A rivelarlo erano stati, diverse settimane fa, durante una diretta radiofonica, alcuni amministratori del comprensorio delle Serre: Bruno Iorfida, Antonio Minniti e Bruno Rosi, rispettivamente sindaci di Mongiana, Fabrizia e Serra San Buno. Secondo quanto riferito nell’occasione, i primi cittadini avrebbero acquisito la notizia a metà gennaio proprio dai vertici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ma gli stessi sembrano essere poi rimasti totalmente all’oscuro rispetto a qualsiasi potenziale risvolto successivo. In merito, alla questione, infatti – riferisce qualche sindaco – «non ci sono giunte ulteriori comunicazioni».

A quasi due settimane di distanza rispetto alla scadenza annunciata, si resta quindi ancora in attesa di avere i primi dati certi in merito alla effettiva presenza di rifiuti tossici sversati nella nostra regionae tra gli anni ‘80 e ‘90. Perché proprio i comuni di Mongiana, Fabrizia e Serra San Bruno, assieme a molti altri situati nella zona aspromontana, risultano essere direttamente citati dai carteggi, desecretati nel maggio e nel settembre scorso, in cui i Servizi segreti riportavano di un fitto traffico di scorie radioattive e rifiuti tossici interrati in alcune discariche abusive stanziate, appunto, nei territori ubicati tra la provincia di Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Le ultime approfondite indagini – come molti ricorderanno – erano state effettuate circa due settimane fa, nella mattinata dello scorso mercoledì 14 gennaio, grazie all’utilizzo di un rilevatore geofisico ancorato ad un elicottero della “Helica” di Udine, azienda di telerilevamento aereo specializzata nella misurazione di parametri fisici e geochimici del suolo terrestre. Ma, ad oggi, nonostante i riferimenti temporali indicati pubblicamente dai sindaci – come già detto, su comunicazione dell’Arpacal – nulla di ufficiale è ancora stato reso noto, né in merito ai parametri emersi dal telerilevamento magnetico, né da quello radiometrico e termico.

L’auspicio, adesso, è che la questione – che già si protrae, dunque, da quasi quarant’anni – non possa tramutarsi nell’ennesimo dilemma eterno di questo territorio, anche perché, che ne sia conseguenza o meno, l’incidenza di patologie neoplastiche nelle Serre resta ben al di sopra della media nazionale ed europea.