Per giovedì 2 aprile, infatti, è previsto un incontro a Roma, durante il quale si discuterà della cessione del ramo lametino dell'azienda all'Abramo Customer Care che, nelle ultime settimane, ha già annunciato l'intenzione di sopprimere le due sedi della provincia di Vibo.

Ad intervenire, intanto, cercando di fare chiarezza sulla questione, è la Fistel Cisl Calabria. «Nel corso della riunione del 17 marzo scorso – si legge in una nota del sindacato – l’Abramo CC ha fatto ha fatto una proposta peggiorativa rispetto alla precedente, aumentando di 25 unità gli esuberi, oltre ad affermare chiaramente che la sua proposta era di quelle che non si potevano cambiare. In parole povere, prendere o lasciare. Noi, come Fistel Cisl, abbiamo ritenuto opportuno rifiutare sia questa proposta che ogni altra mediazione che andasse al di sotto di quanto stabilito da per il ramo di Rende, in quanto quello era considerato il punto di caduta ultimo per il sindacato. Abramo, dunque, faceva seguito alla sua dichiarazione al tavolo ed inviava formale lettera ai commissari, dove dichiarava la sua intenzione di ritirare l’offerta. Quindi – prosegue l'organizzazione sindacale – è stato Abramo a dichiarare la trattativa conclusa, non di certo noi. Come Fistel, nonostante le forti e ovvie preoccupazioni dei lavoratori, abbiamo sempre sostenuto che potevano percorrersi strade alternative, partendo dal convincimento che Abramo non avrebbe potuto fare a meno dei lavoratori Infocontact per avviare la commessa Wind avendo anche il vincolo della territorialità».

Sempre secondo quanto dichiarato dal sindacato, pare che l'Abramo si sia resa disponibile a rivedere la sua offerta, proseguendo dunque nella trattativa.

«Noi – conclude la Fistel Cisl - non sappiamo con quale proposta arriverà al tavolo ABRAMO, ma abbiamo ben chiaro quale è il nostro punto di caduta e non faremo sconti».