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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
L’amministrazione comunale serrese targata Barillari è ancora alla ricerca di un Responsabile del procedimento utile alla costruzione della stazione di servizio della famiglia Muzzì. Una pratica aperta nel lontano 26 agosto 2014, quando Ricky Muzzì ha presentato al Comune la richiesta di un permesso per costruire un impianto di distribuzione carburanti. Completato l’iter e l’avvio dei lavori, si arriverà all’annullamento di seguito a un’impugnativa di un’azienda concorrente serrese, la Schiavello Carburanti. In quel caso il Tar di Catanzaro (con sentenza 1515/2016) ne disponeva appunto l’annullamento ritenendo necessaria “la riclassificazione” dell’area sul Piano di assetto idrogeologico.
Da allora ne è passata d’acqua sotto i ponti, tra ritiro del permesso, istanze di riclassificazione all’Autorità di Bacino Regionale, pareri pro veritate e ulteriori sviluppi giurisdizionali. In sostanza, dopo la sentenza d’appello del Consiglio di Stato (2458/2018) che riformava integralmente la sentenza di primo grado, il dissequestro dell’area da parte del Gup il 4 dicembre 2020 e l’adozione di un nuovo piano (recepito anche dal Comune) in cui l’Autorità di Bacino rivelava che «nella nuova perimetrazione della variante in corso di adozione, i terreni in disamina, non rientrano in nessuna delle aree perimetrate a rischio idraulico», si sarebbe dovuto procedere ad andare avanti con la costruzione avviata. Ma a mancare all’appello è stato sempre il Responsabile del procedimento, nomina che ha già mandato in tilt più volte l'amministrazione comunale. Con l'ultima delibera di giunta dell'11 marzo scorso (assente Rosanna Federico), infatti, il cerino è tornato in mano al Segretario comunale, individuato dagli amministratori come Responsabile del Procedimento dopo i diversi niet collezionati nei mesi scorsi.
Il balletto delle nomine disattese
Lo stesso segretario generale aveva rilevato l'incompatibilità dei Responsabili del procedimento già individuati in passato, ossia del geometra Graziano Mandaliti (1 luglio 2021), passando il timone al geometra Roberto Camillen che con una lunga missiva (leggi qui) ha rappresentato, da parte sua, i motivi della propria incompatibilità (5 luglio 2021). Accolta dunque anche la suddetta richiesta di astensione la nomina è passata poi all'ingegner Fabio Pisani (leggi qui), responsabile dell'Area lavori pubblici del Comune, che a sua volta ha presentato missiva (20 luglio 2021) di «incompatibilità e/o inopportunità rispetto alla pratica». Preso atto di quanto formulato anche dall'ingegner Pisani si è arrivati alla magra conclusione di ritenere «impossibile concludere il procedimento con i dipendenti appartenenti alle aree tecniche, attualmente in servizio».
Ultima possibilità quella di ricorrere a un professionista dipendente d'altro ente. Così, il 18 agosto 2021, il sindaco ha formulato la richiesta di individuazione di un tecnico, funzionario-dirigente, alla Regione Calabria, alle Province di Vibo, Catanzaro, Reggio, Cosenza e Crotone nonché agli stessi Comuni capoluoghi di provincia a cui si aggiungono quelli di Lamezia e Gioia Tauro.
Il 30 settembre 2021 stessa richiesta di un tecnico esterno viene inoltrata ai Comuni di Botricello, Chiaravalle Centrale, Cropani, Curinga, Davoli, Girifalco, Gizzaria, Guardavalle, Maida, Montepaone, Nocera Terinese, Sellia Marina, Sersale, Simeri Crichi, Soverato, Pizzo, Mileto, Tropea, Nicotera, Filadelfia, Ricadi, Rombiolo, Ionadi, Briatico e il 14 ottobre 2021 all'Ente di Soverato (vista la disponibilità che in quest'ultimo Comune era stata fornita da due tecnici). Nonostante la copiosa mole di richieste «non è seguita una formale disponibilità da parte degli Enti coinvolti».
Nuovo stallo?
Esaurite le richieste, e non potendo più far riferimento all'Area tecnica del Comune di Serra, la Giunta targata Barillari ha ritenuto (come si evince dalla delibera) che «il Segretario comunale possa assicurare la regolare conclusione del procedimento mediante l'adozione di un provvedimento espresso entro il termine, ritenuto congruo, di 15 giorni». Ma l'impressione è che, scaduti i 15 giorni il prossimo 26 marzo, si arrivi a una nuova fase di stallo.
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