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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Si sono incontrati nella mattina di ieri nella Sala consiliare della Provincia e lo faranno di nuovo fra quattro giorni, il prossimo lunedì. Riprende con un ritmo febbricitante l’operato dei primi cittadini del Vibonese. Al centro della discussione intavolata dalla Conferenza dei sindaci, argomenti pregnanti di difficile risoluzioni, ma riguardo ai quali pare si possa arrivare presto a qualche risvolto positivo. A volere l’incontro è stato il prefetto Giovanni Bruno, che ha presieduto i lavori della Conferenza. All’ordine del giorno i tetti di spesa per le prestazioni ospedaliere e socio sanitarie; la questione relativa ai precari Lsu ed Lpu in dotazione ai diversi enti territoriali e, in conclusione, l’emergenza randagismo.
In apertura, proprio in riferimento al primo argomento in scaletta, è stata sollevata l’esigenza di accrescere la spesa sanitaria per la nostra provincia. Il sollecito di aumento, indirizzato alla Regione, è frutto soprattutto della necessità di imporre una necessaria inversione di tendenza rispetto al fenomeno della cosiddetta migrazione sanitaria. La mobilità sanitaria passiva ha spinto, infatti, soprattutto negli ultimi tempi, un numero sempre più crescente di cittadini del Vibonese a rivolgersi al di fuori delle strutture dell’Azienda sanitaria provinciale per ricevere cure. A tal proposito le parti hanno condiviso l’esigenza di richiedere oltreché l’aumento delle risorse erogate all’Asp, anche e soprattutto il miglioramento dell’offerta della rete sanitaria provinciale.
In merito al secondo punto all’ordine del giorno, afferente all’altrettanto annosa questione che vede interessate le centinaia di Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, si è fatto il punto sugli aspetti burocratici sanciti dalle recenti direttive impartite dal ministero del Lavoro, secondo cui entro il prossimo 2 dicembre i Comuni dovranno inoltrare la documentazione utile per il conseguimento del contributo per la stabilizzazione di alcuni di questi lavoratori, presumibilmente sulla base dell’anzianità anagrafica. Diversi sindaci hanno espresso grosse perplessità a riguardo, rimarcando le precarie condizioni economiche dei rispettivi enti. Una situazione che, secondo molti primi cittadini, non può assolutamente garantire i corrispettivi economici a favore dei lavoratori. A tal proposito, proprio il Prefetto Giovanni Bruno, ha sospeso il punto rimandando la discussione a successivi incontri, dove si potranno acquisire dati precisi in merito alla questione, magari assunti in seguito ad un colloquio diretto tra il capo dell’Utg Vibonese ed il ministro Giuliano Poletti.
Terzo ed ultimo punto quello inerente alla necessità di realizzare un canile sanitario provinciale che possa lenire l’emergenza randagismo, utile a prestare cure e rifugio ai cani. A tal proposito si è già pensato di definire l'edificazione fisica della struttura. Zone individuate per una possibile collocazione del canile sono state quella adiacente all’aeroporto di Vibo, alcuni territori nei pressi di Zungri o, in ultima ipotesi, di Fabrizia. La necessità di agire in tempi brevi è sancita anche dal fatto che la convenzione con il canile privato siglata dall’Asp è scaduta nei giorni scorsi. Nel frattempo i cani accalappiati e da microchippare saranno trattenuti in strutture private a spese dei Comuni. La prossima conferenza dei sindaci si terrà lunedì 24 alle ore 11.
Il corpo di un bracciante agricolo, Francesco Corrado, di anni 52, è stato ritrovato esanime la notte scorsa a Torre di Ruggiero, in contrada Missà. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della compagnia di Soverato giunti sul posto, Corrado, la notte scorsa, è stato ucciso con un fucile a pallettoni, e i violenti colpi di arma da fuoco gli hanno quasi tranciato gli arti inferiori.
Assalto ad un furgone portavalori, pochi minuti fa a Sorianello, piccolo centro delle Serre. Secondo una prima ricostruzione, il mezzo sarebbe stato assaltato da un commando composto da almeno tre persone, armate con due fucili ed una pistola.
I tre avrebbero agito approfittando del fatto che il furgone stesse trasportando del denaro in direzione del locale ufficio postale. Sul posto sono intervenuti sia gli agenti di Polizia che i Carabinieri della Stazione di Soriano Calabro.
SERRA SAN BRUNO - «È da sette mesi che non sappiamo più niente. Di cosa possa essere successo a Massimo. Viviamo tutti nell'angoscia più totale». È questo l'incipit di una lettera firmata da Antonella Lampasi, la sorella di Massimo, giovane serrese di cui si sono perse le tracce la sera del 24 febbraio scorso, quando il 25enne si allontanò da casa - senza portare con sè, però, il telefono cellulare - dicendo alla convinente che sarebbe uscito a prendere le sigarette. Massimo, però, non ha fatto più ritorno nella sua abitazione. E la mattina seguente la scomparsa, la compagna si è recata presso la locale Compagnia dei Carabinieri, guidata dal capitano Stefano Esposito Vangone, per denunciare l'accaduto. La stessa convivente avrebbe dichiarato di aver visto Massimo salire su un' auto di colore scuro, anche se l'ultima volta Massimo pare sia stato visto nei pressi del campo sintetico, dove stava attendendo qualcuno per un appuntamento di lavoro. Sta di fatto che il 25enne è salito su un'auto, ma ancora oggi, però, non si sa con chi e, soprattutto, non c'è certezza sul fatto che qualcuno, magari, abbia deciso di tendere una trappola al giovane padre di una bambina.
SERRA SAN BRUNO - Man mano che i giorni passano, cresce anche la tensione. Il timore che possa essere accaduto qualcosa di serio è concreto. Tanto da far cadere nello sconforto un'intera famiglia, che non riesce a darsi pace. Sono trascorsi dodici giorni da quando di Massimo Lampasi, 25enne serrese, si sono perse le tracce. Ed il sospetto che quello del giovane già noto alle forze dell'ordine possa ricondursi ad un caso di lupara bianca è concreto. Ad avvalorare tale ipotesi, infatti, non c'è soltanto il fatto che del venticinquenne non si sa più nulla dalla sera del 24 febbraio, ma anche quella che riconduce ad un presunto avvistamento di Lampasi nei pressi del campetto sintetico di via Matteotti. In pratica, subito dopo la scomparsa pare che Massimo aspettasse qualcuno. Chi, però, ad oggi non è dato saperlo.
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