Lunedì, 07 Dicembre 2015 14:32

Ancora furti nel Vibonese. L’auto degli ‘incappucciati’ di Fabrizia avvistata anche a Vazzano

Scritto da Redazione
Letto 5708 volte

Il 2015, ormai giunto agli sgoccioli, non sarà di certo ricordato come uno dei migliori anni per quel che concerne la questione sicurezza, legata in particolar modo alla lista lunghissima di furti e rapine registratesi sia all’indirizzo di abitazioni private che di diverse attività commerciali e istituti di servizi. 

Memorabile, soprattutto perché ancora non sono stati identificati gli autori del reato, resta la rapina dello scorso 12 agosto, a danno della banca Carime di Serra San Bruno, dove il bottino portato via dai quattro malviventi presentatisi nella filiale di via De Gasperi a volto scoperto, era ammontato a 100mila euro. Epilogo avverso, invece, per una altra rapina che resterà di certo iscritta nella memoria di questi ultimi 365 giorni, quella alla gioielleria Monilia, sempre a Serra San Bruno, dove due donne, una madre e una figlia – identificate ed arrestate in Emilia Romagna alcuni mesi dopo – avevano rubato un rotolo di gioielli del valore di circa 80mila euro.

Numerosi anche i casi di furti posti in essere, probabilmente, non da veri e propri professionisti della rapina. Ultimo quello tentato a Brognaturo, pochi giorni fa, quando due persone col volto travisato da passamontagna avevano provato, a colpi di mazza, ad accedere ai depositi interni dell’ufficio postale. In tal caso erano state le urla della dipendente a mettere in fuga i due ladri, lesti ad allontanarsi in sella ad una moto. Il giorno prima, forse per coincidenza, un analogo tentativo di rapina andato a male si era verificato alle Poste di Nicotera, ma in tal caso nel cuore della notte, ad uffici ancora chiusi. Ad accorgersi del tentato scasso su una porta d’accesso ubicata sul retro della struttura, i dipendenti dello stesso ufficio postale che nella prima mattinata successiva stavano per prendere servizio.

Tantissimi, invece, i casi di rapina all’interno di abitazioni private, come l’ondata registratasi fra settembre ed ottobre, in diverse abitazioni dei centri abitati di Spadola, Simbario e Brognaturo. Ma anche ad Arena, dove l’allarme pare non essersi arrestato, tanto che proprio il primo cittadino Antonino Schinella, ha parlato di furti registrati «ormai con cadenza quotidiana», e quasi sempre in case abitate da cittadini anziani.

Sulla stessa scia l’allarme lanciato, poche ore fa, anche dal primo cittadino di Vazzano, Domenico Villì, che starebbe valutando la possibilità di indire una seduta straordinaria del Consiglio comunale, alla quale potrebbero essere invitati a prendere parte anche il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, i consiglieri regionali eletti nel Vibonese e i rappresentati delle forze dell’ordine.

Proprio a Vazzano uno degli ultimi episodi di furto, anzi un doppio colpo messo a segno venerdì scorso in due diverse abitazioni del centro abitato da dove sarebbero stati prelevati oro e monili. I cittadini avrebbero segnalato la presenza, in quelle ore, di un’auto sospetta, avvistata nelle vie della cittadina. La stessa Audi A4 station wagon di colore blu, che sarebbe stata segnalata a Fabrizia, nel corso della scorsa settimana, con a bordo alcuni uomini incappucciati. Nulla di certo, in entrambi i casi, pare sia emerso in seguito agli accertamenti condotti dagli uomini dell’Arma. Ma, comunque, al momento, l’allarme resta alto.

A Gerocarne e nel comprensorio dell’Alto Mesima – territorio particolarmente attenzionato dalle forze dell’ordine dopo i casi di tentato omicidio, ben due, all’indirizzo di alcuni componenti della famiglia di ‘ndrangheta dei Loielo – si sono fatte sempre più diffuse le rapine in abitazioni private, all’interno delle quali, oltre a ore e gioielli, erano stati sottratti anche alcuni fucili ed altre armi possedute, quasi sempre, da cacciatori.

Articoli correlati (da tag)

  • Boom dello shopping online nel Vibonese: tra i prodotti più acquistati abbigliamento e libri Boom dello shopping online nel Vibonese: tra i prodotti più acquistati abbigliamento e libri

    Un’arma a doppio taglio quella della sempre più diffusa tendenza ad affidarsi all’e-Commerce per l’acquisto di prodotti di ogni genere. Una pratica che da una parte permette al cliente di avere il prodotto desiderato recapitato direttamente a casa propria in un breve lasso di tempo, ma che da un altro punto di vista sta concorrendo a affossare ulteriormente il mercato locale e le attività commerciali presenti sul territorio.

    Una questione aperta anche per i paesi della provincia di Vibo Valentia che sta via via scalando posizioni nella classifica dei territorio dove si ricorre con maggiore frequenza allo shopping online. A diffondere i dati del fenomeno è stato il gruppo Poste Italiane che ha proprio sottolineato come nella nostra provincia stia letteralmente volando l’e-Commerce nella fascia centrale della Calabria che comprende proprio le province di Vibo e Catanzaro, dove «nei primi nove mesi del 2018 Poste Italiane ha consegnato oltre 365mila pacchi. In pratica, quasi due pacchi a testa per ogni abitante, a dimostrazione dell’abitudine sempre più diffusa allo shopping online in ogni parte d’Italia, anche grazie alla capillarità e alla flessibilità del servizio di Poste Italiane che prevede consegne anche di sera e nel week end».

    Le principali categorie di acquisto riguardano l’abbigliamento (52%), libri e riviste (45%), ma anche cellulari, smartphone e tablet (37%), piccoli elettrodomestici (30%), prodotti per la cura del corpo (30%) o audio /video (30%). Il settore sarebbe dunque in crescita esponenziale, tanto che secondo le stime elaborate dal Politecnico di Milano in collaborazione con il consorzio Netcomm, il giro d’affari complessivo dell’e-commerce italiano raggiungerà a fine 2018 i 27 miliardi di euro, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Un trend di crescita che proseguirà nei prossimi anni, visto che il ritardo del nostro Paese nei confronti dei mercati più avanzati non è ancora colmato.

  • Arresti a Gerocarne, un terreno conteso alla base delle minacce all’avvocato vibonese Arresti a Gerocarne, un terreno conteso alla base delle minacce all’avvocato vibonese

    Le minacce di morte nei confronti di un avvocato vibonese si protraevano da anni, precisamente dal 2015, alla base delle quali ci sarebbe stato un terreno conteso. A distanza di tempo, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno – supportati nella fase esecutiva dai militari delle Stazioni di Soriano e Vazzano – sono riusciti a individuare i presunti responsabili: si tratta di Giuseppe Donato, di 49 anni, e dei figli Salvatore (24) e Peppino (20), ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di estorsione aggravata continuata, danneggiamento seguito da incendio, detenzione e porto abusivo di pistola.

    Il padre e i due figli sono adesso ai domiciliari.

    Le indagini sono iniziate il 15 ottobre 2017 quando nella frazione Sant’Angelo di Gerocarne, durante la nottata, è stato appiccato un incendio a un capannone di una persona del luogo.  Da lì sono subito scattate le indagini, che hanno consentito di raccogliere utili risultanze investigative in capo ai due giovani con precedenti di polizia. In quella circostanza fu incendiato l’intero immobile dove erano custoditi, oltre ad alcuni capi di bestiame, un trattore che era stato utilizzato il giorno stesso per lavorare all’interno di un fondo agricolo situato in contrada Cerasara a Gerocarne. Ed è stato proprio questo l’elemento che ha indirizzato le indagini: gli inquirenti, infatti, sono riusciti a ricostruire una vicenda che andava avanti già da tempo in relazione alla proprietà del fondo agricolo.

    Il fondo in questione, di proprietà di un avvocato vibonese, era da tempo oggetto di attenzioni da parte della famiglia Donato, che – secondo i carabinieri - cercava di impossessarsene con minacce e pressioni indirizzate al proprietario del fondo e a tutte le persone che si recavano all’interno per lavorarlo.

    I militari, quindi, hanno ricostruito le intimidazioni verso l’avvocato vibonese più volte minacciato di morte anche con l’utilizzo di una pistola indebitamente detenuta. Minacce, queste, che sono iniziate nel 2015 e si sono protratte sino ad oggi, indirizzate sia al legale che a tutte le persone che di volta in volta venivano individuate dal legittimo possessore del fondo per recarsi nel terreno conteso. L’atteggiamento intimidatorio adottato dai due figli e dal padre (quest’ultimo pregiudicato) era volto a far desistere, oltre al proprietario del fondo stesso, tutti i potenziali acquirenti del terreno e non in ultimo, il proprietario del capannone incendiato. Non è un caso, infatti, secondo gli inquirenti, che oggetto del danneggiamento seguito da incendio del 15 ottobre 2017 sia stato proprio il trattore utilizzato il giorno precedente per completare i lavori nel fondo agricolo dell’avvocato.

    Da qui l’accusa per i tre che si sarebbero procurati un ingiusto profitto consistente nel possesso ed utilizzo del fondo ai fini del pascolo con conseguente danno per il legittimo proprietario che non avrebbe potuto esercitare liberamente il suo diritto di proprietà.

    La vicenda trae origine, storicamente, già dai primi anni 2000 quando il terreno era già oggetto di contesa tra il legittimo proprietario e la famiglia Donato. La diatriba è culminata il 23 giugno 2010 in un tentativo di omicidio che sarebbe stato posto in essere da Giuseppe Donato (reato per il quale è stato condannato con pena definitiva) nei confronti dell’avvocato vibonese, legittimo proprietario del terreno agricolo in argomento.

    «La collaborazione delle vittime – ha affermato il capitano della Compagnia di Serra, Marco Di Caprio – è stata fondamentale, in quanto ci hanno fornito da subito le informazioni che hanno poi indirizzato le indagini. Il nostro lavoro è stato quello di riscontrare le informazioni raccolte, per arrivare alle fonti di prova utili a sostenere l’accusa in giudizio. In ogni caso, non emergono contatti con ambienti mafiosi».

     

  • Estorsione a un avvocato, arrestati padre e figli a Gerocarne Estorsione a un avvocato, arrestati padre e figli a Gerocarne

    È in corso, dalle prime luci dell’alba, a Sant’Angelo di Gerocarne, un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno che stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, rispettivamente padre e figli, ritenuti responsabili di estorsione aggravata continuata in danno di un avvocato vibonese, del danneggiamento seguito da incendio di un capannone avvenuto nell’ottobre 2017 e detenzione e porto di pistola.

    Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo di Serra San Bruno e coordinate dalla Procura di Vibo Valentia.

    I dettagli dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10 presso il Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia.

  • Fabrizia, Minniti contro 'Crescere insieme: «Sul Gal fanno solo confusione» Fabrizia, Minniti contro 'Crescere insieme: «Sul Gal fanno solo confusione»

    Riceviamo e pubblichiamo

    La disinformazione della setta “crescere insieme Fabrizia”, quale arma di distrazione di massa, continua a macinare notizie di stampa false e prive di qualunque fondamento di verità, messe in circolazione al solo scopo di creare confusione e disorientamento. Se tali informazioni li verificasse prima della loro pubblicazione, probabilmente, eviterebbe figuracce da sprovveduti e da neofiti improvvisati.

  • “Io non rischio”, i volontari della Protezione Civile di Fabrizia scendono in piazza “Io non rischio”, i volontari della Protezione Civile di Fabrizia scendono in piazza

    FABRIZIA “Io non rischio”. I volontari della Protezione Civile di Frabrizia si associano ai circa 7mila colleghi che nel week-end (15 e 16 ottobre) scenderanno in piazza per sensibilizzare la gente rispetto ai rischi naturali che riguardano l’intero Paese. Una manifestazione necessaria dopo il disastro causato dal recente sisma che ha colpito il Centro Italia. Per il sesto anno consecutivo dunque il volontariato di Protezione Civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegnano insieme in una campagna di comunicazione nazionale.

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)