VIBO VALENTIA - Sono venti le ordinanze emesse dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, su richiesta della DDA del capoluogo calabrese, nei confronti di diversi imprenditori. A queste si aggiunge anche il sequestro preventivo emesso sempre dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che riguarda 19 aziende e 25 persone fisiche, con conseguente sequestro di 45 immobili (terreni, fabbricati, appartamenti e pertinenze), tra cui 2 bar ubicati in pieno centro nella capitale e conti correnti riconducibili ai destinatari del provvedimento, per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro. È il risultato di una maxi operazione antimafia in corso dalle prime luci dell’alba, condotta dai carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, in collaborazione con i militari dell’arma di Milano, Roma e Bologna, con l'ausilio della Guardia di Finanza, nei confronti di presunti appartenenti al clan Tripodi
di Porto Salvo e Vibo Marina. Tutti i particolari dell'operazione, saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà nella mattinata odierna nella caserma dei carabinieri del gruppo operativo dell’ Arma di Vibo Valentia di località «Aereoporto». Fra le contestazioni mosse dalla Dda al clan Tripodi di Vibo Valentia (operante in particolare nelle frazioni di Porto Salvo e Vibo Marina, ma anche fuori regione) vi è anche il tentativo di acquisire appalti pubblici nel Lazio attraverso il promesso sostegno elettorale ad un candidato (non indagato) alle elezioni del Consiglio Regionale del Lazio 2010. Candidato che, alla fine, è risultato eletto.