Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
MONGIANA - Si è conclusa nella giornata odierna, su iniziativa dei Ministeri dei Beni Culturali e della Pubblica Istruzione, la manifestazione dal titolo "Libriamoci", che ha preso il via mercoledì scorso in tutti gli istituti scolastici del Paese. Anche il piccolo centro del Vibonese ha deciso di aderire a questa iniziativa e, nella mattinata di oggi, alle ore 11.00, presso la sala congressi del “Museo delle Reali Ferriere Borboniche”, alla presenza del primo cittadino, Bruno Iorfida, del dirigente scolastico Tiziana Furlano, degli studenti dell’istituto Comprensivo di Fabrizia, plesso scolastico di Mongiana, e della Pro loco di Mongiana, si è tenuto un incontro con gli studenti, nel corso del quale lo stesso Iorfida ha letto un brano sulla storia di Mongiana, oltre ovviamente anche altri testi scelti direttamente dagli studenti . La manifestazione ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi alla lettura e di stimolare la curiosità e la voglia di sapere e conoscere l’identità culturale del proprio paese. Al termine della manifestazione, il Comune ha provveduto a donare alla scuola un libro sul paese delle Ferriere a ricordo della giornata trascorsa assieme.
Dal nord Europa alla Milano metropolitana, fino al meraviglioso e selvaggio paesaggio della Calabria, quando passando per la Limina e i territori aspromontani sembra di entrare in un’altra dimensione, in uno scenario classico, intriso di misticismo e magia. “Anime Nere” di Francesco Munzi, tratto dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, è quasi interamente girato in Calabria, all’interno della naturale scenografia protourbana di Africo (Rc).
Raccontare l’Italia in un solo giorno è impossibile, a meno che non ti chiami Gabriele Salvatores. Una delle firme più grandi del cinema italiano, che ha regalato al pubblico Mediterraneo, Marrakech Express, Amnèsia, Puerto Escondido, Nirvana (senza cadere nella trappola della banale lista della spesa), a partire da oggi presenterà in alcune sale cinematografiche – per la Calabria ci sarà il cinema Modernissimo di Cosenza – l’ultimo lavoro, “Italy in a day”, il primo film girato interamente dagli italiani, che il 26 ottobre del 2013 hanno voluto regalare al mondo un pezzo della loro vita. Il portale dedicato al caricamento dei video, dell’oramai storico 26 ottobre, ha raccolto 44mila filmati, per un totale di 2200 ore di girato. I video scelti dal regista sono stati 627. Tutto questo per realizzare il primo film social italiano della storia. Salvatores, per la realizzazione dello stesso, si è basato su un’idea di Ridley Scott (coproduttore di ”Italy in day”) che in America aveva già realizzato “Life in a Day” nel 2010. Tra i calabresi scelti da Salvatores compaiono anche 6 giovani cosentini, studenti del Liceo Fermi. «Il ritratto dell'Italia che ne viene fuori è più ottimista di quello che mi immaginavo» ha detto Salvatores dopo aver lavorato al film collettivo. Quella di stasera è l’unica data prevista per il cinema. Sabato 27 settembre, il film sarà trasmesso in prima serata su Rai3.
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E' tutto pronto a Soriano per terza edizione del TropeaFestival Leggere&Scrivere, uno degli eventi co-finanziati dalla Regione Calabria, mentre il soggetto capofila è il Sistema Bibliotecario Vibonese, polo di eccellenza didattico-culturale. Dopo il culmine del Premio Letterario, nella finalissima dello scorso luglio, che ha registrato la meritatissima affermazione di Antonio Moresco con "La Lucina" (Mondadori), il festival, già balzato ben al di fuori dei confini regionali nella sua eco mediatica, riaprirà i battenti nella funzionale ed estesa cornice di Vibo Valentia dal 21 ottobre, per sei giorni di grandi appuntamenti in varie location, con firme di primo piano e numerosi altri happening di prestigio nelle quattro sezioni che ne andranno a contraddistinguere il fittissimo programma, ufficializzato in forma definitiva entro una decina di giorni. Attento alla valorizzazione del comprensorio territoriale, che nelle due precedenti edizioni ha fornito un grande interesse per le attività del suo cartellone, TropeaFestival Leggere&Scrivere avrà il suo ideale battesimo a Soriano, stasera in Piazza Municipio alle 21.30, con lo spettacolo "Voci di Muse. Viaggio nella Magna Grecia”, il tributo che la cantastorij di origine catanzarese Francesca Prestia rivolgerà alla sua prediletta Calabria, attraverso i versi della poetessa Saffo, gli epigrammi della locrese Nosside, le storie delle Antigoni, Elettra, Medea ed Ifigenia, fino alla contemporaneità dei versi e i racconti del poeta e scrittore grecanico Salvino Nucera. "Si tratta-ribadisce la Prestia- di un’iniziativa musico-culturale dedicata alla storia e alle tradizioni della terra di Calabria, della Magna Grecia che fu e che è nel tramite del canto e della musica, che andranno ad intrecciarsi con le parole dei dialetti calabresi e della lingua calabro greca." In altre parole si costruiranno dei racconti al fine di divulgare, attraverso un comune linguaggio artistico, ciò che ha fatto la storia del popolo calabrese, ciò che è alla sua radice, ciò che ne costituisce la sua identità, in una prospettiva corale, dove gli strumenti tradurranno in melodia, in suoni e ritmi i patimenti e le gioie delle storie “cuntate”. Oltre alla Prestia (flauto e cetra), saliranno in scena Salvatore Familiari (chitarra classica e chitarrina battente), Peppe D'Agostino (bouzouki grecanico, lira calabrese, mandolino), Vittorio Romeo (fisarmonica), Lorenzo Paviglianiti (percussioni e tamburello). Sarà presente il poeta grecanico Salvino Nucera che leggerà dal vivo i versi in lingua grecanica. I versi in greco antico e loro traduzione sarà a cura del giornalista e professore Nicola Rombolà e della professoressa locrese Lucia Licciardello. Ingresso ovviamente gratuito, per tutte le altre info: www.tropeafestival.it
"Com'e' noto, la storia viene scritta dai vincitori. E senza alcuna forma di nostalgia, va registrato che esiste una storia sconosciuta, a volte negata, altre ancora proibita. Appunto per questo il recupero dell'identità diventa un dovere civile per comprendere quello che e' stato per costruire con consapevolezza il futuro". Con queste parole l'Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri è intervenuto nei giorni scorsi a Locri al Palazzo di Città dove c'è stata la cerimonia di consegna del busto bronzeo di Ferdinando II di Borbone da parte del sindaco di Locri Giovanni Calabrese al sindaco di Mongiana Bruno Iorfida. Realizzata nelle fabbriche siderurgiche di Mongiana nella prima metà dell'Ottocento, l'opera, rinveniente da Gerace, è stata casualmente ritrovata nel 2005 presso i magazzini del Comune di Locri e poi, dopo essere stata restaurata, è stata collocata nel Palazzo Municipale. Oggi, il busto verrà esposto per sei mesi presso il Museo delle Reali ferriere borboniche di Mongiana, inaugurato nell'ottobre scorso dopo 38 anni di lavori. Il sindaco Giovanni Calabrese ha dichiarato che "le amministrazioni locali calabresi collaborano nel segno della cultura, condividendo e valorizzando il comune patrimonio storico e civile", mentre il Sindaco Bruno Iorfida ha fatto presente che negli ultimi mesi è crescente il numero dei visitatori del Museo di Mongiana. L'assessore Caligiuri nei mesi scorsi ha invitato le scuole calabresi a effettuare viaggi di istruzione nella regione, cominciando col proporre l'itinerario produttivo della filiera del ferro nelle Serre, dove, oltre a Mongiana, ci sono le testimonianze di Stilo, Pazzano e Bivongi, oltre alla presenza di musei significativi (come quello dei marmi di Soriano e quello della Certosa di Serra San Bruno) e di beni culturali di valore (tra i tanti, la Cattolica di Stilo e San Giovanni Theristis a Bivongi).
Queste, invece, le parole del primo cittadino di Mongiana, Bruno Iorfida: "E' stato un giorno importantissimo per la nostra comunità, visto che un altro pezzo di storia torna a Mongiana dopo più di un secolo e mezzo, e questo è il frutto della collaborazione fattiva tra il comune di Locri e quello di Mongiana, due realtà diverse, ma unite dall'amore per la cultura e la promozione di quanto di buono c'è in Calabria, dimostrando che la cultura non ha limiti territoriali. Sono sicuro che con questo reperto attiri tanti visitatori".
Questa sera, all’associazione culturale “Il Brigante” si parlerà del Belpaese. A porre degli interrogativi su alcuni eventi storici di estrema importanza, sarà l’attore e commediografo Giulio Bufo, lo stesso, che nel 2012, inscenò una protesta sulla “Tv spazzatura” a Italia's got Talent, facendosi riprendere completamente nudo dalle telecamere di Canale 5.
Di seguito, un' introduzione allo spettacolo “SocItalia, la storia d'Italia soffocata in cinque fasi”, che questa sera Bufo farà per tutti gli affezionati del Brigante:
«C'è un filo storico che collega l'incontro di Teano (26 ottobre 1860) e la fine del fermento del “movimento dei movimenti” (2002)? C'è un filo storico che collega il biennio rosso (1919-20) e la costituzione "carta straccia"? C’è un filo storico che unisce il fallimento del Cln e la morte di Pasolini? C’è un filo storico che unisce “Portella delle Ginestra” all’omicidio Impastato? Questo è quello che cerco di spiegare in questa breve performance-reading, aiutato da testi di grandi autori come Pasolini, Gaber, Assuntino e brani musicali storici utili a sottolineare le 5 fasi (Teano, biennio rosso, Cln, 68-77, movimento dei movimenti) in cui ho diviso la storia d’Italia. In circa tre quarti d'ora si sviscera la storia nascosta di un'Unità d'Italia forzata, quella storia che spesso oltre i libri di scuola, bisogna leggere tra le righe».
Sarà il Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle”, sabato 10 con la commedia “Qui gatta ci cova”, a chiudere la stagione artistica, promossa Comune di Chiaravalle, Assessorato alla Cultura, e all’allestimento della quale ha collaborato assieme all’Associazione culturale “Tempo Nuovo” e all’Associazione culturale “Dinamicamente”.
Volge al termine così un cartellone ricco e variegato, voluto per coinvolgere differenti target di spettatori, che ha spaziato dalla prosa, alla musica passando dalla classica alla proposizione di brani cult di successo internazionale, dal varietà, alla magia, alla prosa, al teatro impegnato, al teatro in vernacolo che dà respiro alle tradizioni locali.
Un cartellone che ha registrato il patrocinio della Provincia di Catanzaro, del Consorzio di Metanizzazione delle Preserre, con i Comuni di Argusto, Brognaturo, Cardinale, Capistrano, Cenadi, Centrache, Gagliato, Monterosso, Olivadi, Palermiti, Petrizzi, Polia, Torre Ruggiero, San Nicola da Crissa, San Vito sullo Ionio, Simbario, Spadola e Vallelonga.
Concluderà in bellezza dunque il Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle” (Gfmt), una realtà che da quattro decenni si fa testimone e interprete di costumi ed usi del territorio locale, e più ampiamente regionale.
Con la regia di Salvatore Russo, sabato 10 maggio alle ore 21 presso il Teatro “Impero”, porterà in scena la rappresentazione in tre atti “Gatta ci cova” dell’autore siciliano Antonio Russo Giusti. Una pièce che può a pieno titolo considerarsi uno dei capolavori del teatro in vernacolo. Ambientata nella Sicilia rurale del primo ‘900, ma riproposta calandola nel contesto calabrese, narra la storia di don Ciccio, padrone di una bella e operosa masseria, il quale, anche a causa di un incidente accadutogli da bambino, alterna momenti di infantile ingenuità ad altri di sottile arguzia contadina. Uomo buono e generoso, ha a cuore la terra avuta in eredità dalla madre, intende difenderne il possesso non tanto per sé, quanto per assicurare serenità e lavoro ai suoi dipendenti e per continuare le opere assistenziali e benefiche, intraprese seguendo gli insegnamenti materni. A lui si contrappone la sorellastra Antonia, donna avida e senza scrupoli, perfida e calcolatrice, decisa a tutti i costi a impadronirsi dei beni del fratello. Ci si trova insomma alla classica eterna lotta tra il buono ed il cattivo, tra il bene ed il male e i due contendenti si affidano all’unico strumento che sembra poter stabilire una verità imparziale: la legge!
Ma, come troppo spesso accade, la giustizia umana si perde dietro una serie di cavilli e sotterfugi, di lungaggini e burocrazie e finisce per allontanarsi dalla reale essenza dei fatti e delle cose. Per fortuna, ed è questa la vera morale della storia, c’è un’altra giustizia, la si chiama “fato”, “provvidenza” o “volontà divina”, capace di intervenire e ristabilire una volta per tutte la verità e il diritto.
Sono interpreti della rappresentazione: Massimo Hauber, Simona Gigliotti, Valentina Maida, Antonietta Caruso, Carmelo Principe, Loredana Capano, Giuseppe Sestito, Pino Daniele, Toto Sestito, Luigia Procopio, Gaspare Mazzara, Ciccio Maida, Roberto Servello, Mario Suppa e Salvatore Russo.
Per informazioni e prenotazioni si può contattare il Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle” ai numero 3291249136 e 3473453525, rivolgersi all’Associazione “tempo nuovo” chiamando allo 0967/92186, si può ancora visitare il sito www.teatrotemponuovo.it
Un concerto pianistico di spessore, con il precedente appuntamento, ha regalato al pubblico del Teatro “Impero” l’esibizione del musicista Stefano Spitali. Proveniente dal capoluogo lombardo, Spitali ha trascorso qualche tempo fa un periodo di vacanze nella cittadina preserrese, colpito dall’ospitalità ha deciso di offrire un suo spettacolo che è stato inserito in cartellone.
L’artista, diplomato presso il conservatorio “Verdi” di Como, vanta un’intensa carriera concertistica, in veste di solista e camerista, che lo ha condotto anche nel 2009 ad esibirsi presso l’Universidad Nacional de Bogotà in Colombia.
Da Bach a Beethoven, da Chopin a Liszt, facendo richiamo a testi poetici e miti antichi, si è snodato il viaggio musicale ed emozionale proposto dal maestro Spitale.
Le studentesse della Scuola Media di Serra San Bruno “Ignazio Larussa” si sono aggiudicate il primo posto nella sezione provinciale dei giochi sportivi per la categoria Pallavolo Femminile. Si tratta di un traguardo sportivo prestigioso considerato, soprattutto, che è la prima volta che si riesce a centrare un obiettivo del genere nella lunga storia dell’Istituto serrese.
Una vittoria faticosa, ma, alla fine, più che meritata, che ha permesso alle ragazze del “Larussa” di prevalere - sotto la guida del professor Brunello Tassone - contro le più forti compagini scolastiche dell’intera provincia, come la “Murmura” e la “Garibaldi” di Vibo. I meriti maggiori vanno dunque alle giovani studentesse che non si sono risparmiate e, a costo di raggiungere il tanto agognato primo posto nel girone, si sono allenate nelle settimane precedenti con costanza e dedizione. Il successo nel girone disputato tra gli istituti del Vibonese ha permesso al “Larussa” di Serra di accedere ora alla finale regionale che si disputerà il prossimo 20 maggio.
Immensa soddisfazione è stata espressa dalla Dirigente scolastica Caterina Barillaro: «Un successo non solo per il docente Tassone, specializzato nel sostegno ma che svolge l'incarico di Responsabile dei giochi sportivi studenteschi, ma per la scuola tutta e per la comunità serrese che gioisce per un evento sportivo epocale, mai accaduto prima nella storia scolastica dell’Istituto. Crediamo tanto nei valori educativi della scuola – continua la Barillaro - e soprattutto in quelli assoluti dello sport inteso come importante esperienza di crescita, anche sociale nel pieno rispetto delle regole».
Identica sorte, purtroppo, non è toccata agli studenti impegnati nel torneo di Calcio a 5, dove il “Larussa” è riuscito a raggiungere la finale provinciale ma si è dovuto accontentare del secondo posto.
E’ iniziato questa mattina nell’aula bunker del Tribunale di Vibo Valentia il maxiprocesso a danno del clan Mancuso di Limbadi. Il troncone processuale si è originato dall’unione delle tre operazioni antimafia “Black money”, “Purgatorio” ed “Overseas” che, nel complesso, riguardano ben 24 imputati accusati, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, usura, estorsioni, danneggiamenti, riciclaggio e detenzione di armi.
Si tratta di quello che, molti degli addetti ai lavori, hanno etichettato come uno dei più importanti processi dell’intera storia della 'ndrangheta Vibonese. Fra gli imputati i boss Antonio Mancuso, Pantaleone Mancuso, Agostino Papaianni, Giovanni Mancuso, Giuseppe Mancuso e gli imprenditori Antonio Prestia, Antonino Castagna e Nicola Castagna.
Attesa l’incompatibilità del giudice vibonese Lucia Monaco (che in veste di gip alcuni mesi fa aveva convalidato i fermi dell’operazione "Black money") a presiedere il Collegio è stata chiamata Maria Carla Sacco, gip del distretto di Catanzaro, già pm della Procura catanzarese. Il maxiprocesso riprenderà tra tre settimane, il prossimo 22 maggio, con le eccezioni preliminari dei difensori degli imputati.
Finalmente è pronto, il lavoro di molti mesi si è finalmente concluso, il museo dell’Arciconfraternita di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto è realtà, con grande soddisfazione del Priore Rosa Vellone, del seggio che ovviamente l’ha coadiuvata in questo impegno e del Padre Spirituale Don Biagio Cutullè.
Anni di storia dell’Arciconfraternita racchiusi nelle stanze attigue alla navata di destra della Chiesa di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. L’entrata è già di per se storia, infatti il cancello dal quale si accede al pianterreno del museo è stato realizzato con l’antica balaustra che si trovava anni addietro sull’altare della stessa Chiesa.
Senza entrare in particolari dettagli, il museo si sviluppa su due stanze, una situata al pianterreno ed una al primo piano al quale si accede attraverso una scala in legno, come già detto, sulla parte destra della Chiesa stessa, a fianco della statua di S. Giuseppe. Quasi tutti i pezzi sono racchiusi in splendidi armadi in legno, ben realizzati con ampie vetrate in modo da ammirarne completamente il contenuto.
Molti i pezzi da vedere, dalla ricostruzione dell’abito del confratello, agli antichi abiti usati dai sacerdoti in particolari ricorrenze, ai molteplici paramenti sacri (pianete, piviali, tunicelle, stole, manipoli, fasce, veli). Ancora l’ombrello da processione, i due baldacchini anch’essi da processione, le bellissime tovaglie decorate in oro e pietre preziose.
Di particolare interesse ancora l’antica statua di Cristo Crocefisso portata in processione il Venerdì Santo sostituita nel corso degli anni, i cassetti usati per la raccolta delle offerte, gli stampi originali in legno per la realizzazione delle immaginette, la “macchietta” usata nei funerali. Da ammirare inoltre i molteplici calici, pissidi, patene, ostensori ed i tanti pezzi di oreficeria.
Insomma vale la pena visitare questo museo, per rivivere un po’ di storia della Congregazione di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. Con l'occasione si rinnova l'invito per tutti, a domani sabato 15 marzo dalle ore 17,30 per l'inaugurazione.
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