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La città di Vibo Valentia torna a navigare in acque quiete, almeno rispetto alla questione “riduzione idrica coatta”. L'ultimatum della Sorical era arrivato nel corso delle scorse settimane, quando proprio la società per la gestione delle risorse idriche della nostra regione aveva “invitato” 37 comuni morosi a rimettersi in linea con i pagamenti dovuti, pena lo stop dell'erogazione dell'acqua.
A Vibo, dove si sarebbe provveduto in questi giorni a far fronte al debito regresso, il rischio della progressiva riduzione idrica, sembra, dunque, almeno per il momento, scongiurato. Così come anche in altri comuni, dove, una volta regolato il pagamento, è stata interrotta la procedura sanzionatoria per morosità. Dell’elenco dei 37 ex “cattivi pagatori”, restano esclusivamente Belvedere e San Sosti, comuni per i quali l’iter è stata posticipato.
Ma la battaglia della Sorical, sempre più intenzionata a riscuotere il dovuto, non si ferma qui. Una nuova “lista nera” è stata infatti diffusa in questi giorni. Ne farebbero parte altri 13 Comuni che, al pari di quelli contattati in precedenza, hanno ricevuto una diffida con l’invito a regolarizzare le rispettive posizioni nell’ordine del pagamento dell’acqua erogata a favore della rispettiva rete idrica comunale. La riduzione della fornitura potrebbe, infatti, scattare ora a danno di Grotteria, Filandari, Monasterace, Malvito, San Lorenzo del Vallo, San Giovanni in Fiore, San Lucido, San Piscopio, Santo Stefano in Aspromonte, Satriano, Settingiano, Sinopoli e Villa San Giovanni.
Vibo, invece, come già detto, risulta adesso fuori dalla lista dei morosi. Ciò nonostante, resta ancora calda la diatriba legata alla questione Alaco ed alla qualità dell’acqua che dall’invaso, sequestrato dalla Procura della Repubblica ormai da diversi anni, arriva ancora direttamente nella rete idrica della città di Monteleone e di un centinaio di altri comuni sparsi in tutto il centro Calabria. L’11 febbraio scorso, proprio rispetto alla questione “Acqua Sporca” che vede interessato il famigerato invaso della vallata della Lacina, si era finalmente arrivati alle richieste di rinvio a giudizio all’indirizzo di 16 degli indagati del primo filone di inchiesta, accusati a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, avvelenamento colposo di acque, abuso d'ufficio, omissione d'ufficio e falso. Tra questi figura anche il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che, come il suo predecessore Geppino Camo, è coinvolto nel procedimento in qualità di ex presidente del cda di Sorical. Contestualmente, erano stati notificati ulteriori dieci avvisi di garanzia afferenti all’operazione denominata “Acqua sporca 2”, indirizzati questa volta a 7 funzionari pubblici e 3 imprenditori.
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