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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Il presidente Mario Oliverio ormai da diversi giorni si dice pronto ad abolire definitivamente i vitalizzi intascati dagli ex consiglieri regionali.
Ma chi ha esercitato la “professione” fino alla passata legislatura può tirare un sospiro di sollievo: la mannaia agitata dallo smanioso neo governatore, non potrà nulla, infatti, sulle rendite intascate dai consiglieri in carica fino allo scorso novembre. Tagli sanciti quindi da una spending review nostrana senza alcuna valenza retroattiva, ne consegue che i benefici acquisiti dai consiglieri regionali del passato, compresi quelli che hanno esercitato l’incarico fino all’ultima legislatura Scopelliti-Stasi, sono salvi.
Sono 116 gli ex inquilini di Palazzo Campanella che continueranno a percepire una rendita mensile pari all’80% dell’indennità di carica di un parlamentare, erogata dal giorno del compimento del 60esimo anno di età, eccetto per quei casi che ne fanno richiesta di anticipazione. La lista completa è stata pubblicata sul portale on line del Consiglio regionale della Calabria, alla voce “Amministrazione Trasparente”. Tra gli “unti” della Regione Calabria spiccano diversi volti noti del Vibonese, protagonisti della scena politica dei decenni scorsi. Il record spetta ad Antonio Borrello – ex sindaco di Pizzo Calabro, nonché ex vicepresidente del Consiglio regionale – eletto per tre volte consecutive nella massima assise calabrese, scuola Dc, poi Ppi ed ancora dopo Udeur, e che grazie alla sua lunga permanenza in Regione percepisce ora una delle quote più alte tra gli ex consiglieri eletti nella circoscrizione vibonese: 7.693,89 euro al mese. Assieme a lui sul gradino più alto del podio, beneficiario dello stessa somma, un altro ex Dc (passato poi alla Margherita e dopo addirittura a Forza Italia) Domenico Romano Carratelli, eletto per la prima volta nel 1980 ed in Consiglio fino al ’94, capace di rivestire nel tempo cariche come quella di presidente del Consiglio regionale ed assessore al Turismo. Appaiato, ancora a quota 7.693,89 euro troviamo Antonio Giulio Galati, originario di Monterosso, anche lui ex presidente del consesso regionale, ruolo esercitato per dieci anni consecutivi su tredici totali spalmati in tre mandati. Leggermente staccato Franco De Luca che riceve ogni mese 5.626,16 euro. De Luca esordì in Consiglio nel 1983, “ripescato” tra i primi non eletti tre anni dopo dall’avvio della legislatura, come candidato tra le file del Pci nella circoscrizione di Catanzaro, che comprendeva all’epoca anche il territorio dell’attuale provincia di Vibo. Si riconfermò in seguito per altri due mandati, prima sotto l’effige del Pds e poi dei Ds, seguendo dunque tutta la filiera degli ex democratici di sinistra, tanto da esercitare dopo anche il ruolo di segretario provinciale del Partito democratico vibonese.
Più datata l’esperienza regionale di Carmelo Pujia, elemento di spicco della corrente andreottiana della Dc, assessore regionale a cavallo degli anni ’70 ed ’80, ma con all’attivo anche tre legislature alla Camera ed una da presidente della Provincia di Catanzaro. Un longevo curriculum politico che gli garantisce ogni mese un vitalizio da 5.289,55 euro.
A quota 3.846,95 euro l’avvocato democristiano Salvatore Vecchio, “uomo delle istituzioni”calabresi, che oltre a rivestire la carica di consigliere regionale dal 1990, fu anche vicepresidente della Provincia di Catanzaro e poi assessore al Bilancio di quella di Vibo. Lo stesso vitalizio viene corrisposto al nicoterese Fabiano Lavorato, ex consigliere regionale Dc per cinque anni. In casa Basile sono invece due gli emolumenti d’oro erogati ogni mese a favore di Domenico Antonio Basile (3.654,60 euro), superato di poco dalla sorella Maddalena Basile (3.846,95). I due, rispettivamente, esordirono in consiglio regionale nel 1983 e nel 2001. Forgiatisi entrambi negli ambienti politici missini, militanti poi di Alleanza Nazionale, partito che permise al maschio di casa – ingegnere – di approdare alla Camera e all’Europarlamento, per poi fare ritorno dal 2002 al 2005 in Regione Calabria, dove svolse il ruolo di assessore all’Ambiente.
Michele Ranieli da San Calogero, invece, si vede accreditare sul proprio conto corrente 3.077,56 euro mensili, grazie alla permanenza in Consiglio regionale a partire dal 1995 in quota Cdu, fino ad acquisire la carica di assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione e poi alla Formazione professionale. Approdò più tardi in parlamento dal 2001, fino al 2006. Ultimo della lista dei già consiglieri regionali vibonesi, Pietro Giamborino, originario della frazione di Piscopio, ex segretario provinciale della Margherita, che deve “accontentarsi” di un vitalizio di 2.853,81 euro. Lo stesso Giamborino – con alle spalle anche due esperienze da assessore provinciale al Bilancio e poi da presidente del consiglio della Provincia – pare ora in lizza per la candidatura a sindaco di Vibo Valentia, proposto dalla corrente maggioritaria del Partito democratico.
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