Venerdì, 05 Febbraio 2016 16:38

Legalità, presentato a Fabrizia il progetto 'Io vivo...senza confini'

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È stato presentato stamane presso l'aula magna della scuola primaria di Fabrizia, alla presenza di numerose autorità civili e militari, il progetto "Io vivo...senza confini", curato dall'insegnante Maria Carmen Aloi, con la collaborazione della dirigente scolastica dell'istituto comprensivo, Clelia Bruzzì, e dei ragazzi che, attraverso alcuni lavori, hanno sicuramente contribuito alla buona riuscita di una manifestazione che ha avuto come obiettivo principale quello di diffondere la cultura della legalità tra le giovani generazioni. 

Presenti all'iniziativa il sindaco del Comune di Fabrizia, Antonio Minniti; il rappresentante del Comune di Mongiana, Domenico Pisano; quello del Comune di Nardodipace, Michele Larobina; il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo; gli avvocati Vincenzo Gennaro e Antonio Carè, rispettivamente presidente e componente della Camera penale dell'Ordine degli avvocati di Vibo; il consigliere regionale, nonchè presidente della commissione Antimafia a palazzo Campanella, Arturo Bova e la dottoressa Stella Franco,  referente per la legalità dell'Ufficio scolastico regionale.

L'apertura dei lavori è stata affidata alla dirigente, Clelia Bruzzi, secondo la quale iniziative di questo tipo sono utili per «dimostrare a tutti che, nonostante tutto, si può cambiare. Dobbiamo agire - ha aggiunto - e credere nel cambiamento ed i ragazzi devono aiutarci in questo percorso». Un percorso, questo, che vede al centro la legalità, così come ha sottolineato anche il primo cittadino di Fabrizia, Antonio Minniti: «Non si tratta - ha detto il sindaco del piccolo centro montano - di un obiettivo che, una volta raggiunto, possiamo ritenerci soddisfatti. No, la legalità è il quotidiano, è il vivere giorno per giorno la realtà e cercare di cambiarla, laddove c'è da intervenire. Siamo, comunque, lieti di accogliere questo genere di iniziative, utili per il futuro nostro e di quello dei nostri figli». A seguire, i saluti di Domenico Pisano e Michele Larobina, dopodichè c'è stato l'intervento di Mario Spagnuolo che - parlando di dignità, rispetto e senso del dovere - ha interagito con i ragazzi presenti in aula, i quali hanno ascoltato con attenzione le parole del procuratore della Repubblica di Vibo Valentia: «Nessuno di noi ha bisogno di falsi proclami. Per diffondere la legalità non servono grandissime imprese, è sufficiente che tutti diano il proprio contributo senza portare avanti obiettivi irraggiungibili e difficili da portare a termine». Successivamente, è toccato all'insegnante Maria Carmen Aloi presentare i dettagli del progetto, mentre la referente per la legalità dell'Usr, Stella Franco, ha provato a spiegare ai ragazzi il significato del termine legalità, una parola troppo spesso «vuota» e che, per riempirla, si deve fare affidamento anche «ai gesti quotidiani». Ed ancora, i saluti dell'avvocato Carè e l'intervento del consigliere regionale, Arturo Bova, vittima di due intimidazioni nel giro di dieci mesi, l'ultima delle quali verificatisi lo scorso 17 gennaio, quando ignoti gli hanno incendiato l'autovettura ad Amaroni, centro della provincia di Catanzaro: «Per capire e diffondere la cultura della legalità - ha detto Bova - bisogna partire innanzitutto dai ragazzi e dalle scuole. È necessario interagire con questo mondo, parlare e discutere di legalità con i ragazzi, per far capire loro che un'altra realtà è davvero possibile». La chiusura dei lavori è stata, invece, affidata all'avvocato Vincenzo Gennaro, che ha sottolineato l'importanza della scuola e della famiglia nella promozione di questa cultura. 

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