Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Il nuovo del Partito dei Riformisti Italiani parte dal teatro Politeama di Lamezia Terme. A presentarlo sono il presidente Stefania Craxi, figlia dell'ex-Presidente del Consiglio dei ministri Bettino Craxi, Saverio Zavettiri, segretario Nazionale de I Socialisti uniti - P.S.I. e Nicola Carnovale, membro della Segreteria nazionale dei Socialisti uniti - P.S.I. e già Segretario della "Nuova Generazione Socialista" (ndr organizzazione giovanile del medesimo partito). Le ragioni dell'incontro erano avviare la raccolta delle firme a favore dell'istituzione di un'assemblea costituente che provvederà al disegno di una serie di riforme che successivamente saranno sottoposte a referendum. Il moderatore è Zavettieri che attacca subito, con un'aspra critica, l'attuale Giunta Regionale e tutto il centro-destra dicharando: "Sono andati sulla Sila, non so se a rinfrescarsi le idee o a congelarle ulteriormente. Di solito sulla Sila si va d’estate per rinfrescarsi le idee, se si va d’inverno in un weekend si va perché probabilmente non si sa cosa dire". Insieme a Zavettieri, non risparmia critiche all’attuale governo regionale nemmeno Stefania Craxi che fa notare come in Calabria "non è stato fatto un processo di selezione, di pulizia della classe dirigente e non è stato scardinato il sistema clientelare di Loiero". "Questa regione è proprio sintomatica di quello che succede in Italia - conclude la Craxi - non mancano vitalità, energie, volontà di fare. Bisogna consentirglielo». Dello stesso avviso anche Nicola Carnovale che delinisce "la Calabria, una regione paradigma e crocevia delle crisi del nostro tempo". "Crisi ascrivibile - sempre secondo Carnovale - ad un contesto globale con l’esplosione, in rapida successione, di ben 4 bolle negli ultimi dieci anni".
Il processo d'appello dell'inchiesta Why Not, ribalta il verdetto di primo grado. I giudici della corte d'appello di Catanzaro hanno accolto la richiesta della Procura Generale, condannando Agazio Loiero, ex governatore della Calabria, ad un anno di reclusione per abuso D'ufficio. Gli avvocati di Loiero, che in primo grado avevano ottenuto l'assoluzione, hanno dichiarato ''Non possiamo non nascondere una certo stupore per la sentenza emessa dai giudici della corte d'appello''. ''Ritenevamo - hanno aggiunto - e riteniamo ancora ora di avere ampia ragione su tutto il fronte accusatorio. Al momento, pero', non possiamo dire nulla se prima non vediamo le motivazioni della sentenza''.
Per l'altro ex presidente calabrese, Giuseppe Chiaravalloti, è stato invece disposto il non doversi procedere per prescrizione.
Il consigliere regionale Antonio Rappoccio (appartenente al gruppo 'Insieme per la Calabria-Scopelliti presidente', in quota Pri) è stato rinviato a giudizio dal Gup di Reggio Silvana Grasso con l'accusa di corruzione elettorale. Rappoccio, che sarà a processo dal 29 marzo prossimo, è accusato di aver raggirato molte persone ideando dei concorsi fantasma attraverso cui avrebbe chiesto il sostegno elettorale ai partecipanti, ai quali veniva consegnata una scheda che poi loro restituivano compilata con i dati personali e anche l'indicazione della sezione e del seggio in cui avrebbero votato. La sede delle fantomatiche cooperative create da Rappoccio per mettere in piedi la truffa era proprio la segreteria reggina dell'esponente repubblicano. L'indagine è partita dalle denunce di Aurelio Chizzoniti, ex presidente del consiglio comunale di Reggio, che si è costituito parte civile, cosa che invece non ha fatto la Regione Calabria. Nel processo saranno decisive alcune testimonianze di persone che ruotavano nell'entourage di Rappoccio e che stanno rivelando ai magistrati il sistema ideato dal consigliere regionale per approfittare della crisi occupazionale ed estorcere il consenso a chi partecipava ai concorsi fantasma.
SERRA SAN BRUNO – Si terrà domani alle 17,30 presso la sede del circolo del Pd di Serra San Bruno, l’iniziativa promossa dai giovani democratici su “Le scelte di politica sanitaria regionale: quali conseguenze per il nostro territorio”. All’incontro con i giornalisti durante il quale è stata presentata la manifestazione, il coordinatore cittadino Paolo Reitano ha sottolineato come "non è possibile più sostenere un’azione che mira a ridurre la sanità nel vibonese. E’ necessario che la politica dia segnali forti circa i reali bisogni della gente". Non sono mancati strali da parte del coordinatore democratico nei confronti dei 4 consiglieri regionali di maggioranza del vibonese rei di non intervenire sulla politica del presidente Scopelliti. Critiche anche nei confronti del binomio comune-regione propagandato dal sindaco Bruno Rosi in campagna elettorale e diventato "una formula fallimentare che ha portato solo conseguenze negative. Quello a cui assistiamo – ha detto Reitano – e lo smantellamento dell’ospedale e l’immobilismo del sindaco e del presidente della commissione regionale sanità Nazzareno Salerno". Per il consigliere comunale di minoranza Rosanna Federico, l’iniziativa è necessaria per "evidenziare le conseguenza devastanti del piano sanitario di rientro di Scopelliti. Il silenzio della classe politica - ha ammonito - non può essere indifferenza o rassegnazione e l’amministrazione comunale ha una posizione poco chiara e defilata, e finge di non vedere la politica scellerata della Regione che incide negativamente sul diritto alla salute dei cittadini e sulla sopravvivenza economica e sociale del nostro territorio". Secondo Maria Rosaria Franzè sul territorio esistono soltanto "servizi sanitari inadeguati. Quello che è certo – ha aggiunto – è che non abbiamo più intenzione di rinunciare ai nostri diritti a fronte di meri calcoli numerici che non fanno altro che portare discriminazioni". Di "emergenza sanitaria" ha parlato Luigi Tassone che ha accusato Scopelliti e la sua maggioranza di non sapere cosa significhi "smantellare l’ospedale. A questa politica – ha affermato – noi diciamo no mentre riscontriamo l’immobilismo del sindaco e dell’amministrazione comunale". Andrea Pisani ha invece sottolineato come il presidente della commissione sanità Nazzareno Salerno sia interessato "solo all’ospedale di Tropea. La nostra manifestazione – ha concluso – non vuole essere un’alternativa a quella del comitato Pro-Serre".
(articolo pubblicato si Il Quotidiano della Calabria)
SERRA SAN BRUNO - "Grazie al lavoro svolto in un anno e mezzo dalla giunta regionale, dal presidente Scopelliti e dal presidente della terza commissione sanità on. Nazzareno Salerno, il cosiddetto Tavolo Massicci ha sbloccato 220 milioni di euro spettanti alla sanità calabrese. Questo è quanto proclamano Scopelliti e Salerno, continuando a dire che la strada intrapresa è quella giusta e dimenticandosi dei tagli fatti e dei disagi creati ai cittadini calabresi". Lo afferma Rocco Larizza, vicepresidente del Comitato civico Pro-serre, che ha cuore le sorti dell’ospedale di Serra San Bruno ormai sulla via della chiusura, e che in una nota intende porre l’attenzione "su come molti pazienti che rivolgendosi al pronto soccorso di vari ospedali calabresi sopratutto nel vibonese, e in particolare presso il nosocomio di Serra San Bruno, con varie patologie più o meno gravi, si sono sentiti dire che nella nostra regione non c’erano posti letto". A questo punto, "rivolgendomi al presidente Regione Calabria e della Commissione sanità chiedo di uscire dalla campana di vetro del palazzo regionale, e di prendere atto dei disagi causati dalle loro scelte. Una volta ci si curava fuori per scelta ora ci vieni mandato per mancanza di posti letto. Bisogna cambiare la strada. Quanti ospedali chiuderanno ancora per ottenere la rimanenza della premialità? C’è bisogno di un po’ di umanità ed è necessario toccare con mano i veri bisogni dei cittadini. Stesso discorso per quanto riguarda i malati terminali che non trovando posti letto non usufruiscono delle cure necessarie per diminuire le atroci sofferenze. Invece con la chiusura dei punti nascita si è creato disagio alle donne che per tutta la gravidanza devono fare via vai dagli studi privati dei medici che lavorano nelle strutture pubbliche". Secondo l’attivista sarebbe necessario incontrare Scopelliti affinchè "ascolti le nostri ragioni; non si può chiudere i presidi pubblici soprattutto quelli di montagna per poi finanziare le cliniche private per creare clientelismi e favorire imprenditori amici. Vi ricordo che la sanità è un diritto di tutti, e noi cittadini paghiamo le tasse per questi servizi". L’invito è quello a rimboccarsi le maniche: "Lavorate nella giusta direzione senza causare altri disagi ai cittadini. Noi cittadini rappresentanti dei comitati civici non chiediamo altro che i nostri diritti, i meriti li lasciamo a voi se saprete fare il vostro dovere e l’interesse delle popolo che vi ha votato".
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
Il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo ha già messo radici in Calabria ed ora prova a strutturarsi nelle cinque province. A Vibo Valentia a quanto pare da qui a breve l'Mpa si doterà di strutture organizzative nei centri più popolosi della provincia, infatti i fedelissimi di Agazio Loiero, leader calabrese e coordinatore nazionale del partito, sono già in fibrillazione e stanno cercando di serrare i ranghi e ricompattarsi dopo la batosta delle elezioni regionali. La settimana appena iniziata sarà decisiva per la strutturazione dell'Mpa nel vibonese e dalle prossime riunione organizzative alla presenza di Loiero verrà fuori l'assetto vibonese del movimento autonimista che fa capo al presidente della Regione Sicilia. Secondo quanto abbiamo preso, verrà nominato un segretario provinciale e tre vicesegretari sul territorio, a Vibo, Serra San Bruno e Tropea. Come segretario provinciale la scelta potrebbe ricadere su Giuseppe De Grano, mentre per le zone di Tropea e Serra i punti di riferimento dell'Mpa sono rispettivamente Giuseppe Romano e Raffaele Lo Iacono, che quindi dovrebbero - direttamente o indirettamente - occupare le caselle territoriali del partito.
VIBO VALENTIA – Per due giocatori che arrivano, ce n’è un altro che, purtroppo, deve fare le valigie. Si tratta di Marco Puntoriere, attaccante reggino, che lascia la Vibonese dopo aver collezionato 21 presenze e messo a segno 4 reti, per un totale di 1527 minuti, con 3 sostituzioni fatte, 7 avute e 2 ammonizioni. In entrata, invece, nella mattinata di oggi è stato messo nero su bianco con due giovani elementi, entrambi classe ’90, di cui si dice un gran bene e con interessanti trascorsi alle spalle, nonostante la giovane età. Vestiranno, infatti, la maglia rossoblù l’esterno Vincenzo Coco e il difensore centrale Alessio Alletto (foto), entrambi provenienti dal Trapani, società di Prima divisione. La doppia trattativa è stata agevolata dall’agente Figc Francesco Navarria, che ha inteso «ringraziare il presidente Caffo e i suoi collaboratori per la serietà e la professionalità dimostrata nella trattativa. Sono sicuro che i ragazzi sapranno farsi valere e ripagare la fiducia». Anche se fuori sede è stato il direttore sportivo, Mauro Beccaria, il regista della doppia operazione, che viene spiegata dal presidente rossoblù Pippo Caffo: «Ci legano buoni rapporti col Trapani e questo ha agevolato l’operazione che ci ha permesso di tesserare due calciatori giovani, ma di indubbio valore e che finora hanno fatto bene. In questo modo ampliamo l’organico, soprattutto il parco under, dopo le recenti partenze, e allo stesso tempo mettiamo a disposizione dello staff tecnico dei ragazzi validi che gli consentiranno di adottare nuove e diverse soluzioni». Il presidente ha poi puntualizzato sulla politica della Vibonese tesa alla linea verde: «Puntare sui giovani non vuol dire abbassare il livello tecnico e qualitativo della squadra, soprattutto se i ragazzi sono di un certo valore. Per esempio, Alletto e Coco l’anno scorso hanno vinto il campionato di Seconda Divisione. Per il resto sono convinto che la squadra raggiungerà il suo obiettivo e spero sempre che il pubblico ci stia vicino. Il mercato? Il nostro direttore sportivo è sempre allerta. Qualcos’altro si potrebbe fare».
Conosciamo, poi, da vicino i nuovi arrivati in casa rossoblù.
Alessio Alletto, difensore centrale, è nato a Palermo il 17/02/1990. Cresciuto calcisticamente nel Settore giovanile del Ribolla di Palermo (la società di Totò Schillaci), Alletto è poi passato al Trapani, dove ha collezionato ben 54 presenze e 1 gol, in due stagioni, in Serie D, contribuendo al salto nei professionisti nella stagione 2009/10. L’anno successivo ha collezionato 16 presenze in Seconda Divisione sempre con il Trapani, che a fine stagione ha centrato il nuovo salto di categoria. E’ stato campione europeo under 18 con la Nazionale di Serie D nel 2007/08.
Vincenzo Coco è nato a Sciacca (AG) il 31/08/1990. Può essere utilizzato da esterno alto, sia a destra, sia a sinistra. Ha fatto tutta la trafila nelle giovanili del Trapani, esordendo in prima squadra nel torneo di Eccellenza 2007/08 vinto dalla formazione siciliana. Quindi ecco due stagioni in Serie D da titolare, nelle quali oltre a collezionare ben 60 presenze, ha mostrato un buon feeling con il gol (8 reti), contribuendo al salto di categoria del Trapani. Nella stagione 2010/11 ha giocato 20 partite e messo a segno 2 reti, sempre con la compagine siciliana, in Seconda divisione, centrando a fine anno la terza promozione di quella che è stata una gran bella cavalcata vincente. Al suo attivo anche due presenze con la Nazionale Under 18 di Lega Pro contro Portogallo e Belgio. Alletto e Coco, svincolati dal Trapani, sono stati tesserati dalla Vibonese fino a giugno del 2013.
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