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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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FABRIZIA – E’ accaduto e potrebbe accadere ancora. Un anziano di 86 anni è stato derubato da una giovane donna che avrebbe approfittato della solitudine del poveretto. L'episodio è accaduto nella giornata di mercoledì ma soltanto ieri pomeriggio, la vittima del furto si è deciso a denunciare l’accaduto ai carabinieri della locale Stazione. Secondo quanto riferito ai militari dell’Arma, una donna, si sarebbe presentata presso l’abitazione dell’86enne e fingendosi interessata a fargli visita si sarebbe introdotta nella casa dell’uomo che, rimasto ingannato dalla genuinità della ragazza, l’avrebbe fatta entrare, ignaro di quello che sarebbe successo poco dopo. Di li a pochi minuti, infatti, la giovane donna, non si sa come, avrebbe approfittato della distrazione dell’ignaro signore e si sarebbe appropriata, derubandolo, di un buono fruttifero di 2 milioni delle vecchie lire, per un valore di circa 1600 euro. Insomma lingua sciolta, modi di fare convincenti, la giovane donna sarebbe riuscita così a entrare nell’abitazione dove ha iniziato a parlare e a confondere il poveretto, per poi allontanarsi, giusto il tempo di rubare quanto di valore possedesse l’86enne. Raccolto il bottino, la donna, si sarebbe quindi dileguata. La vicenda, che è stata raccontata ai carabinieri proprio dalla vittima del presunto furto, è stata denunciata ai militari della stazione di Fabrizia che hanno avviato le indagini, coordinate dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Serra San Bruno, capitano Stefano Esposito Vangone.
(articolo pubblicato su ''Il Quotidiano della Calabria'')
È stata una domenica di sport e – purtroppo – non solo, quella andata in scena in diversi campi del Vibonese. Si sono registrate, infatti, ben due risse, scoppiate sia sugli spalti che direttamente sul terreno di gioco. Accesissimo è stato il derby nel campionato di Promozione fra Filogaso e Soriano, dove l’incontro è stato sospeso attorno alla mezz’ora del secondo tempo per scontri tra le tifoserie, innescati pare da una protesta veemente dei sostenitori del Soriano in seguito ad una decisione presa dal giudice di gara Sportelli di Lamezia Terme. Da qui il parapiglia andato in scena sulle tribune fra i supporters delle due compagini e che ha causato la sospensione temporanea della partita, ripresa poi e terminata alle ore 17. Mentre, per il campionato di seconda categoria, si sono registrati sconti in campo nel match giocato a San Costantino fra la squadra locale ed il Real Serra. Anche in questo caso la partita è stata sospesa attorno alla mezz’ora del secondo tempo, ma in seguito all’aggressione subita ai danni dell’arbitro da parte dei giocatori del San Costantino. Il risultato vedeva prevalere il Real Serra per 1 a 0 grazie alla rete siglata da Simone Stingi. Il giudice sportivo, previa visione del verbale di gara, potrebbe quasi sicuramente assegnare la vittoria a tavolino per la compagine della cittadina della Certosa.
I numeri e la qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione del 19 ottobre mostrano, senza ombra di dubbio, che le strategie di panico messe in atto dai mass media nei giorni precedenti non hanno funzionato. Il messaggio del terrore non ha tenuto la gente a casa. “Roma blindata, zona rossa per i cortei della paura”; “I black block invadono Roma”. Questo è quanto si leggeva su alcune prime pagine di giornali nazionali. Un giorno prima addirittura l'arresto di 5 “professionisti del terrore”. In realtà le strade di Roma sono state invase da un multiculturalismo mai visto prima. C'erano anche tanti cittadini di etnia rom, con tanto di famiglia al seguito.
SERRA SAN BRUNO - Avrebbe avvertito dei forti dolori addominali e, una volta giunta al Pronto Soccorso, i medici gli hanno inizialmente somministrato una flebo e, dopo una serie di accertamenti, è stata rimandata a casa. Alle prime luci dell'alba, però, è deceduta. Vittima di un presunto caso di malasanità è una donna di 55 anni, S.R., di Serra. I familiari, ieri sera, hanno lanciato l'allarme chiamando il 118, ma l'ambulanza in dotazione all'ospedale 'San Bruno', in quel momento non era disponibile, perchè impegnata in un'altra emergenza.
FABRIZIA - Giuseppe Iennarella e Laura Mamone sono testimoni chiave del processo ‘Business Cars’che, nel novembre del 2011, ha messo alla sbarra diversi soggetti tra Catanzaro, Lamezia, Ardore, Soriano, San Costantino Calabro e Serra San Bruno. Le accuse sollevate nei loro confronti andavano dall’usura aggravata, all’abusiva intermediazione finanziaria, passando per l’estorsione. Da oggi, però, Giuseppe Iennarella ha deciso di avviare lo sciopero della fame e della sete.
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