Mercoledì, 10 Febbraio 2016 10:07

Vibo, le pipe del maestro Vincenzo Grenci protagoniste al Limen Design e Architettura

Scritto da Redazione
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"Per rilassare corpo e mente basta accendersi una pipa", parola di Vincenzo Grenci. E se lo dice lui bisogna crederci, lui che le pipe le costruisce e alle quali da anche un’anima.

Lo ha dimostrato, con attrezzi del mestiere alla mano, al Limen Design e Architettura organizzato dalla CNA di Vibo Valentia, presieduta da Giovanni Cugliari in collaborazione con la Camera di Commercio. "L’arte “nella” pipa", questo il titolo della manifestazione, si è svolta nei giorni scorsi presso la maestosa sala del Valentianum, dove curiosi e appassionati hanno potuto assistere ad una vera e propria lezione d’arte del maestro Grenci: eccentrico, stravagante, molto originale e soprattutto innamorato della sua professione, che non è solo tradizione e manualità certosina ma, soprattutto, «passione e amore verso l’oggetto - sostiene il maestro - altrimenti non sarebbe possibile tutto ciò».

Da semplici ciocchi di radica di erica, seguendo lunghi processi di bollitura, essiccazione e stagionatura all’interno del suo laboratorio a Brognaturo, nelle Serre vibonesi, Vincenzo Grenci realizza pipe che non sono semplici strumenti per dar fuoco a del tabacco, ma veri e propri capolavori d’arte. Intagli, disegni, incisioni, forme stravaganti e grandezze diverse caratterizzano le sue pipe, apprezzate in tutto il mondo. Una passione, la sua, ereditata da papà Domenico, ricordato da tutti come “il re della Pipa” e che ha annoverato tra i suoi clienti il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, e l’allenatore della Nazionale di calcio, campione del mondo, Enzo Bearzot. Non sono semplici oggetti le pipe di Vincenzo ma «sue creature. Alcune pipe - ha dichiarato - hanno per me un valore immenso e non le vendo nemmeno al migliore offerente». A caratterizzare le pipe Grengi sono, soprattutto, le particolari venature del legno. «Quelle dal taglio verticale creano un occhio di pernice visibile da ogni lato della stessa pipa - ha commentato - questa è una particolarità che si verifica raramente e la rende ancora più pregiata». La pipa è femmina ed è per questo, molto probabilmente, che gli uomini, cacciatori per antonomasia, la amano così tanto da cacciarla, appunto, per fumarla rendendo gradevoli certi momenti della giornata. «Anche le donne la fumano - ha continuato il maestro - non sono in molte e tra queste c’è chi richiede pipe dagli intarsi particolari e c’è chi le preferisce semplici». Acquistare una pipa è sempre una scelta dettata da una sensazione, anche se è la stessa che cattura il compratore. Fumare una pipa di Vincenzo Grenci, assaporarne il bouquet raffinato del tabacco, è passione, gusto, piacere, raffinatezza e delizia.

«È una tradizione questa che va salvaguardata - ha commentato Giovanni Cugliari - è una cultura che rientra in quello che è il concetto di design ma, soprattutto, di recupero del territorio. L’evento - ha continuato - vuole sottolineare l’importanza di questo patrimonio che, purtroppo, va scomparendo e che invece va tutelato. Il ruolo della CNA è quello di recuperare e portare a conoscenza queste maestranze che sono un pezzo della nostra storia».

 

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