calabro, dove è prevista anche l’ubicazione della centrale di derivazione e di altre infrastrutture annesse; sul territorio di Dasà, comune capofila della progettazione saranno spesi invece 2,2 milioni di euro; a Vazzano verranno impiegati 1,2 milioni; ad Acquaro 2,2 milioni; ad Arena 1,5 milioni; a Gerocarne 2,7 milioni; a Sorianello 1,4 milioni ed infine a Pizzoni 2,5. L’impresa Bonatti di Parma ha già provveduto a divulgare l’avviso pubblico utile a stilare l’elenco dei fornitori qualificati a cui subappaltare la fornitura di materiali e le attività di messa in opera. La durata dei lavori stimata, salvo nuove complicazioni che potrebbero portare ad ulteriori ritardi, è di due anni a partire dalla posa della prima pietra, per la quale – come detto – si attende ora soltanto che la Regione Calabria emetta il decreto per il via libera all’erogazione del 50% dei fondi. Con un ritardo abissale – nel cuore dell’era delle nuove energie alternative – l’Alto Mesima brinda dunque in onore dell’agognato avvento del “gas di città”.
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