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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Gli uomini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno emesso, questa mattina, un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore del luogo. L’uomo, titolare di un’azienda edile, si sarebbe reso autore di un’evasione fiscale pari a oltre 2,5milioni di euro. L’inchiesta sarebbe stata aperta in successione all’operazione “Lapis Niger”, effettuata proprio dalla Guardia di Finanza nel corso dello scorso anno, a conclusione della quale erano state accertate violazioni sia di carattere amministrativo che penale.
Le fiamme gialle avevano segnalato alle autorità giudiziarie i nominativi del rappresentante legale della società, che avrebbe omesso addirittura la presentazione della dichiarazione dei redditi. In seguito le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, avrebbero permesso di acquisire elementi di prova tali da indurre il gip ad emettere il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche con la formula per equivalente, da applicare sui beni che risultano nella disponibilità dell'indagato.
La misura restrittiva, necessaria a garantire il credito nei confronti dell'erario, impedirà all'indagato di alienare i propri beni e rimanere quindi insolvente nei confronti dello Stato e della comunità. Questa mattina, dunque, il sequestrato di beni immobili, conti correnti, e disponibilità finanziarie per l'importo di 2.556.113 euro.
Quello dell’ex isola ecologica comunale di Serra San Bruno - trasformata ormai in semplice punto di conferimento dei rifiuti - sta diventando un vero e proprio tormentone primaverile. Già nelle scorse settimane la struttura si era guadagnata l’attenzione delle cronache locali con il sequestro preventivo di cui era stata oggetto.
SERRA SAN BRUNO - Si rischierà già da domani di imbattersi in decine e decine di cumuli di rifiuti sparsi per le vie del centro abitato di Serra. Nella tarda mattinata di oggi, infatti, i militari della locale Stazione dei carabinieri e gli uomini del Noe di Reggio Calabria, hanno operato il sequestro preventivo dell’Isola ecologica comunale sita in località “Leonà” sulla statale 110 in direzione Mongiana. L’isola – operativa dal 2007 – fu realizzata, quindi, oltre 6 anni fa, su un terreno precedentemente destinato a parco giochi.
Il Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia ha dato esecuzione a nove ordinanze di custodia cautelare a carico di soggetti tutti appartenenti a due nuclei familiari associati in affari, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Procura della Repubblica, per concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale commessa nell’ambito della gestione di una società operante nel settore immobiliare e dell’edilizia già con sede in Vibo Valentia. Contestualmente l’A.G. ha disposto il sequestro preventivo - ex art. 321 c.p.p. di un importante patrimonio composto da società, beni immobili (terreni e fabbricati) beni mobili registrati e disponibilità finanziarie, dislocati nelle provincie di Vibo Valentia, Brescia e Firenze.
Riceviamo e pubblichiamo:
Siamo alle solite!!! volti nuovi vecchi vizi…
L’amministrazione comunale di Brognaturo, ha ottenuto un finanziamento PIAR (Piano Intervento Aree Rurali), per l’importo di circa €. 150.000,00 che – secondo quanto previsto dalla normativa – vanno destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria di strade già esistenti.
Gli interventi finanziati sarebbero quelli di consentire un livellamento o uno scotico delle sedi stradali rurali già esistenti in abbandono e di abbattere eventuali impedimenti alla loro carrabilità.
Orbene, l’Ente comunale disinteressandosi della normativa, della destinazione del denaro pubblico ha pensato bene di ignorare il vecchio tracciato peraltro noto a tutta la comunità brognaturese (di circa 250 ml) e di realizzare ex novo una strada di larghe dimensioni, provocando un dissodamento di terreno con lo sradicamento di parecchie ceppaie.
Ciò doveva avvenire senza l’ottenimento preventivo delle necessarie autorizzazioni forestali - nulla osta paesaggistico - ambientale e vincolo idrogeologico.
Dagli elaborati progettuali, si è individuato un tracciato (lungo circa 650 ml) che dovrebbe giungere all’acquedotto rurale Pilato, attraverso l’espropriazione di fatto di diversi terreni di proprietà privata che nulla ha a che vedere con le finalità della misura prevista dal PIAR.
L’unica utilità perseguita con tale intervento è quella di valorizzare i terreni dei parenti dei nuovi amministratori che così potranno raggiungere comodamente i propri fondi su cui insistono castaneti da taglio.
Sarebbe opportuno che i nuovi amministratori professassero il loro attaccamento alla carica e ai principi di trasparenza e legalità nei fatti e non nelle sole parole.
Il gruppo politico “Rinnovamento e Crescita”
Convalidato il sequestro dell'invaso dell'Alaco. Il giudice per le indagini preliminari, Gabriella Lupoli, ha confermato il provvedimento della Procura vibonese che ha riguardato l'impianto che si trova sul monte Lacina e altri 57 siti ad esso collegati. Il sequestro preventivo, scattato il 17 maggio scorso, era arrivato con l'inchiesta condotta dal pm Michele Sirgiovanni e sulla scorta delle indagini dei carabinieri del Nas di Catanzaro e del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato. 26 le persone indagate, alcune per avvelenamento colposo di acque, tra dirigenti, funzionari e tecnici Sorical, Asp e Arpacal, e alcuni sindaci. L'impianto investigativo ha dunque retto
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