Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
La Serrese vince. E lo fa alla sua maniera. Con un gol del giovane Pasquale Andreacchi, che poco dopo il 35' della ripresa, sblocca il risultato con un diagonale che non lascia scampo a Graci. Il primo tempo si conclude con poche emozioni, sia da una parte che dall'altra. Nella ripresa, qualcosa cambia e a dieci minuti dal termine il giovane classe '96, regala il successo alla squadra di mister Amoroso. Un successo che vale tanto, dunque, non solo per la classifica ma soprattutto perchè ottenuto contro una squadra che, quasi certamente, se la giocherà fino alla fine per ottenere un posto nei playoff.
Romano Loielo riconquista la poltrona di sindaco col 57,37% delle preferenze nonostante su di lui penda un giudizio del tribunale di Vibo Valentia, che il 21 ottobre scorso ne ha decretato l'incandidabilità. Per quasi due anni, l'attuale sindaco (uscente e appena rieletto), era stato sostituito da una terna commissariale insediatasi dopo lo scioglimento del consiglio comunale per sospette infiltrazioni mafiose, arrivato anche a causa dei risultati dell'operazione "Crimine" della Dda di Reggio Calabria, che ha portato all'arresto del padre e del cugino dell'ex vicesindaco Romolo Tassone, il quale a sua volta è stato giudicato incandidabile (non presentatosi alle ultime elezioni) come il riconfermato sindaco. Certo, sull’incandidabilità c'è da aspettare la sentenza d'appello per la conferma o meno del primo provvedimento, infatti i cittadini di Nardodipace non hanno pensato due volte a riconfermare Loielo, come se niente fosse successo, e il sindaco da parte sua ha fatto lo stesso ricandidandosi. Penso, per esempio, che in situazioni del genere correre il rischio significhi la possibilità di fare una magra figura ottenendo una manciata di voti, dato che la magistratura sta cercando di fare chiarezza sulle disavventure della passata amministrazione. Il paradosso, invece, sta nel fatto che il principale contendente della lista risultata vincente sia stato un altro ex sindaco, Antonio Demasi. Alla faccia del cambiamento! Senza spingersi troppo nel pantano della morale, mi chiedo: com’è possibile che oggi tutto sia diventato giustificabile? Com'è possibile che ancora la Politica, la più nobile delle arti, sia per centometristi, mentre la Giustizia per maratoneti?
Termina in parità il secondo impegno stagionale della Serrese nel campionato di Prima categoria. Gli uomini di mister Amoroso sono stati fermati fuori casa dalla Stilese. Il risultato, alla fine, rispecchia quanto fatto vedere in campo da entrambe le formazioni. Passano in vantaggio gli ospiti verso la fine del primo tempo con Valente ma, ad inizio ripresa, la Stilese pareggia i conti. Quasi nei minuti finali, Andreacchi ha l'occasione giusta per regalare il successo ai biancoblu, ma non concretizza. Più aggressiva e determinata la Stilese, mentre la Serrese non ha ingranato la marcia per come avrebbe dovuto. Secondo risultato utile consecutivo, dunque, per Piccolo e compagni, dopo il netto successo all'esordio nel derby contro il Chiaravalle.
SERRA SAN BRUNO - Un successo che rispecchia l’andamento della gara. Partita quasi interamente a senso unico e risultato che conferma l’ottimo stato di forma della Serrese che, seppur tra mille difficoltà dovute al girone di andata, supera meritatamente la Stilese, grazie al secco 4 a 1 di oggi pomeriggio. Un successo che, tra le altre cose, rappresenta la ciliegina sulla torta per i biancoblu di mister Rolando Megna, che proprio nel 2013 festeggiano i 40 anni di calcio dilettantistico. Per la cronaca, passano dieci minuti e i vibonesi sbloccano subito il risultato con Crudo che sfrutta al meglio l’assist di Iorfida e porta momentaneamente i locali in vantaggio. Al 18‘ lo stesso Iorfida si inventa un tiro da fuori area che si stampa sulla traversa. La prima frazione si conclude con la Serrese in vantaggio per uno a zero. Ad inizio ripresa, l’arbitro concede un calcio di rigore ai biancoblu. Sul dischetto si porta Crudo che non sbaglia e realizza la sua doppietta personale. Poco prima del ventesimo Iorfida sigla la terza rete; al 42', Lia segna il gol della bandiera per i reggini e al 45‘ Greco chiude definitivamente i conti.
SERRA SAN BRUNO - Tutto facile per la Serrese che grazie alla doppietta di Megna, il gol iniziale di Mondilla ed il sigillo finale di Randò, supera facilmente un Marina di Nicotera giunto a Serra con soli dieci uomini a disposizione. Successo a parte, da segnalare che nella notte tra sabato e domenica, ignoti si sono intrufolati nel magazzino dello stadio, portando via del materiale sportivo. L' unica nota negativa di una giornata che ha visto i biancoblu tornare nuovamente al successo. Prosegue nella lunga striscia di risultati utili consecutivi il Soriano di mister Baroni, che grazie al tiro dal dischetto realizzato ieri dal solito Nesci, nel match contro l'insidiosa Laureanese, si mantiene squadra di testa, conservando un vantaggio di sette lunghezze sul Filogaso, diretta inseguitrice, che nell'anticipo di sabato ha espugnato Pianopoli con un netto 3 a 1. In zona playoff, mezzo passo falso del Fronti che impatta sul 2 a 2 in casa contro il Campora, mentre il Badolato supera per 3 a 1 il Bivongi. Di seguito, i risultati completi e la classifica odierna.
RISULTATI 18^ GIORNATA
Serrese - M. Nicotera | 4 - 0 |
Laureanese - Soriano | 0 - 1 |
Badolato - Bivongi | 3 - 1 |
Petrizzi - Galatro | 4 - 0 |
Stilese - R. Nicastro | 3 - 0 |
Prasar - Pianopoli | 4 - 0 |
Fronti - Campora | 2 - 2 |
Real Pianopoli - Filogaso | 1 - 3 |
CLASSIFICA
Soriano | 52 |
Filogaso | 45 |
Fronti | 33 |
Laureanese | 30 |
Serrese | 28 |
Badolato | 28 |
Prasar | 25 |
Bivongi | 22 |
Petrizzi | 21 |
Campora | 21 |
R. Nicastro | 20 |
M. Nicotera | 19 |
Stilese | 17 |
Pianopoli | 12 |
R. Pianopoli | 11 |
Galatro | 6 |
Ricotta calda con pane raffermo, aragoste e capocollo. Combinazioni forse insolite ma che raccontano molto di quel mondo fatto di valori arcaici tipici del mondo contadino e di feticci del lusso su cui la ndrangheta costruisce la propria immagine. Non esiste certo un codice alimentare mafioso che preveda determinati cibi o ne proibisca altri ma all’interno di quelle che sono le abitudini alimentari dei capibastone emergono chiaramente i due aspetti che caratterizzano le mafie oggi: il rispetto della tradizione (che si evince anche dalla sopravvivenza dei riti di affiliazione) e l’aspetto internazionale che le mafie sono riuscite a conquistare.
Quello che però conta di più non è tanto quello che si mangia ma l’aspetto conviviale. Cene e banchetti sono momenti fondamentali per stringere alleanze, studiare strategie. I matrimoni, così come accadeva nelle famiglie nobiliari di un tempo, possono diventare occasioni consolidare rapporti tra clan, così come i battesimi e le cresime forniscono l’occasione per creare parentele “spirituali” che si trasformano a loro volta in nuovi patti, in nuove alleanze. Tutto a tavola. E’ la tavola il vero foglio bianco su cui si scrivono i contratti delle mafie.
A parlarci di questi aspetti e a raccontarcene i risvolti non solo antropologici ma anche storici e culinari è Gianfranco Manfredi, giornalista esperto in eno-gastronomia, nel primo volume del documentatissimo “Atlante delle mafie” edito da Rubbettino e lanciato in questi giorni in libreria.
L’atlante curato da Enzo Ciconte, Francesco Forgione e Isaia Sales è suddiviso in tre volumi la cui pubblicazione verrà completata nell’arco di tre anni. Il primo volume tocca già argomenti di grande interesse e attualità: dalla storia della Camorra, al rapporto tra mafie e Chiesa, dai giudici antimafia allo scandalo calciopoli.
Il volume
A cosa è dovuto il successo plurisecolare delle mafie italiane? E come mai viene definita “mafia” ogni violenza privata che ha successo nel mondo? L’Atlante delle mafie prova a rispondere a queste due domande. Partendo dalla messa in discussione dal paradigma interpretativo dell’esclusività della Sicilia nella produzione di ciò che comunemente si intende per mafia. Se un fenomeno, nato in Sicilia nell’Ottocento, ha avuto una così lunga durata, affrancandosi dalle condizioni storiche e territoriali che ne resero possibile la sua originaria espansione e proiettandosi così agevolmente nella contemporaneità (divenendo addirittura un modello vincente per tutte le violenze private del globo) non è utile continuare a descriverlo solo come un originale prodotto siciliano. Il modello mafioso, infatti, si è dimostrato riproducibile nel tempo e in altri luoghi, non più specifico solo della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia. Con il termine mafia si deve intendere oggi un marchio di successo della violenza privata nell’economia globalizzata. Con questa ottica, l’Atlante delle mafie passa in rassegna le “qualità” criminali che differenziano nettamente i fenomeni mafiosi dalla criminalità comune e da quella organizzata. Esse vengono sintetizzate in cinque caratteristiche: culturali, politiche, economiche, ideologiche e ordinamentali. Secondo i curatori, si può ritenere mafia la “violenza di relazioni”, cioè una violenza in grado di stabilire contatti, rapporti, e cointeressenze con coloro che detengono il potere ufficiale, sia politico, economico e religioso, che formalmente dovrebbero reprimerla e tenerla a distanza. Perciò viene contestato ampiamente il luogo comune delle mafie come antistato, come antisistema. È stato proprio questo luogo comune a tenere per anni in ombra il vero motivo del successo delle mafie. Mentre alcune forme di violenza e di contestazione armata del potere costituito si sono manifestate contro le leggi e contro la visione unitaria dello Stato (il brigantaggio nell’Ottocento, le rivendicazioni etniche-territoriali e il terrorismo politico nel Novecento) e perciò alla fine sono state sconfitte, le mafie hanno usato una violenza non di contrapposizione, non di scontro frontale, ma di integrazione, interna cioè alla politica e al potere ufficiale. Dunque, per mafia si deve intendere una violenza di relazione e di integrazione. In questa loro caratteristica consiste la ragione del loro perdurante successo.
Antonio Cavallaro
Ufficio Stampa RUBBETTINO EDITORE
Diciassette punti su nove partite disputate finora. Quattro vittorie, cinque pareggi e nessuna sconfitta. Bilancio - questo - che, al momento, consente alla Serrese di mister Rolando Megna di occupare la terza posizione, dietro a Filogaso e Soriano. I biancoblu escono dal 'Mesiti' di Stilo con un rotondo 5 a 1, grazie alle marcature di Mazzitelli al 18' del primo tempo. Due minuti più tardi ci pensa Iorfida a raddoppiare il vantaggio e prima dell'intervallo i padroni di casa accorciano momentaneamente le distanze grazie a Zannino. Al ritorno dagli spogliatoi, la Stilese cerca in qualche modo di raddrizzare l'incontro ma al 15' Di Siena spegne le speranze dei reggini siglando il momentaneo 3 a 1. Ma è al 22' che succede l'incredibile: tiro da metà campo di Zaffino e palla che si infila in rete per il 4 a 1. A dieci minuti dal termine, Crudo chiude definitivamente i conti per il 5 a 1 finale. Ennesima vittoria stagionale per la capolista Soriano che, in inferiorità numerica, supera per 2 a 0 il Filogaso e allunga il vantaggio in classifica proprio sull'undici di mister Sisi. Di Nesci e Macrillò le reti di giornata. In Terza categoria, invece, quarto successo su altrettante partite per il Real Serra che, al 'La Quercia', batte senza grossi problemi il San Pietro Lametino. Primo tempo che si è concluso con i locali in vantaggio per 2 a 0 (Zaffino M. e De Caria G.). Nella ripresa, prima arriva il 3 a 0 sempre con Zaffino, mentre a firmare il 4 a 0 finale ci ha pensato Pisani.
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