Domenica, 23 Dicembre 2012 12:35

'Vizzarro' di Sharo Gambino diventa anche ebook

mini vizzarro_copertinaSbarca in formato elettronico uno dei capolavori del compianto scrittore calabrese Sharo Gambino. “Vizzarro”, edito da Rubbettino, è ora disponibile, oltre che in formato cartaceo, anche in ebook al prezzo di 7,99 euro. L’operazione commerciale della casa editrice calabrese ha quindi permesso al libro di Gambino di raggiungere gli scaffali elettronici di numerose librerie on-line, rendendo maggiormente disponibile al pubblico uno dei maggiori scritti letterari sul periodo del brigantaggio. Francesco Moscato, il protagonista, detto Ciccio, è un giovane di umilissime origini, nato nella parte più povera e miserabile dell’entroterra calabrese. Cresce forte e robusto, adatto alla fatica dei campi, e subito si mostra insofferente del suo destino. Destino che lo accomuna a tanti altri calabresi che allora vivevano una vita grama perché «tutto era baronale sulla terra - scrive Gambino - e bisognava pagare una tassa sulle sorgenti d'acqua ed una sull'acqua piovana». Gambino, prende per mano il lettore e lo conduce via via attraverso una serie di eventi che raccontano la storia del suo paesano (lo scrittore, serrese d’adozione, era originario di Vazzano, in provincia di Vibo Valentia)  che «non fu un emulo di Robin Hood, né un Angiolillo (Angelo Duca), né un Vardarelli. Non rubò mai al ricco per donare al povero». Fu, invece, un brigante, un figlio di un popolo sempre sofferente e subalterno che in un primo momento si mise al servizio dei baroni e poi dei Borbone; entrambi se ne servirono per poi scaricarlo definitivamente quando incominciò a dare fastidio o non serviva più. L’introduzione all’opera è di Enzo Ciconte.

(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)

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mini 1284192302_benedetto-xvi2Avremo davvero tante cose per cui ricordare l’ultimo mese del 2012. Avremo qualcosa da raccontare ai nostri figli quando saranno un po’ più grandi ed avranno la maturità giusta per sapere finalmente la verità . Per conoscere ed emozionarsi per quanto l’umanità intera sta vivendo. E’ un dicembre inquieto quello che ci scorre lentamente fra le mani. Traboccante di nevicate timide ed eventi sensazionali.  Il mese dei fatti storici. Di una “fine del mondo”, ipotizzata dai Maya, che si risolverà con tanta paura, un bicchiere di troppo e la consapevolezza che ancora, per tutti, la vita non finisce qui. Di un Natale, sempre il solito Natale, che ogni anno per forza di cose devi ostinarti a considerare diverso, più bello, migliore. Un’occasione. L’ennesima.

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mini Mani-in-cateneNon siamo avanguardia, noi calabresi. Non siamo mai stati un laboratorio politico, come la Sicilia. Non abbiamo mai anticipato le dinamiche nazionali. A noi non piace essere avanti. Si arriva primi ma si è anche più esposti. No. Noi preferiamo seguire qualcuno o qualcosa, prendere esempio, farci guidare. Come un bambino sulle strisce pedonali. E non è il solito sermone sulla sudditanza dei calabresi e sulle dominazioni subite nella storia. Si parla della democrazia dell’oggi, o meglio del suo simulacro, ridotto a brandelli in un paese in cui ci sono voluti i “tecnici” per liberarci (?) dal berlusconismo e, soprattutto, per farci capire che il potere è una cosa seria, e che non siamo affatto liberi. L’Italia infatti è stata commissariata. Il potere ha scelto un garante più affidabile e spietato.

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mini provincia-viboPuntuale, il prefetto Michele Di Bari ha decretato lo scioglimento del consiglio provinciale e la contestuale nomina del commissario prefettizio per la gestione provvicosria dell'ente. La Prefettura precisa che il provvedimento si è reso necessario per la grave situazione determinatasi con le dimissioni dell'ormai ex presidente De Nisi. Il commissario è il prefetto Mario Ciclosi. Si insedierà giovedì. Finisce così la storia della Provincia di Vibo. Una storia per nulla gloriosa, che racconta di un ente governato per quasi un ventennio dal centrosinistra, in particolare dall'alleanza tra cattolici popolari ed ex comunisti, con risultati disastrosi sul territorio.

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Sabato, 27 Ottobre 2012 18:55

Il Prisma/33. Circolarità

mini IMG_0136_800Il Prisma (rubrica fotografica settimanale a cura di Filippo Rachiele).

La copertina della rubrica si intitola "Pianoforte".

"C'è a chi piace suonare, a chi cantare e a chi scrivere libri a me piace scattare foto..." 

 


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mini vizzarroLa figura del brigante, indomito e tragico eroe "negativo" della storia calabrese, ha acquisito una sua riconosciuta dignità letteraria soprattutto nella letteratura regionale del XIX secolo. Si pensi agli esempi, notissimi, del Brigante di Biagio Miraglia, di Antonello capobrigante calabrese di Vincenzo Padula o del Giosafatte Tallarico di Nicola Misasi, del quale non è superfluo ricordare il suo ripetuto attingere alla fonte d'ispirazione del brigantaggio, com'è testimoniato, tra l'altro, anche dal romanzo Briganteide. Siamo dalle parti, in questi autori, di un "romanticismo naturale" che del brigante sottolinea la marginalità della collocazione sociale, l'irruenza delle passioni, il ribellismo violento e "primitivo". Così il brigante diventa una figura dai tratti quasi stereotipi, connotata antropologicamente dallo stigma indelebile della "calabresità" e contrassegnata, come ha ben evidenziato Pasquale Tuscano, dai caratteri dell'astuzia, del coraggio, della ferocia, della rozza cultura, inevitabile conseguenza del suo appartenere non alla "civiltà", ma alla natura.

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Mercoledì, 06 Giugno 2012 14:50

Mongiana, le attività della Pro-Loco

mini Mongiana__FerriereMONGIANA – Una regione dalle mille sfaccettature. Una terra, la Calabria, caratterizzata da un lato, dalle tante – sin troppe – negatività che la circondano; dall’altro lato, però, c’è una Calabria migliore, che intende reagire ai problemi di un territorio molto spesso sopraffatto da una certa arretratezza, soprattutto dal punto di vista culturale. La Pro Loco di Mongiana, ad esempio, ha sempre cercato di promuovere iniziative in tal senso, soprattutto negli ultimi tempi, sotto la presidenza di Francesco Aloi. "Il nostro obiettivo – si legge in una nota del gruppo - è stato sin dall'inizio quello di coinvolgere ragazzi e studenti, di ogni ordine e grado, non solo della nostra provincia, ma anche del resto d’ Italia, realizzando una serie di progetti Pon, grazie soprattutto al prezioso contributo dell’ufficio territoriale per la biodiversità ed il centro di educazione ambientale del corpo Forestale dello Stato. Ultimo in ordine di tempo, quello attuato con l’ Istituto comprensivo di Nocera Torinese per otto giorni, con il solo scopo di promuovere le peculiarità storiche ed ambientali del territorio, anche perché solo diffondendo la cultura si può sviluppare il nostro territorio". Relativamente al coinvolgimento delle scuole, il 29 e 30 maggio scorsi, grazie anche alla collaborazione del professore Lombardi dell’ istituto comprensivo di Nardodipace, i ragazzi della prima e seconda media hanno potuto conoscere meglio il proprio paese, facendo un viaggio nella storia di Mongiana. Gli studenti hanno dimostrato grande interesse e attenzione, che si è concretizzata con un lavoro di approfondimento. Oltre a ciò, sono in via di realizzazione tutta una serie di iniziative culturali, come seminari e convegni di altissimo spessore, incentrati perlopiù sulla storia di Mongiana e del Meridione d’ Italia, trattando anche questioni mediche e di attualità. La prestigiosa sede della Pro Loco, inoltre, ha ospitato una mostra fotografica sull’ Unità d’Italia, caratterizzata  da un elevato numero di presenze. Sempre nel 2011, si è registrata l’importante visita di una delegazione di cittadini della Valle d’ Aosta, guidata dal presidente del consiglio regionale valdostano. "Nell’ottica della promozione culturale del territorio, dunque – prosegue la nota -  la Pro Loco riveste un ruolo primario, in quanto meta di migliaia di visitatori. Basti pensare che solo nei primi cinque mesi del 2012 si sono registrate circa 1500 presenze, che da un paio d’anni a questa parte viene accolto e guidato dal team dell’associazione, con a capo il responsabile delle visite guidate, Bruno Iorfida". Da ricordare, inoltre, che la sede del gruppo ospita, in modo permanente, una copia dell’ Ecomuseo delle Ferriere, realizzato dal professor Danilo Franc, ed una serie di reperti storici, come la copia della lettera che Garibaldi indirizzo ad Achille Fazzari e diverse scorie di fusione della Fonderia. Numerose sono, dunque, le attività portate avanti e che, sicuramente, verranno promosse nel corso degli anni, affinchè "questi eventi siano un volano di sviluppo per l’intero comprensorio".

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mini relatori_libroSERRA SAN BRUNO – Ha saputo affrontare la ‘ndrangheta a viso aperto. Senza esitazioni. Senza tentennamenti. Ma con il timore, però, che proprio  la ‘ndrangheta, l’organizzazione criminale più potente al mondo, prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare. E così, purtroppo, è stato. Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia e imprenditore reggino titolare di un negozio di articoli sanitari, ha fatto una scelta. Coraggiosa, certo. Ma che, da quel momento, gli avrebbe stravolto completamente la vita. Tiberio Bentivoglio ha scelto di non pagare il pizzo e di  sottrarsi alle ingiustizie ed alle malefatte della criminalità organizzata, in una terra, come la Calabria, nella quale la ‘ndrangheta decide tutto, persino i propri candidati alle elezioni comunali, provinciali e regionali.  La storia di Bentivoglio è stata oggetto di un libro, scritto da Daniela Pellicanò, dal titolo “Colpito, la vera storia di Tiberio Bentivoglio”, presentato nel pomeriggio di ieri nel salone di palazzo Chimirri. All’evento, organizzato dall’ associazione “Libera” e moderato dal giornalista Sergio Pelaia, erano presenti monsignor Giuseppe Fiorillo, coordinatore provinciale di “Libera”, Matteo Luzza, familiare di vittima innocente della criminalità organizzata, Giovanna Esposito, referente locale di Libera e lo stesso Bentivoglio. Il primo ad aprire gli interventi è stato Sergio Pelaia, il quale si è soffermato sul lavoro che l’associazione antimafia svolge quotidianamente, parlando altresì di “mentalità ipocrita ed individualista” in riferimento al caso di Pasquale Andreacchi, il diciottenne barbaramente ucciso ed i cui resti sono stati ritrovati in un cassonetto. “A Serra – ha concluso Pelaia – c’è quella mentalità mafiosa che porta ciascuno a mettere il proprio io, e il proprio 'clan' familiare, al di sopra di tutto”. Don Fiorillo, dal canto suo, ha definito Tiberio Bentivolglio “un esempio lampante di calvario e resurrezione”. Secondo Matteo Luzza, fratello di Giuseppe, ucciso dalla ‘ndrangheta diciotto anni fa, “la manifestazione di questa sera è l’ideale prosecuzione di quella dei 21 marzo scorso fatta proprio in questa cittadina”. Presente anche Bruno Censore, vicepresidente della Commissione regionale Antimafia, il quale ha ribadito la necessità di  “rompere ogni muro d’omertà e ciascuno deve fare la propria parte. Non ho mai preso o voluto i voti dei mafiosi”. Il primo cittadino di Serra, Bruno Rosi, si è detto lieto per il fatto che Libera abbia deciso di organizzare questo evento nella cittadina montana sottolineando, inoltre, come sia  “necessario continuare in maniera incessante la lotta contro la criminalità organizza. Mi sento – ha concluso Rosi – al fianco di chi ha il coraggio di ribellarsi”. La conclusione dei lavori è stata affidata proprio a Tiberio Bentivoglio il quale, dopo aver fatto una cronistoria sugli ultimi anni della sua vita, ha detto di essere diventato “una preda che doveva dare delle risposte. Non è stato facile dire di no e ora anche se soffro non ne sono pentito. Il mafioso – ha concluso – è un vigliacco che mi ha sparato al buio e alle spalle mentre i coraggiosi siamo noi”.

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mini pro_loco_mongianaMONGIANA – In occasione della settimana nazionale sulla sclerosi multipla, una delle malattie più diffuse, non sono in Italia ma anche nel resto del Mondo che colpisce il sistema nervoso centrale, la Pro Loco di Mongiana ha organizzato nei giorni scorsi un seminario illustrativo dal titolo: “Oltre la sclerosi multipla”. Nel corso dell’incontro, è stato tracciato un breve bilancio sull’ attività svolta dall’ Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) in questi anni e sui traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica. In particolare, dopo il saluto di Francesco Aloi, presidente della Pro Loco, che si è soffermato sull’importanza del seminario quale "strumento di diffusione e di informazione sullo stato della malattia e dei malati", il dottor Bruno Iorfida ha illustrato e raccontato la storia di Mongiana e delle Reali Ferriere, sottolineando altresì che "queste iniziative di carattere culturale servono ulteriormente a diffondere la conoscenza e creare un punto di riferimento per le persone affette da sclerosi multipla". Presente anche Salvatore Lico, presidente della sezione provinciale dell’ Aism di Vibo Valentia che, dal canto suo, ha descritto il lavoro svolto in questi anni dall’associazione. Successivamente, la vicepresidente provinciale Francesca Martorana, con l’ausilio di alcune slide, ha fatto leva sulla storia della sezione vibonese dell’ Aism. Nel concludere i lavori, Angela Martino, referente dei volontari e presidente Fish (Federazione italiana superamento handicap), proiettando filmati e documentari, si è soffermata sull’importanza della lotta alla sclerosi multipla mediante la ricerca e sul coinvolgimento di tutte le persone affette da questa grave malattia in un ambizioso progetto di cooperazione. Il seminario, dunque, sembra avere gettato le basi per un ulteriore collaborazione tra la Pro Loco di Mongiana e l’ Aism vibonese, nonché tra i tanti cittadini che hanno preso parte alla manifestazione, consapevoli che la sclerosi multipla si può e si deve sconfiggere.

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mini locandina_LiberaSERRA SAN BRUNO - Il Coordinamento provinciale di Vibo Valentia di "Libera - Associazione nomi e numeri contro le mafie" ha organizzato per mercoledì 30 maggio, a partire dalle ore 18:00, nella sala convegni di palazzo Chimirri a Serra San Bruno la presentazione del libro "Colpito - La vera storia di Tiberio Bentivoglio". di Daniela Pellicanò. La presentazione del libro sarà seguita da un dibattito moderato da Sergio Pelaia cui parteciperanno: Mons. Giuseppe Fiorillo, Coordinatore provinciale di Libera Vibo Valentia; Matteo Luzza, familiare di una vittima innocente della criminalità organizzata (Libera Memoria); Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia.

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