mini ags_logo_nuovoCon un gol del solito Nesci arrivato a metà ripresa, il Soriano batte tra le mura amiche la Deliese e si porta dunque in corsa per un posto nei playoff. Attualmente, infatti, il Filogaso (fermato sul 2 a 2 dalla Taureana) è distante soltanto una lunghezza ed i giochi per gli spareggi promozione sono, dunque, più che aperti. Quella andata in scena ieri pomeriggio a Soriano è stata una partita combattuta, tra due squadre che hanno obiettivi totalmente differenti: i ragazzi di mister Baroni, infatti, hanno tutte le carte in regola per giocarsela da qui alla fine nelle prime sei posizioni, mentre la Deliese deve fare i conti con un penultimo posto in classifica che sa tanto di retrocessione. Tornando al match, sia il primo che il secondo tempo sono stati abbastanza equilibrati,  ma al 20' della ripresa i padroni di casa sbloccano il risultato: cross di Franzè per Nesci che, di sinistro, realizza il gol dell' 1 a 0. Un successo doppiamente importante per Macrillò e compagni, costretti a giocare gli ultimi venticinque minuti in nove, per via dell'espulsione di Nesci (al quale è stato anche negato un rigore netto) e Nicolovic. 
Per quel che riguarda, invece, gli altri incontri, la capolista Brancaleone mantiene il distacco di sei punti sul Rizziconi, dopo il successo nell'anticipo di sabato contro ReggioMediterranea. Lo stesso Rizziconi si conferma attualmente secondo in classifica, vincendo di misura in casa a scapito del Siderno. In zona playoff, perde terreno il Bianco, uscito sconfitto dal match contro la Villese per 2 a 0, mentre come già anticipato il Filogaso impatta sul 2 a 2 in casa contro la Taureana.
Questi i risultati completi del campionato di Promozione, girone ''B'', e la classifica aggiornata
Risultati 20^ giornata
Soriano  Deliese  1 - 0
Brancaleone ReggioMed 1 - 0
Bagnarese  Polistena  1 - 0
Villese Bianco 2 - 0
Filogaso Taureana 2 - 2
Rizziconi  Siderno 1 - 0
Marina di Gioisa Natilese 0 - 0
Bovalinese Gioiosa Jonica 3 - 2

 

Classifica
 
Brancaleone 48
Rizziconi 42
Bagnarese 40
Bianco 36
Filogaso 27
Soriano  26
Marina di Gioiosa  25
ReggioMed 25
Villese  23
Taureana 22
Polistena 21
Natilese 21
Gioiosa Jonica 20
Siderno 19
Deliese  18
Bovalinese  17

 


 

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mini briganteSe qualcuno vi dice che l’associazionismo è morto non credetegli, anzi, sputategli in un occhio. L’associazionismo è vivo. Basta volerlo. E noi ci siamo riusciti. Ci stiamo riuscendo. Da diciotto anni.
Ma in questi casi, nel nostro caso, non esistono traguardi dorati. Non è prevista una soluzione definitiva. Un obiettivo ultimo che ti faccia sentire arrivato. È una lotta continua e costante. Una lotta di cui - ora più che mai - si avverte il bisogno.  
Perché non c’è nulla di paragonabile all’energia di chi sente l’esigenza di stare insieme. Di chi ha fame di libertà. Di chi - rinunciando a se stesso - si rimbocca le maniche per proporre qualcosa di nuovo. Di diverso.
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mini ospedale serraSERRA SAN BRUNO – Che il presidio ospedaliero 'San Bruno', dopo il pesante ridimensionamento del piano sanitario di rientro, sia ridotto all’osso è chiaro a tutti. Cosi com’è abbastanza chiaro che la colpa della scure sanitaria sull’ospedale serrese è da rinvenire nella malapolitica dei comportamenti antisociali del centrosinistra calabrese prima e successivamente del centrodestra. Ma ora, alle carenze di strutture e di mezzi - ne è esempio l’unica ambulanza a disposizione per un bacino di utenza di circa trentamila persone che è puntualmente assente per altri interventi quanto capita una urgenza - sono da aggiungersi anche i turni piuttosto pesanti a cui vengono sottoposti molti lavoratori a causa della carenza di personale.

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mini ospedale_serraSERRA SAN BRUNO - Quando il 23 marzo 1976, sul settimanale “Calabria Settegiorni”, il giornalista serrese Franco Gambino, con un articolo dal titolo “Un ospedale in frigorifero”, ammonì l’intera classe politica circa i ritardi nell’apertura dell’ospedale di Serra, intese dimostrare come il necessario avvio del nosocomio e con esso il reparto di chirurgia funzionante, avrebbe nel giro di pochi mesi potuto salvare delle vite umane. Allora, i ritardi furono accompagnati da una notevole protesta popolare che incalzò la classe politica accusandola d’irresponsabilità politica e morale. Successivamente, la stessa classe politica spinse l’acceleratore e si vide “costretta” ad aprire il nosocomio. Tutto questo oggi non è avvenuto e tra l’indifferenza degli “uomini nuovi” della classe politica calabrese e serrese, quella che tecnicamente sarebbe una riconversione, di fatto ha il sapore di una chiusura.

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mini serrese2013

SERRA SAN BRUNO - Termina tre a tre l'incontro disputato al 'La Quercia' tra Serrese e Nicastro, rinviato qualche settimana fa a causa delle abbondanti nevicate che hanno interessato il Vibonese. Un pareggio che, per come è maturato, ha il sapore della sconfitta per l' undici di mister Rolando Megna, in vantaggio per 3 a 1 fino ad otto minuti dal termine. Pronti, via ed i biancoblu hanno subito l'occasione per portarsi in vantaggio: Greco riceve palla da metà campo, il portiere ospite commette fallo da ultimo uomo ma il direttore di gare estrae soltanto il cartellino giallo. Dal successivo calcio di punizione, Megna impegna Amendola, bravo a bloccare. Al 14' è sempre il numero dieci a rendersi pericoloso con un tiro da fuori area respinto dall' estremo difensore lametino. Il gol del vantaggio locale arriva al 18' con Idà, abile asfruttare una respinta corta di Amendola. Passano dieci minuti ed i vibonesi raddoppiano il vantaggio con Megna. Nella ripresa, gli ospiti scendono in campo più motivati e accorciano le distanze dopo soli dieci minuti. Al 32' st arriva il 3 a 1 con Iorfida, che raddoppia il vantaggio, ma nel giro di otto minuti prima Azzouzi riporta in partita il Nicastro e a tempo quasi scaduto una prodezza di Nucifero consente al Raffaele Nicastro di ottenere un punto utile soprattutto al morale. 

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mini provincia-vibo

Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Quando nel corso dei tanti mesi trascorsi polemizzavo aspramente con i vertici politici ed amministrativi della Provincia, a cui rimproveravo una gestione “libertina” delle risorse, assieme ad una improvvisata e superficiale azione politica venivo letteralmente aggredito dal fuoco di sbarramento che l’ex Presidente e l’ex Direttore Generale mettevano in campo per difendersi dal rompiscatole Prestia, unico ad avere la voglia, e forse il coraggio, di sfidare i due potenti. Chiedevo ripetutamente la consegna dei bilanci consuntivi, ma mai questo avveniva, solamente nel 2009 riuscimmo ad avere il bilancio preventivo che, anche se rappresentava l’elenco dei buoni propositi, in qualche modo faceva intravedere gli sprechi. Oggi capiamo perché quei bilanci erano cosi segreti e venivano negati alle Organizzazioni sindacali che invece avevano ed hanno il diritto di esaminarli. Chiedevo, a quel tempo, al Direttore Generale di dedicare le proprie energie allo svolgimento dei compiti a lui assegnati che, brevemente riassumo: attuazione degli indirizzi e degli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell’ente, secondo le direttive impartite dal capo dell’amministrazione;sovrintendenza alla gestione dell’ente,perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza; predisposizione del piano dettagliato degli obiettivi; formulazione del piano esecutivo di gestione; coordinamento dei dirigenti, per le attività di cui sopra. Ed oggi mi chiedo, quei compiti sono stati espletati da tutti coloro che in quelle norme vengono richiamati ? O a gestire la Provincia erano soltanto il Dirigente Vinci e la Dirigente De Sossi ? Nei nostri comunicati denunciavamo le eccessive spese per le collaborazioni degli amici infilati negli staff del Presidente e degli Assessori, quando agli oltre 40 part time dell’ente veniva erogato uno stipendio di poco superiore alle 500 euro mensili,criticavamo gli eccessivi costi della politica, rappresentavamo crudamente all’opinione pubblica, che non reagiva in alcun modo, che a Palazzo ex Enel la cosa pubblica veniva gestita come se fosse cosa propria dal gruppetto di amici che, poveri ingenui compreso me, il popolo di centrosinistra aveva mandato ad amministrare. Quando nel 2008 denunciammo che il Direttore Generale ricopriva impropriamente anche la carica di Segretario Generale, andando a percepire pressappoco l’equivalente del compenso di due Ministri della Repubblica, facendo venir meno le risorse per altri benefici da rivolgere alla collettività, fui diffidato ufficialmente a non parlare più di lui, con frasi sprezzanti tipo “quali titoli hai per permetterti di giudicare e di valutare? Pensa a giudicare le tue incapacità “ e con la maligna insinuazione che se qualcuno, evidentemente arrabbiato per tali disparità, avesse commesso azioni delittuose nei suoi confronti sarei stato considerato come mandante. Naturalmente non rimasi zitto. La preoccupazione era riferita alla eventuale reazione degli oltre cento precari che senza tanti fronzoli furono mandati via perché le risorse disponibili dovevano essere utilizzate per fini più alti. Nessuno fece caso al fatto che la quasi totalità delle somme necessarie a pagare quei lavoratori provenivano dai fondi europei che la Provincia riceveva tramite la Regione. Mestiere difficile a quel tempo stare fuori dal coro, tant’è che mai nessuno osò dire qualcosa su quei potenti. Anzi, per tornare a poche settimane fa con un lapsus freudiano De Nisi affermava che noi denunciavamo fatti ed aggiungo io misfatti, soltanto perché non ci era concesso di partecipare alla spartizione della torta. La sottrazione delle risorse del fondo antiracket per spartirsi quelle quote, è particolarmente odiosa, se è vero come è vero, che chi ne aveva particolarmente bisogno non ne ha potuto beneficiare, ma in quanto a sottrazione di risorse ai più deboli ci sono anche altri casi che gli inquirenti porteranno sicuramente alla luce, ad esempio aver fatto pagare per tanti anni la tassazione Irap ai lavoratori cosiddetti articolo 7 facendogli sottoscrivere contratti-capestro, quando quella era una partita economica che doveva ricadere esclusivamente sull’amministrazione dell’ente. A nulla sono valse le nostre denunce, il livello di supponenza di cui erano pervasi li induceva a ritenere che mai si sarebbe frugato tra quelle carte, e ciò li metteva al riparo da ogni forma di pudore. Oggi che più c’era bisogno di una gestione consapevole ed oculata gli Schettini sono andati via lasciando i lavoratori in un mare di problemi, ma oggi che sembra tutto così nero è invece il momento di farsi forza e di riporre la fiducia nel Commissario Ciclosi che, visto l’ottimo lavoro svolto altrove, sarà sicuramente capace di trarre il meglio da quanto le normative offrono.
Sarebbe bello che la Provincia non venisse cancellata, che i lavoratori restassero al loro posto, e la cosa ancora più bella è che non ci sarebbero più l’ex Presidente e l’ex Direttore Generale.
 
Il Segretario Provinciale 
Uil Vibo Valentia
Luciano Prestia
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mini pallonecalcioLa matricola Soriano sembra non conoscere ostacoli. Nella giornata del ricordo per la tragica scomparsa di Filippo Ceravolo, giovane vittima innocente della criminalità organizzata, i rossoblu superano anche il Petrizzi per 3 a 1. Di Pasquale il vantaggio ospite al 22' del primo tempo con un tiro dagli undici metri; rispondono i locali dopo appena tre minuti con Nesci sempre su calcio di rigore. Il 2 a 1 lo firma sempre Nesci, mentre la terza marcatura è stata realizzata da Galeano, subentrato ad inizio ripresa a Baroni. Mantiene il passo il Filogaso, vincendo di misura a Campora. Soltanto un pari, invece, per la Serre dalla trasferta di Laureana; così come per il Fronti a Nicotera.  Successo del Badolato per 3 a 0 a Pianopoli, del Prasar (5 a 3 contro la Stilese) e del Bivongi Pazzano (4 a 1 contro il fanalino di coda Galatro).

 

 

 

 

 Risultati 7^ giornata

Soriano - Petrizzi  3 - 1
Laureanese - Serrese 1 - 1
M. Nicotera - Fronti 1 - 1
R. Nicastro - R. Pianopoli 3 - 0
Campora - Filogaso 0 - 1
Bivongi Pazzano - Galatro 4 - 1
Pianopoli - Badolato 0 - 3
Prasar - Stilese 5 - 3

 

Classifica

 

Soriano  21
Filogaso 19
Fronti 13
Serrese 13
Badolato 13
Campora 13
M. Nicotera 11
R. Nicastro 10
Prasar 9
Petrizzi 9
Bivongi Pazzano 9
Laureanese 7
StileseaTassone 4
Pianopoli 4
R. Pianopoli  3
Galatro 0
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mini arenaARENA – «Non vogliamo fare inutili dietrologie. Né vogliamo che questo Consiglio si trasformi in un tribunale dell’Inquisizione. Se ci sono stati e ci saranno responsabili saranno gli organi preposti a stabilirlo. Noi, la mia amministrazione intendo, abbiamo davanti soltanto due doveri: dal punto di vista politico, è opportuno fare chiarezza su una questione che avrà inevitabilmente pesanti ripercussioni. Dall’altro lato, dal punto di vista gestionale e quindi amministrativo, abbiamo l’obbligo di affrontare la situazione e la triste realtà. Realtà inoppugnabile: il lungo iter giudiziario si è concluso con una condanna pesante. Con la condanna al pagamento di oltre un miliardo di euro. 1.097.062 euro, per l’esattezza».

Nel corso di un affollato consiglio comunale, convocato in forma straordinaria e aperta, il sindaco Antonino Schinella ha inteso rendere edotta la cittadinanza in merito ad una questione che per lunghi anni ha tenuto con il fiato sospeso cittadini e amministratori di Arena: la vertenza Lorusso. Questione che ha avuto epilogo soltanto nei giorni scorsi con la decisione della Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dal Comune.  

«La storia parte da lontano e ha per oggetto i lavori di costruzione del Carcere mandamentale. I lavori - ha riferito il primo cittadino suffragando le sue tesi con carte e documenti alla mano - furono consegnati alla ditta nel febbraio dell’84. Dopo tre sospensioni nel breve arco temporale di un anno e mezzo, nell’estate dell’85 l’impresa subisce un attentato dinamitardo. E i lavori i fermano. Arrivano i solleciti, si susseguono due ordini di servizio, ma l’impresa riprende i lavori soltanto ad aprile del 1987. Ma sette mesi dopo si ferma di nuovo. Il motivo? Si è resa necessaria una perizia suppletiva e di variante, la cui redazione tra mancati recepimenti e pareri vari ha subito un iter abbastanza lungo. Si pensi, infatti, che soltanto nel 1994, sette anni dopo, la Giunta comunale ha approvato la perizia, dando così avvio ai lavori. Da questi ritardi, dunque, scaturisce il contenzioso. Per l’impresa la responsabilità sono attribuibili all’amministrazione appaltante e all’incapacità di quest’ultima di approvare una perizia. L’arbitrato ha successivamente accolto le richieste di Lorusso, condannando il Comune al pagamento di oltre un miliardo di euro. E dopo le decisioni della Corte di Appello e della Cassazione che hanno rigettato i ricorso presentati a suo tempo dal Comune, l’iter processuale si è concluso con una condanna. E adesso la situazione non è delle migliori. Acuita dal fatto che ci troviamo a fronteggiare una non facile situazione. Si pensi - ha aggiunto il sindaco - che quotidianamente si recano in Comune decine di creditori e diversi professionisti che esibiscono laute parcelle per prestazioni che in alcuni casi risalgono anche a decine di anni addietro. Si pensi, inoltre, che siamo costretti a pagare rate di mutui per un importo che supera i 200mila annui, di cui 70mila assorbite per la chiusura delle controversie legate agli espropri Lombardo e Scalamogna. E, come se tutto ciò non bastasse, aggiungo che a dicembre arriverà la sentenza, un'altra sentenza, sempre inerente un esproprio, questa volta del terreno dove è ubicata la scuola elementare, e le notizie forniteci dal nostro avvocato non ci lasciano ben sperare. Dunque, è evidente che la situazione che abbiamo ereditato è pesantissima. C’è chi in questi giorni ci sta consigliando il dissesto. Forse è l’unica via di uscita, ma sarebbe una iattura per la nostra gente. Significherebbe l’aumento, fino al massimo consentito, dei tributi e delle tariffe per cinque anni. E in un periodo di crisi generale, non possiamo mettere le mani nella tasche dei nostri cittadini. Perciò, stiamo lavorando e lavoreremo con un unico obiettivo: evitare il dissesto. Ci siamo rivolti ai ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture, ai quali abbiamo chiesto di assumersi i maggiori oneri derivanti dalla costruzione del Carcere anche nello spirito dell'articolo 19 della legge n. 119 del 1981, che prevedeva che i maggiori oneri potessero essere saldati attingendo ad un mutuo a totale carico dello Stato. In questa direzione, il deputato Laratta presenterà presto un’interrogazione, portando il nostro caso all’attenzione del Parlamento. Inoltre, siamo in trattativa con il creditore: se riuscissimo ad ottenere una dilazione, a conti fatti saremmo in grado di onorare il debito. E questa - ha aggiunto il sindaco rispondendo alla domanda del consigliere di opposizione Giamba - sarebbe la migliore condizione: ci permetterebbe da un lato di evitare il dissesto e dall’altro di affrontare l’onere senza neppure aumentare la pressione fiscale. Basterà razionalizzare la spesa, sulla falsariga di quello che abbiamo fatto finora, se è vero come è vero che ad oggi siamo riusciti a diminuire sensibilmente alcuni costi: penso, solo per fare qualche esempio, alla gestione e al trasporto dei rifiuti, al riscaldamento dello strutture pubbliche e alla manutenzione dei mezzi comunali». Infine, rispondendo ad una domanda dell’altro consigliere di opposizione Brogna, il primo cittadino ha chiosato così: «Lei mi chiede di chi sono le responsabilità? Leggendo le carte, emerge che il loro arbitrale ha addossato le responsabilità alle amministrazioni che si sono susseguite dal 1987 al 1994 e in parte anche ai progettisti e alla carenze progettuali. Aggiungo che reputo un errore il fatto che la precedente amministrazione non abbia nominato un arbitro, e quindi un difensore del Comune, decidendo di non giocarsi la partita, sebbene questo ultimo aspetto non rappresenti la prova che affrontando il giudizio in modo diverso il Comune ne sarebbe uscito indenne. Comunque, ribadisco che saranno gli organi proposti a stabilire chi sono i responsabili. Posso dirle che alla Procura della Corte dei conti è stato già trasmesso l’intero fascicolo».

Dopo la chiosa del sindaco, gli interventi del pubblico, tra cui quello dell’ingegnere Michele Gerace, assieme al collega Raffaele Schinella progettista e direttore dei lavori del Carcere, e dell’ex sindaco Rosario Pugliese.

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mini spadola_campoSPADOLA - Su segnalazione di alcuni cittadini spadolesi, pubblichiamo le immagini relative al totale degrado ed abbandono in cui versa il campo sportivo situato nel piccolo centro delle Serre. Spogliatoi distrutti ed erbacce  che sovrastano il rettangolo di gioco rappresentano lo spettacolo alquanto indecoroso che si presenta non soltanto agli occhi dei residenti ma, soprattutto, ai tanti turisti che, nei mesi estivi, popolano il nostro territorio. A questo punto, speriamo soltanto che con il nostro appello, le istituzioni (dal Comune alla Provincia) si facciano avanti per porre definitivamente fine a questo degrado e per restituire la struttura ai tanti giovani amanti dello sport.

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mezzi incendiatiSERRA SAN BRUNO – Ci risiamo. Dopo l’incendio che ha caratterizzato la struttura sportiva di contradda Fillò, nella notte scorsa ignoti hanno dato alle fiamme un mezzo della ditta asfaltatrice “Lucia Antonio” di Lamezia Terme, custodito a titolo di favore all’interno della ditta “Galeano”, impegnata nel settore dei calcestruzzi. Approfittando del buio della notte, i malviventi si sarebbero introdotti nel cantiere e, subito dopo, hanno dato fuoco al mezzo e le fiamme si sono immediatamente propagate ad un rullo compressore poco distante.

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