Salerno, accusato tra le altre cose di voto di scambio politico-mafioso e di aver intascato una mazzetta da 230mila euro, è considerato dagli inquirenti il perno centrale di un presunto sistema criminoso grazie al quale sarebbero stati distratti fondi ingenti destinati al Credito sociale.

I fatti contestati si sarebbero registrati durante la gestione dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti, quando Salerno rivestiva l’incarico di assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali. Accusa che ha dunque portato alla misura cautelare e alla sospensione, emessa l’1 marzo scorso, ma con effetto a decorrere dal 27 gennaio scorso.

Il provvedimento di sospensione, emesso dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, avrà efficacia fino o quando Nazzareno Salerno sarà sottoposto a misure di custodia cautelare, così come previsto dall'articolo 8 del decreto legislativo 235 del 2012.

Il Tribunale del riesame di Catanzaro, di recente, aveva rigettato l'istanza di scarcerazione presentata dall'ex assessore, confermando per lui la detenzione in carcere. A Salerno, quindi, subentrerà Mauro Magno, primo dei non eletti alle elezioni regionali del novembre 2014 nella lista di Forza Italia per la circoscrizione centro (Catanzaro-Crotone-Vibo).

Per la legislatura in corso c’era già stato un precedente rispetto ai casi di surroga: alla fine del febbraio scorso l’ex candidata alla carica di presidente della Regione, Wanda Ferro, aveva fatto il suo esordio in Consiglio dopo un percorso giudiziario di oltre due anni, conclusosi con il parere favorevole da parte del Tar Calabria e della Corte Costituzionale. Ferro era subentrata al posto di Giuseppe Mangialavori.