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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Il 2015, ormai giunto agli sgoccioli, non sarà di certo ricordato come uno dei migliori anni per quel che concerne la questione sicurezza, legata in particolar modo alla lista lunghissima di furti e rapine registratesi sia all’indirizzo di abitazioni private che di diverse attività commerciali e istituti di servizi.
Memorabile, soprattutto perché ancora non sono stati identificati gli autori del reato, resta la rapina dello scorso 12 agosto, a danno della banca Carime di Serra San Bruno, dove il bottino portato via dai quattro malviventi presentatisi nella filiale di via De Gasperi a volto scoperto, era ammontato a 100mila euro. Epilogo avverso, invece, per una altra rapina che resterà di certo iscritta nella memoria di questi ultimi 365 giorni, quella alla gioielleria Monilia, sempre a Serra San Bruno, dove due donne, una madre e una figlia – identificate ed arrestate in Emilia Romagna alcuni mesi dopo – avevano rubato un rotolo di gioielli del valore di circa 80mila euro.
Numerosi anche i casi di furti posti in essere, probabilmente, non da veri e propri professionisti della rapina. Ultimo quello tentato a Brognaturo, pochi giorni fa, quando due persone col volto travisato da passamontagna avevano provato, a colpi di mazza, ad accedere ai depositi interni dell’ufficio postale. In tal caso erano state le urla della dipendente a mettere in fuga i due ladri, lesti ad allontanarsi in sella ad una moto. Il giorno prima, forse per coincidenza, un analogo tentativo di rapina andato a male si era verificato alle Poste di Nicotera, ma in tal caso nel cuore della notte, ad uffici ancora chiusi. Ad accorgersi del tentato scasso su una porta d’accesso ubicata sul retro della struttura, i dipendenti dello stesso ufficio postale che nella prima mattinata successiva stavano per prendere servizio.
Tantissimi, invece, i casi di rapina all’interno di abitazioni private, come l’ondata registratasi fra settembre ed ottobre, in diverse abitazioni dei centri abitati di Spadola, Simbario e Brognaturo. Ma anche ad Arena, dove l’allarme pare non essersi arrestato, tanto che proprio il primo cittadino Antonino Schinella, ha parlato di furti registrati «ormai con cadenza quotidiana», e quasi sempre in case abitate da cittadini anziani.
Sulla stessa scia l’allarme lanciato, poche ore fa, anche dal primo cittadino di Vazzano, Domenico Villì, che starebbe valutando la possibilità di indire una seduta straordinaria del Consiglio comunale, alla quale potrebbero essere invitati a prendere parte anche il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, i consiglieri regionali eletti nel Vibonese e i rappresentati delle forze dell’ordine.
Proprio a Vazzano uno degli ultimi episodi di furto, anzi un doppio colpo messo a segno venerdì scorso in due diverse abitazioni del centro abitato da dove sarebbero stati prelevati oro e monili. I cittadini avrebbero segnalato la presenza, in quelle ore, di un’auto sospetta, avvistata nelle vie della cittadina. La stessa Audi A4 station wagon di colore blu, che sarebbe stata segnalata a Fabrizia, nel corso della scorsa settimana, con a bordo alcuni uomini incappucciati. Nulla di certo, in entrambi i casi, pare sia emerso in seguito agli accertamenti condotti dagli uomini dell’Arma. Ma, comunque, al momento, l’allarme resta alto.
A Gerocarne e nel comprensorio dell’Alto Mesima – territorio particolarmente attenzionato dalle forze dell’ordine dopo i casi di tentato omicidio, ben due, all’indirizzo di alcuni componenti della famiglia di ‘ndrangheta dei Loielo – si sono fatte sempre più diffuse le rapine in abitazioni private, all’interno delle quali, oltre a ore e gioielli, erano stati sottratti anche alcuni fucili ed altre armi possedute, quasi sempre, da cacciatori.
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