TERREMOTO 4 AGO 250 x 250La terra trema ancora al largo della costa Vibonese. I sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato, questa mattina alle ore 7.54, una fortissima scossa di terremoto di magnitudo 4.3, una delle più violente registrate in Italia negli ultimi sei mesi. 

L'epicentro è stato localizzato nel distretto sismico della costa occidentale della Calabria, tra il golfo di Sant'Eufemia e quello di Gioia Tauro. Il sisma si è dunque verificato ad una profondità di 171 chilometri, in aperto mar Tirreno, all’altezza della costa adiacente a Ricadi e Tropea.

La scossa è stata chiaramente avvertita dalle popolazioni dei due agglomerati urbani vibonesi. La profondità dell'ipocentro ha evitato conseguenze. Infatti, al momento, non si registrano danni a cose o a persone.

 

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map loc tLa Calabria torna a tremare. Ben tre terremoti sono stati registrati stamani dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’ente di rivelazione ha reso noti i dati inerenti agli stessi evinti sismici, susseguitisi nel giro di sole cinque ore: dalle ore 2.46 alle 7.33 di questa mattina.

La prima scossa, di magnitudo 2.4, avvenuta  dunque alle ore 2.46, ha avuto epicentro a largo della  costa calabra occidentale, di fronte dunque alla costa tirrenica Vibonese, in mare aperto, ad una profondità di 164 chilometri.

Alle 2.52 si è invece registrata la seconda scossa, questa volta nel distretto sismico del Pollino, nel territorio della provincia di Cosenza, uno dei più “movimentati” di tutta Italia. Magnitudo 2.1, con epicentro, ad 8,8 chilometri di profondità, tra i comuni di Rotonda, Viggianello e Morano, al confine tra Basilicata e Calabria.

Terza scossa, questa volta di magnitudo 2.8, è stata registrata dai sismografi dell’Ingv alle ore 7.33, nuovamente con epicentro a largo della costa Vibonese, in mare aperto, ad una profondità di 164 chilometri. Non si sono registrati danni a persone o cose.

 

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mini carabinieri_124Il Carabinieri del Comando Politiche Agricole e Alimentari hanno scoperto una truffa ai danni dell'Unione Europea che, un imprenditore vibonese, avrebbe messo in atto su finanziamenti Psr nei settori olivicolo e seminativo concessi sulla conduzione di fondi agricoli nei comuni di Vibo Valentia, Maierato e San Gregorio d’Ippona. 

La frode riguarderebbe il periodo che va dal 2005 al 2012, e avrebbe consentito all'imprenditore di percepire indebitamente oltre 400mila euro di finanziamenti dell'UE, ottenuti illecitamente con attestazioni sulla titolarità e sull'estensione dei terreni risultate falsificate nella documentazione presentata all'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura per la Regione Calabria subentrata come "organismo pagatore".

L'imprenditore agricolo responsabile della truffa è stato, dunque, denunciato all'autorità giudiziaria ed è stato avviato il sequestro preventivo di beni disposto dalla Procura della Repubblica di Bologna su 264mila euro individuati sulla disponibilità di un conto corrente di una Banca di Bologna.

 

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processo toga2E’ iniziato questa mattina nell’aula bunker del Tribunale di Vibo Valentia il maxiprocesso a danno del clan Mancuso di Limbadi. Il troncone processuale si è originato dall’unione delle tre operazioni antimafia “Black money”, “Purgatorio” ed “Overseas” che, nel complesso, riguardano ben 24 imputati accusati, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, usura, estorsioni, danneggiamenti, riciclaggio e detenzione di armi. 

Si tratta di quello che, molti degli addetti ai lavori, hanno etichettato come uno dei più importanti processi dell’intera storia della 'ndrangheta Vibonese. Fra gli imputati i boss Antonio Mancuso, Pantaleone Mancuso, Agostino Papaianni, Giovanni Mancuso, Giuseppe Mancuso e gli imprenditori Antonio Prestia, Antonino Castagna e Nicola Castagna.
Attesa l’incompatibilità del giudice vibonese Lucia Monaco (che in veste di gip alcuni mesi fa aveva convalidato i fermi dell’operazione "Black money") a presiedere il Collegio è stata chiamata Maria Carla Sacco, gip del distretto di Catanzaro, già pm della Procura catanzarese. Il maxiprocesso riprenderà tra tre settimane, il prossimo 22 maggio, con le eccezioni preliminari dei difensori degli imputati.

 

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mini provincia-viboÈ stata convocata per la tarda mattinata di domani presso la sala del Consiglio provinciale, alle ore 12, la conferenza dei sindaci del Vibonese, per discutere sulla manutenzione straordinaria delle strade e sull'elaborazione del protocollo d'intesa inerente le specifiche modalità di intervento. 

Sempre domani, al fine di verificare la possibilità di concordare il programma relativo alla modalità di intervento ed applicazione del redigendo Regolamento provinciale in materia di difesa del suolo, il commissario straordinario della Provincia di Vibo Valentia, Mario Ciclosi, ha organizzato la conferenza dei servizi alla quale, oltre ai sindaci del territorio, sono stati invitati anche i responsabili del Corpo forestale dello Stato, dell’Afor, dell’Autorità di bacino regionale, del Consorzio di bonifica Marepotamo, nonché tutte le associazioni agricole di categoria.

 

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Mercoledì, 23 Aprile 2014 12:25

Scossa a largo della costa Vibonese

terremoto vvrcL'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato questa notte, attorno alle ore 3.30, un sisma di magnitudo 2.6. Il terremoto ha interessato il distretto sismico della costa calabrase occidentale, antistante alla riviera del basso tirreno Vibonese e di quello Reggino.

Già, nella giornata di ieri, una precedente scossa era stata avvertita in prossimità della stessa area sismica nella zona di Capo Vaticano - sempre in provincia di Vibo Valentia - dove si è registrato un terremoto di magnitudo 2. In entrambi i casi non si sono riscontrati danni a cose o persone.

 

 

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pedopornografia 2L’operazione anti-pedofolia, coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia online di Roma e dalla Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine, ha portato questa mattina al sequestro di materiale informatico costituito da 22 personal computer, 46 hard disk, 508 supporti Cd e Dvd, 46 lettori usb, 50 telefoni cellulari ed altrettante Sim Card, 11 memory card e alla denuncia di decine di imputati residenti in 23 province, tra cui quella di Vibo Valentia.

Gli inquirenti hanno scoperto dunque una fitta rete di contatti, finalizzata all’adescamento di bambine attraverso Messenger, Skype e WhatsApp. Le minori venivano indotte ad inviare foto e filmati a sfondo pedopornografico. A dare il via alle indagini, oltre un anno fa, una segnalazione effettuata da uno dei genitori delle vittime: una bambina di appena 12 anni.

Decine, quindi, i denunciati - impiegati, liberi professionisti, studenti, operai e pensionati - quasi tutti con età compresa tra i 30 e i 55 anni, alcuni residenti nel Vibonese, oltreché nelle province di Pesaro, Udine, Roma, Palermo, Caserta, Brescia, Latina, Cagliari, Avellino, Monza e Brianza, Enna, Milano, Verbania, Lecce, Savona, Lucca, Forlì e Cesena, Genova, Torino, Bari, Verona e Benevento. Fra di loro quattro recidivi per reati analoghi commessi in precedenza.

 

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alluvione vibo 2006È partito ieri mattina dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia il processo sui drammatici fatti dell’alluvione del 3 luglio 2006 che mise letteralmente in ginocchio tutto il territorio provinciale e, in particolare, le zone tirreniche del Vibonese. All’epoca dei fatti a pagarne maggiormente le spese furono le frazioni marine del comune capoluogo, dove si registrarono tre vittime e novanta feriti, oltreché danni per 200milioni di euro. A 17 mesi dalla prima udienza subito rinviata, a 21 mesi dal rinvio a giudizio, a 3 anni e otto mesi dalla conclusione delle indagini ed a 4 anni e 5 mesi dagli avvisi di garanzia, il processo atto a far luce sulle responsabilità di quanto accaduto in quei tragici giorni è quindi finalmente ripreso. La fase di stallo - determinata da una serie di problematiche, fra cui, errori di notifica, cambi di collegio e la mancanza cronica di giudici nel Tribunale Vibonese – aveva inevitabilmente fatto dilatare i tempi del processo.

Sono quindici gli imputati che erano stati rinviati a giudizio il 18 giugno 2012, chiamati a rispondere, a vario titolo, per le accuse di disastro colposo, inondazione colposa, omicidio colposo ed omissione di atti d’ufficio. Fra questi vi sono Gaetano Ottavio Bruni, all’epoca dei fatti presidente della Provincia di Vibo ed attuale consigliere regionale in quota Udc; Paolo Barbieri, ex assessore provinciale oggi elemento di spicco del Pd vibonese; Domenico Corigliano, ex comandante della Polizia Municipale di Vibo; Ugo Bellantoni, Silvana De Carolis e Giacomo Consoli, tutti ex dirigenti del Comune di Vibo oltreché diversi dirigenti della Regione e del Nucleo Industriale. Fra le parti civili in causa vi sono le famigli delle vittime, 17 privati cittadini, il Wwf e Legambiente.

Il Tribunale collegiale presieduto dal giudice Filippo Ricci è riuscito, quindi, ieri mattina ad avviare il dibattimento ed a programmare per le prossime udienze le escussioni in aula del colonnello Michele di Nunno e del maresciallo Marcello Amico, appartenenti entrambi della Guardia di Finanza e testi dell’accusa. Il processo proseguirà il 10 aprile prossimo.

 

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Giovedì, 13 Febbraio 2014 11:53

Terremoto al largo della costa Vibonese

sismaAl largo della costa Vibonese, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato alle ore 06.19 di questa mattina, una lieve scossa sismica di magnitudo 2.2. Il sisma si è quindi verificato in aperto mar Tirreno, ma a stretta vicinanza con la costa occidentale calabra, ad una profondità di 50 chilometri circa. I centri più vicini all'epicentro sono Ricadi, Tropea e Nicotera Marina.


 

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Domenica, 09 Febbraio 2014 14:14

A Serra e dintorni si torna ad emigrare

serraSERRA SAN BRUNO – Non hanno più in mano le valige di cartone che, molto spesso, abbiamo visto nelle “foto vintage” di emigrati senza tempo e senza età. No. Ma le scintille di sofferenza e povertà che si leggono negli occhi dei migranti dal sud, sono sempre le stesse. E anche se oggi si emigra col trolley, la partenza viene vissuta, senza eccezione, come una sorta di “violenza”. Tant’è, che allo sguardo meticoloso di chi parte, anche gli alberi sembrano piegarsi su se stessi - quasi un inchino - per dare un addio.

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