mini elezioni-politiche-2013-dataIl risultato che scaturisce dalla consultazione elettorale ci pone di fronte ad uno scenario confusionario e frammentato che, da un ventennio di bipolarismo, ci spinge con prepotenza al tripolarismo: Pd, Pdl e M5S. Le urne ancora calde ci raccontano come l’Italia sia oggi un paese che non trova la forza di maturare un’alternativa esplicitamente e quantitativamente valida e che, soprattutto, non si riconosce nel “sistema politica”: l’assenteismo, in crescita del 5,5% rispetto al 2008, si attesta al 26% proprio quanto il primo partito nazionale. Quella che ci consegna il voto non è allora una rivoluzione, né tanto meno una situazione di stallo, ma piuttosto di evidente ingovernabilità.

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mini stadio_serraLa Regione ha comunicato l’elenco delle proprietà messe in vendita con l’intento “di ridurre l'indebitamento attraverso l'alienazione di beni in disuso o, peggio ancora, abbandonati”. Si tratta, per la maggior parte, di beni patrimoniali trasferiti dallo Stato, distinti in due elenchi (al primo appartengono i terreni e i fabbricati, al secondo i caselli ferroviari o immobili precedentemente affidati in gestione alle Ferrovie dello Stato).
Contro l’indebitamento pubblico galoppante, la Regione Calabria procede quindi senza remore nell’opera di riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale. Il piano di alienazione, posto in essere per la “valorizzazione dell’ente” prende di mira molti beni provenienti dalle antiche gestioni Esac, Gil, Apt, Casmez, Agensud. Tutti ricadenti nelle cinque province calabresi e dal valore superiore al milione di euro. Lo stesso piano era partito nel 2010, quando la giunta regionale, con due diverse delibere, aveva sentenziato il via libera alla messa sul mercato di 78 beni regionali (con la possibilità di ampliare o ridurre l’elenco). Si trattava di provvedimenti che avrebbero dovuto prendere corpo negli esercizi 2011 e 2012, anche se solo adesso si è costituito in prima stesura il Piano delle valorizzazioni ed alienazioni immobiliari. 
Andando a spulciare il primo elenco, emerge anche l’alienazione di un immobile patrimoniale sito a Serra San Bruno, assai genericamente indicato come “Campo Sportivo” ed il cui valore non è tra l’altro specificato. 
Di seguito i due elenchi con i beni regionali in vendita: 
Elenco beni immobili 
Elenco caselli ferroviari
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mini diga-alaco

SERRA SAN BRUNO - Tutto come previsto. Almeno per qualcuno. Non per altri, che in questi anni tutto hanno fatto, tranne che avviare un procedimento che prevedesse il distacco dalla Sorical e, dunque, dall' invaso dell' Alaco. I componenti del Comitato civico Pro - Serre, dunque, avevano visto giusto. Hanno condotto una battaglia in solitudine, contro chi - dall' esterno - si limitava ad un eloquente ''Sono soltanto degli allarmisti!''. Alla faccia degli allarmisti.. 

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La dott.ssa Maria Pompea Bernardi, 53 anni, medico d’origini calabresi con una lunga esperienza nel campo della organizzazione dei servizi ospedalieri maturata nell’Azienda-Universitaria di Parma,  si è insediata alla guida dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia solo dal 24 gennaio scorso, succedendo a Bruno Zito, nominato dal 2010 a capo della Commissione Straordinaria per infiltrazioni mafiose. Maria Bernardi ha deciso fin da subito di “conoscere l’ambito territoriale in cui è stata chiamata ad operare, partendo proprio da un contatto diretto con i Sindaci”. Quindi nel pomeriggio di ieri, nei locali del Distretto Sanitario di Serra, si è tenuto appunto un incontro con i primi cittadini del comprensorio, convocati dalla stessa Bernardi. 
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serra nel_volley

Dopo vari tentativi finalmente Fiorindo Lagrotteria, appassionato da  sempre di uno sport che ancora purtroppo a Serra è da considerare minore, c’è riuscito. Ed è soprattutto grazie a lui – mister e presidente, nonché finanziatore maggiore della squadra - che l’ASD Serra nel Volley oggi è divenuta una solida realtà. 
Si tratta di una squadra maschile di pallavolo composta esclusivamente da ragazzi del circondario. Quella dell’ASD Serra nel Volley è quindi una storia di puro amore per una pallavolo ancora ai margini del tessuto sportivo e culturale della nostra zona. Basti pensare che anche gli stessi tesserati hanno deciso di contribuire alle spese per il sostentamento del gruppo, versando simbolicamente una quota mensile. Insomma Serra nel Volley è proprio frutto della passione di un gruppo di giovani, che oltre a sudare e faticare in partite ed allenamenti, mettono personalmente mano alla saccoccia pur di vedere concretizzatosi il loro progetto. Preziosa è stata, inoltre, la collaborazione di poche attività commerciali sensibili alla causa e che hanno partecipato finanziando la fornitura dell’abbigliamento sportivo (tute per gli allenamenti e le divise per le gare ufficiali).
Il sogno è diventato realtà giorno 7 gennaio 2012, quando il comitato provinciale di Catanzaro con una e-mail ufficializza che l'A.S.D. Serra nel Volley é stata iscritta ai campionati interprovinciali di Prima Divisione. 
Il girone inizia con il forfait della squadra di Pizzo Calabro che non si presenta alla prima di Campionato prevista, secondo il calendario ufficiale, fra le mura amiche della palestra interscolastica di Via Guardaboschi Mulè, che versava in condizioni pietose e per l’occasione letteralmente messa a nuovo proprio dai ragazzi dell’ASD Serra nel Volley. La seconda giornata vede la compagine serrese impegnata in trasferta a Sant'Andrea dove la squadra del mister Pasquale Barone conquista la posta in palio vincendo 3 a 1. Ma è un risultato bugiardo vista la buona prestazione dei ragazzi di coach Lagrotteria, che erano perfino riusciti a portarsi sullo 0 a 1, aggiudicandosi il primo set.
Le vere emozioni arrivano quindi, in quella che di fatto è stato il primo incontro interno. Sabato scorso a Serra arriva il Blue Angel Volley Cotronei. I preparativi iniziano già tre ore prima dell’incontro, quando ancora alcuni atleti, si accingono a pulire la palestra e sistemare la rete, il campo e gli spogliatoi, fino a pochi minuti dal riscaldamento. 
Si inizia alle 18. La partenza non è delle migliori. Il Serra nel Volley va sotto di qualche punto, ma gli atleti non demordono e cercano in tutti i modi di stare attaccati all'avversario. Un doppio cambio porta a pochi punti dal traguardo del primo set, ma un po di disattenzioni e piccoli errori consegnano di fatto la prima frazione di gioco agli avversari. 
Anche il secondo set inizia male. Infatti, pur facendo vedere delle belle azioni e buoni recuperi, si arriva sul 15 a 18 per i ragazzi di Cotronei, ma un altro doppio cambio, con in battuta il piccolo Raffaele Marino (classe '99) riporta gli uomini di mister Lagrotteria in vantaggio per 23-19. Seguono ben 8 buone battute, ed il secondo set è messo in cassaforte dagli atleti di casa.
Sulle ali dell’entusiasmo, terzo e quarto set seguono una trama del tutto diversa, che vede il Serra nel Volley dominatore assoluto degli ultimi due set dell’incontro, con confermato in campo da titolare il giovanissimo Marino che dà sicurezza in ricezione e in copertura. Le ultime due frazioni di gara iniziano quindi bene e si concludono altrettanto: 25-22 e 25-19. In definitiva, più che positive le prestazioni di tutti i pallavolisti serresi. A partire da Francesco Galeano che ha messo a segno un infinità di punti e Giuseppe Bonazza, il libero, che con precisione ha girato una mole impressionante di palloni in mano all'alzatore e si è reso autore di un paio di recuperi importantissimi per l’economia del risultato. Bravi anche Vincenzo Ceniti, Giuseppe Zaffino, Giuseppe Vellone, Bruno Tassone, Fabio Valente e Fabio Pisani.
La partita finisce 3 set a 1 per la felicità del mister, dei suoi atleti e dei sostenitori accorsi al palazzetto.
Questa vittoria alza il morale di tutta la squadra che fa ben sperare per il futuro di questo sport a Serra San Bruno. Un futuro che potrebbe essere più che roseo, soprattutto perché quello dell’ASD Serra nel Volley è un progetto ben articolato, arricchito anche dalla presenza delle squadre giovanili iscritte, da tre anni a questa parte, ai campionati minori. Lo stesso settore giovanile, guidato anche questo dalla mano sapiente di coach Lagrotteria e da cui proviene proprio Raffaele Marino.
La prossima di campionato, dopo un turno di riposo, domenica 10 febbraio, vede il Serra nel Volley ospite dell'Atlas Lamezia, mentre sabato 16, a Serra arriveranno i crotonesi del  Rocca di Neto.
Le ragazze under 16, invece, domani mercoledì 30 gennaio, incontreranno il Filadelfia in un incontro valido per il campionato provinciale.
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mini squadra_soriano
Succede di tutto nell'anticipo di sabato tra Real Pianopoli e Serrese, con il direttore di gara che, alla fine, ha deciso di sospendere l'incontro. Secondo quanto riportato dal quotidiano 'Calabria Ora' ''sull' 1 a 1, l'arbitro (il signor Bruno di Rossano) si sarebbe incartato con i cartellini e, al 10' st, ammoniva Greco anziché Carchedi (che era già stato ammonito) L' arbitro, dunque, si è subito ravveduto e Greco, stizzito per il giallo, faceva fallo a centrocampo e veniva espulso. Da qui, si è scatenata una rissa con una scazzottata generale che costringeva le forze dell'ordine ad intervenire sul campo per ristabilire la calma. Alla fine, però, il direttore di gara ha deciso per la sospensione dell'incontro.  Vittoria, invece, per il Soriano che porta a casa un successo importantissimo dopo il primo pareggio stagionale, rimediato una settimana fa a Nicotera e si mantiene, dunque, squadra di testa, mantenendo il Filogaso a debita distanza. Apre le danze Marturano al 35' pt con una splendida punizione all'incrocio dei pali. Al 20' st arriva il raddoppio con Romeo e, poco prima del fischio finale, La Rosa realizza una punizione magistrale da fuori area. 
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mini MegalitoRiceviamo e pubblichiamo:

 

L’ultimo scorcio del 2012 ha annoverato Maria Cirillo tra gli scrittori di opere narrative. L’uscita del suo libro, avvenuta il 21 dicembre scorso, ha segnato nuovamente il passo al protagonismo culturale fabriziese. L’autrice, infatti, è fabriziese doc. Nata a Fabrizia, ha vissuto e lavorato per 40 anni nella sua cittadina natia, dalla quale ha ricevuto affetto e stima ed alla quale ha reso i propri servigi con dedizione e professionalità. Nel suo primo romanzo “Lì, all’ombra delle pietre accastellate”, ha consacrato il suo amore  per l’arte narrativa, esaltando e facendo rivivere la passione per i fantastici luoghi  del misterioso territorio del Pecoraro, un tempo integralmente fabriziese ed infine ridimensionato dalle scissioni di Mongiana e Nardodipace. È sul versante occidentale di quest’ultimo, in stretta connessione con quello mongianese ed il frontale di Fabrizia, che si svolge il cuore della storia narrata dalla scrittrice Maria Cirillo. È una storia che appassiona già dalle sue prime pagine e che conforta la mente, conducendola dolcemente in un mondo fantasioso. Un romanzo autenticamente realistico, sia nella trama che nella concretezza moderna e contemporaneamente primitiva dei suoi struggenti personaggi.

Il romanzo è stato pubblicato dalla Casa Editrice Prospettiva di Civitavecchia.

Vincenzo Costa

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mini 1284192302_benedetto-xvi2Avremo davvero tante cose per cui ricordare l’ultimo mese del 2012. Avremo qualcosa da raccontare ai nostri figli quando saranno un po’ più grandi ed avranno la maturità giusta per sapere finalmente la verità . Per conoscere ed emozionarsi per quanto l’umanità intera sta vivendo. E’ un dicembre inquieto quello che ci scorre lentamente fra le mani. Traboccante di nevicate timide ed eventi sensazionali.  Il mese dei fatti storici. Di una “fine del mondo”, ipotizzata dai Maya, che si risolverà con tanta paura, un bicchiere di troppo e la consapevolezza che ancora, per tutti, la vita non finisce qui. Di un Natale, sempre il solito Natale, che ogni anno per forza di cose devi ostinarti a considerare diverso, più bello, migliore. Un’occasione. L’ennesima.

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mini rosi-mammeSERRA SAN BRUNO – Con la neve ancora adagiata sulle montagne, negli ultimi giorni il tipico freddo sferzante dell'inverno serrese si sta facendo sentire non poco sulla cittadina bruniana. Chiaramente, ad avvertirlo più intensamente sono i più piccoli. E' il motivo che ha spinto le mamme degli alunni della scuola elementare “Nazzareno Carchidi”, del quartiere Spinetto, a recarsi in Municipio e rivolgersi al primo cittadino Bruno Rosi per esporre, con una protesta civile e pacata, l’ormai annoso problema del riscaldamento scolastico. Da alcuni giorni infatti, come lo scorso anno durante l’eccezionale nevicata, nel plesso scolastico di Spinetto si registra ad un cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento. I bambini delle elementari soffrono il freddo

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mini atlantedellemafieRicotta calda con pane raffermo, aragoste e capocollo. Combinazioni forse insolite ma che raccontano molto di quel mondo fatto di valori arcaici tipici del mondo contadino e di feticci del lusso su cui la ndrangheta costruisce la propria immagine. Non esiste certo un codice alimentare mafioso che preveda determinati cibi o ne proibisca altri ma all’interno di quelle che sono le abitudini alimentari dei capibastone emergono chiaramente i due aspetti che caratterizzano le mafie oggi: il rispetto della tradizione (che si evince anche dalla sopravvivenza dei riti di affiliazione) e l’aspetto internazionale che le mafie sono riuscite a conquistare.

Quello che però conta di più non è tanto quello che si mangia ma l’aspetto conviviale. Cene e banchetti sono momenti fondamentali per stringere alleanze, studiare strategie. I matrimoni, così come accadeva nelle famiglie nobiliari di un tempo, possono diventare occasioni consolidare rapporti tra clan, così come i battesimi e le cresime forniscono l’occasione per creare parentele “spirituali” che si trasformano a loro volta in nuovi patti, in nuove alleanze. Tutto a tavola. E’ la tavola il vero foglio bianco su cui si scrivono i contratti delle mafie.

A parlarci di questi aspetti e a raccontarcene i risvolti non solo antropologici ma anche storici e culinari è Gianfranco Manfredi, giornalista esperto in eno-gastronomia, nel primo volume del documentatissimo “Atlante delle mafie” edito da Rubbettino e lanciato in questi giorni in libreria.

L’atlante curato da Enzo Ciconte, Francesco Forgione e Isaia Sales è suddiviso in tre volumi la cui pubblicazione verrà completata nell’arco di tre anni. Il primo volume tocca già argomenti di grande interesse e attualità: dalla storia della Camorra, al rapporto tra mafie e Chiesa, dai giudici antimafia allo scandalo calciopoli.

Il volume

A cosa è dovuto il successo plurisecolare delle mafie italiane? E come mai viene definita “mafia” ogni violenza privata che ha successo nel mondo? L’Atlante delle mafie prova a rispondere a queste due domande. Partendo dalla messa in discussione dal paradigma interpretativo dell’esclusività della Sicilia nella produzione di ciò che comunemente si intende per mafia. Se un fenomeno, nato in Sicilia nell’Ottocento, ha avuto una così lunga durata, affrancandosi dalle condizioni storiche e territoriali che ne resero possibile la sua originaria espansione e proiettandosi così agevolmente nella contemporaneità (divenendo addirittura un modello vincente per tutte le violenze private del globo) non è utile continuare a descriverlo solo come un originale prodotto siciliano. Il modello mafioso, infatti, si è dimostrato riproducibile nel tempo e in altri luoghi, non più specifico solo della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia. Con il termine mafia si deve intendere oggi un marchio di successo della violenza privata nell’economia globalizzata. Con questa ottica, l’Atlante delle mafie passa in rassegna le “qualità” criminali che differenziano nettamente i fenomeni mafiosi dalla criminalità comune e da quella organizzata. Esse vengono sintetizzate in cinque caratteristiche: culturali, politiche, economiche, ideologiche e ordinamentali. Secondo i curatori, si può ritenere mafia la “violenza di relazioni”, cioè una violenza in grado di stabilire contatti, rapporti, e cointeressenze con coloro che detengono il potere ufficiale, sia politico, economico e religioso, che formalmente dovrebbero reprimerla e tenerla a distanza. Perciò viene contestato ampiamente il luogo comune delle mafie come antistato, come antisistema. È stato proprio questo luogo comune a tenere per anni in ombra il vero motivo del successo delle mafie. Mentre alcune forme di violenza e di contestazione armata del potere costituito si sono manifestate contro le leggi e contro la visione unitaria dello Stato (il brigantaggio nell’Ottocento, le rivendicazioni etniche-territoriali e il terrorismo politico nel Novecento) e perciò alla fine sono state sconfitte, le mafie hanno usato una violenza non di contrapposizione, non di scontro frontale, ma di integrazione, interna cioè alla politica e al potere ufficiale. Dunque, per mafia si deve intendere una violenza di relazione e di integrazione. In questa loro caratteristica consiste la ragione del loro perdurante successo.

Antonio Cavallaro

Ufficio Stampa RUBBETTINO EDITORE

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