rischio idrogeologico1L’Aitec (Associazione italiana tecnico economica cemento) ha presentato di recente, al Maxxi di Roma, una ricerca sui territori soggetti a maggiore rischio idrogeologico e sismico. Secondo i riferimenti statistici riportati dall’associazione confindustriale è nel Meridione che si individuano le zone da considerare a maggiore rischio sismico e idrogeologico di tutta Italia. I dati sono stati resi noti durante il convegno annuale del sodalizio a cui ha partecipato questa volta anche il numero uno di Viale dell’Astronomia, Giorgio Squinzi.

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Martedì, 06 Maggio 2014 14:34

Soriano "festeggia" Filippo

mini filippo_ceravoloSORIANO CALABRO - Non una semplice domenica. Non una giornata come ogni altra. Il 4 maggio, per la comunità sorianese, è una data particolare: quella del compleanno di Filippo Ceravolo, il giovane rimasto vittima in un agguato nell'ottobre del 2012 sulla strada che collega Pizzoni a Soriano. Un ragazzo dal sorriso che tutti stentano a dimenticare.
 
Domenica scorsa, in occasione del suo ventunesimo compleanno, i familiari hanno organizzato una giornata in sua memoria. C'erano proprio tutti nella chiesa di San Martino Vescovo. C'erano i familiari, le autorità, i genitori del serrese Pasquale Andreacchi - barbaramente ucciso da mano ancora ignota -, il mondo della scuola, ma soprattutto tanta, tanta gente comune. Mancava, però, lui. Filippo. Il festeggiato. Che però, rimarrà vivo nel cuore di quanti lo conoscevano.
 
Nonostante il dolore e nonostante la battaglia che papà Martino e mamma Anna stanno portando avanti da quasi due anni, nel giorno più importante per Filippo - quello del suo compleanno - i familiari hanno organizzato una ''festa'' con tutti gli onori. Il dolore, però, è troppo forte. Perchè perdere un figlio ed avere la forza di andare avanti non è da tutti. Martino ed Anna, però, lo stanno facendo. Così come lo stanno facendo le sorelle, Giusy e Maria Teresa.
 
Non ha intenzione di perdonare chi ha ucciso Filippo il papà Martino: «I responsabili - ha detto - devono pagare per quello che hanno fatto. Non abbiamo paura di nessuno. Io li sfido apertamente e affiancherò le forze dell'ordine nell'attività che porteranno avanti».
 
La manifestazione è iniziata con una messa in suffragio celebrata dal parroco di Soriano, don Pino Sergio, e da don Gaetano Currà, il rappresentanza del vescovo, mons. Luigi Renzo. «La morte di un giovane come Filippo - ha detto don Gaetano - deve essere un punto di riferimento per innalzare la nostra voglia di libertà, di dignità e di riscatto. E in questa direzione anche la Chiesa deve fare la sua parte».
 
Al termine della messa, i presenti - a causa delle avverse condizioni meteorologiche - si sono diretti verso il palazzo municipale, dove ci sono stati tutta una serie di interventi. Lia Staropoli, membro dell'esecutivo nazionale del movimento ''Ammazzateci tutti'', ha spiegato i motivi della propria presenza a questo appuntamento: «Abbiamo voluto rispondere a questo grido di aiuto della famiglia Ceravolo - ha detto la Staropoli -. Siamo qui per esortare la comunità e la società civile ad affiancare le forze dell'ordine in questo duro lavoro, affinchè gli assassini di Filippo siano consegnati alla giustizia».
 
Maria Antonietta Napoli, in rappresentanza della famiglia Andreacchi, ha ricordato la storia di Pasquale, ucciso barbaramente alla tenerà età di 18 anni.
 
Anche l'onorevole Angela Napoli, presidente dell'associazione ''Risveglio Ideale'', non ha voluto mancare a questo appuntamento e, per dimostrare tutta la propria vicinanza ai familiari di Filippo, ha consegnato una targa in suo ricordo: «Che il suo sangue sparso produca fiori d'impegno. Alla famiglia Ceravolo, in ricordo di Filippo». 
 
I parenti e gli amici, poi, si sono diretti verso il cimitero di Soriano, per un momento di riflessione e di preghiera. 
 
 
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Venerdì, 27 Settembre 2013 18:08

Tra le carte di Jerocades

mini 481px-Antonio_JerocadesÈ un ritrovamento quasi casuale ma di grande importanza storica. Una scoperta che restituisce l'immagine di una piccola comunità di mercanti e pescatori nota ai vistatori stranieri, già negli ultimi decenni del 1700, per il suo grado di civiltà e per l'evoluzione dei costumi e delle conoscenze dei suoi componenti. Si tratta di Parghelia, piccolo centro costiero poco distante dalla più nota Tropea, che già dal 1600 era uno snodo nevralgico di rapporti commerciali con il resto del mondo. 

LA SCOPERTA

Nei mesi scorsi qualcuno nota uno scatolone contenente vecchie carte appoggiato vicino a un cassonetto dell'immondizia, nel centro storico di Parghelia. Lì vicino c'era la casa dei Collaci, fratello e sorella, ultimi discendenti – per parte di madre – della famiglia Jerocades. Tra queste vecchie “cianfrusaglie” c'è però qualcosa che non può finire nella spazzatura, e per fortuna qualcuno se ne accorge in tempo. Così saltano fuori le “carte di Jerocades”, circa un centinaio di lettere e documenti risalenti al decennio tra il 1770 e il 1780. 
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mini salerno-rosi-don peppeRiceviamo e pubblichiamo:

Anche quest’anno, puntuale come una malattia di stagione, si è ripresentata la questione LSU-LPU. Un dramma che in Calabria morde la gola ad un esercito di 5.200 “lavoratori di serie B” condannati da 17 anni a galleggiare nell’angosciante stagno della precarietà. Impegnati in enti locali che senza la loro presenza si ritroverebbero costretti allo stallo operativo. Vuoti di forza lavoro. Privi di personale.

Ma a Serra San Bruno il dramma lavoro sta per diventare ancora più profondo. Perché mentre tutti i Sindaci di ogni angolo della Calabria scendono in piazza al fianco dei precari per reclamare il diritto ad un “reale rapporto di lavoro”, il primo cittadino serrese, Bruno Rosi, per non tradire la sua fama, senza alcun rossore sulle guance, dichiara di non voler rinnovare i progetti in scadenza ai 58 LSU-LPU impiegati presso lo stesso Comune di Serra.

Una decisione che calpesta quindi la dignità di ben 58 cittadini lavoratori precari. I più giovani hanno poco meno di 40 anni, mentre quelli più anziani avrebbero l’età buona per una pensione dignitosa che in realtà non riceveranno mai. E per tutti - a questo punto - quello del lavoro è ancora di più un calvario senza fine. Una via crucis che li vede in balia delle circostanze, attanagliati nella morsa del bisogno, con sulle spalle il pesante fardello del sostentamento di intere famiglie, tasse da pagare, figli che devono crescere e studiare. Per loro pochi diritti e nessun contributo utile al conseguimento di una futura dignitosa posizione pensionistica, domani la disoccupazione. Insomma giovani, madri e padri di famiglia, lavoratori pubblici “legalizzati in nero” che per volontà di un’amministrazione bigotta vengono ulteriormente affossati. Abbandonati nel limbo della marginalità inoccupazionale. In quella fascia d’età in cui sei troppo grande per trovare un nuovo lavoro e troppo piccolo per giovare di una pensione sociale.

E poco importa se dai palchi del PDL nella scorsa campagna elettorale si erano sparpagliate promesse e speranze: lavoro, incentivi, benessere. E che dire del neoassessore al Lavoro Nazzareno Salerno, che a Catanzaro dà rassicurazione e prende impegni con i precari, mentre nell’amministrazione comunale da lui di fatto guidata scarica i lavoratori come una zavorra inutile? Il risultato, dopo tante belle parole, è che i servizi - come quello della raccolta differenziata - verranno esternalizzati ed affidati ai privati, con costi esosi che metteranno KO le casse dell’ente e porteranno ad un prevedibile aumento dei tributi. E per quei 58 LSU-LPU serresi, il piatto è bello e pronto. Anzi è vuoto.

A Serra si ha l’impressione che il problema si stia sottovalutando e, senza ammortizzatori sociali, sembra scontato che da qui a poco la tensione salirà alle stelle. Tutto questo in un tempo già magro, in cui i colpi della crisi si fanno sempre più insostenibili ed in cui costantemente si ha sempre meno l’impressione di giungere, finalmente, a quella tanto agognata fine di un tunnel che, ci dicono, si chiama crisi. Una situazione cronica in cui temi fondamentali come quello del lavoro e della famiglia, a Serra San Bruno, rimangono lacerati dall’indifferenza e dal cinismo di un’amministrazione che naviga a vista, cieca di fronte alle pesanti ricadute che avrebbe sulla già fragile economia cittadina il licenziamento di Lsu e Lpu.

E poi ci si ritrova tutti a fare i cronisti. Soprattutto quando il dramma sfocia in tragedia. Come a Cercola, piccolo centro in provincia di Napoli, dove Bernardo Romano, lavoratore socialmente utile, nell’agosto di qualche anno fa si diede fuoco. Una torcia umana nel cortile della casa municipale. Un atto di accusa estrema. Il prologo angosciante nella estenuante e continua ricerca di un lavoro stabile. Di una normalità negata che in Calabria sembra sempre più un miraggio. Basti pensare che nella scorsa Legislatura, il Governo Berlusconi destinò 110milioni per la stabilizzazione degli LSU di Napoli e Palermo, lasciando nel dimenticatoio i precari calabresi.

Ci impegneremo, anche con azioni forti, per reclamare, al fianco di questi 58 serresi, il diritto al lavoro e alla dignità.

Comitato Civico Pro Serre

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mini Angela NapoliRiceviamo e pubblichiamo:

La scandalosa notizia della riduzione della scorta all’On.le Angela Napoli suona come oltraggio e viene appresa con sgomento e profonda delusione da tutti i cittadini che sino ad oggi hanno combattuto in Calabria, e non solo, il malaffare e la criminalità organizzata: se questo è lo stato Italiano allora chiediamo pubblicamente scusa alla ‘ndrangheta. Siete voi i più forti, non mettete in atto ritorsioni e tutti prenderemo atto che lo Stato non esiste.

La decisione, infatti, viene interpretata come aperta manifestazione della volontà statale di non combattere la mafia: lo Stato che non si oppone all’Antistato ma che si fa esso stesso Antistato. Non c’è poi tanto da stupirsi considerato che la mafia non è più in primo piano nel dibattito politico: TUTTI hanno evitato di utilizzare i termini mafia, ‘ndrangheta, camorra, criminalità organizzata, corruzione, collusione, massoneria deviata e E NESSUNO ha osato inserire nei rispettivi programmi il termine LOTTA.

La decisione, inoltre, assume nella sostanza gli effetti propri dell’antica censura, figlia di ben noti storici regimi che la nostra Costituzione ha inteso lasciare fuori dal nostro ordinamento, rappresentando un univoco ed esplicito invito all’omertà ed al silenzio: chiunque dovesse denunciare fatti e/o circostanze riguardanti soggetti appartenenti a cosche mafiose o consorterie criminali ovvero riferirà circa collusioni e malaffare risponderà con l’isolamento e la perdita delle garanzie previste per la tutela e la sicurezza dei cittadini.

La gravità del messaggio, inoltre, esprime tutta la sua forza dirompente e distruttiva allorquando le stesse Istituzioni che hanno testé assunto il provvedimento – ammantandolo sotto una parvenza effimera di legalità -, tra qualche giorno si premureranno a celebrare e commemorare chi, parimenti isolato, infangato, delegittimato in vita, ha immolato la propria vita in nome di una dichiarata e provata responsabilità della propria azione.

Quindi, con il presente comunicato condanniamo fermamente l’inaccettabile decisione assunta dall’Organo Esecutivo di Sicurezza di Reggio Calabria e chiediamo la revoca di tale scellerato provvedimento che mette in serio pericolo la vita di chi ha subito e subisce continuamente minacce dalla criminalità sostenuta dalla mala politica che vige in Calabria.

Se si dovessero malauguratamente avverare irreparabili gesti da parte di taluni irresponsabili riteniamo correi coloro che hanno adottato il provvedimento in questione.

L’Onorevole Angela Napoli DEVE essere tutelata perché ha, fino ad oggi, denunciato grossi pezzi della ‘ndrangheta nonché gli atti illegali della società ma soprattutto delle amministrazioni.

Toglierle la “Scorta” equivale a tutelare la Mafia dello Stato, dove il termine MAFIA indica non l’usuale titolo di qualche classe sociale, ma di tutti coloro che hanno intrapreso l’impegno politico solo per interessi propri. NON E’ ACCETTABILE la mancata tutela di chi, denunciando fatti illeciti, mette a rischio la propria vita soprattutto quando le Istituzioni sono a conoscenza, come nel caso specifico, delle minacce di morte provenienti dal boss MANCUSO emerse a seguito delle operazioni condotte dalla DDA di Catanzaro, PURGATORIO, dell’avvertimento inviato dal collaboratore di giustizia D’URZO secondo cui i boss della Piana stavano organizzando un piano per “ TOGLIERLA DI MEZZO” ovvero delle minacce subite da parte dei COMMISSO. Fatti questi di cui sono state informate tutte le Autorità competenti.

Via i vagabondi e gli sfruttatori, via chi agisce solo in nome di un privato ed egoistico interesse, via chi continua a buttare fumo negli occhi e tace sulle vere responsabilità di questo dissesto mondiale, poiché la ‘ndrangheta e la mafia non sono solo un problema italiano.

Via coloro che pensano di utilizzare la cosa pubblica solo per neutralizzare qualche nemico ovvero per metter in atto ritorsioni politiche e/o vendette personali.

Pertanto chiediamo che il Presidente BOLDRINI e il Presidente GRASSO si adoperino IMMEDIATAMENTE per annullare questo pericoloso provvedimento emesso dall’Organo Esecutivo di Sicurezza di Reggio Calabria e di ristabilire i dispositivi di sicurezza e tutela per assicurare l’incolumità dell’Onorevole Angela Napoli, valorosa Parlamentare che, come pochissimi altri, ha dato lustro al Parlamento e a tutta l’Italia.

L’ONOREVOLE ANGELA NAPOLI DEVE ESSERE PROTETTA E TUTELATA, COSTI QUEL CHE COSTI !!!

Siamo stanchi delle farse e delle ipocrisie. Siamo stanchi di celebrare i morti. È ora di sostenere, accompagnare e proteggere i VIVI, coloro cioè che hanno fatto della loro vita uno strumento utile di impegno per la costruzione di una società migliore.

ANGELA NAPOLI è una di queste.

RISVEGLIO IDEALE

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mini locandina-evento-28_11_12-CAV-UNLA1_-_Copia_-_CopiaRiceviamo e pubblichiamo:

L’organizzazione IN.CA.STRI presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione dell'associazione Risveglio Ideale presieduta dall'On. Angela Napoli e del coordinamento antimafie “Libera”, indice il “Living memorial PASQUALE ANDREACCHI – giornata in memoria delle vittime di mafia” , che avrà luogo domenica 5 maggio 2013 c/o Serra San Bruno (VV), all'anfiteatro piazza Guido. A 3 anni dai funerali del diciottenne serrese vittima della barbarie umana - uscito da casa l'11ottobre 2009 e ritrovato due mesi dopo, a brandelli in un cassonetto della spazzatura - IN.CA.STRI, Risveglio Ideale e Libera si uniscono per dare voce, non solo alla famiglia Andreacchi e alla sua disperata ed incessante battaglia di giustizia, ma a tutte le innocenti vittime di mafia e alle loro mutilate famiglie spesso abbandonate.
Relazioneranno:
– On. Angela Napoli, membro della Commissione Antimafia e Presidente di “Risveglio Ideale;
– Avv. Giovanna Fronte, Legale della famiglia Andreacchi ed attivista antimafia;
– Avv. Fernanda Gigliotti, attivista per i Diritti Civili;
– Ignazio Cutrò e Pietro di Costa, testimoni di giustizia;
– Rocco Mangiardi, imprenditore sotto scorta che ha fatto condannare i suoi estorsori;
– Mimmo Nasone, coordinatore regionale Libera;
Gli interventi saranno introdotti e moderati da Donatella Cristiano, Presidente dell'organizzazione IN.CA.STRI. Il Living memorial PASQUALE ANDREACCHI avrà inizio alle h 15:00 con una breve marcia della memoria. Proseguirà alle h17:00 con testimonianze e racconti di genitori di vittime di mafia e
attivisti.

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Martedì, 22 Gennaio 2013 13:02

Centocinquant’anni di Serra e San Bruno

 

mini luigidamiani_www.settedolori.org_dipinto_G.M._PisaniEsattamente centocinquant’anni fa, il 22 gennaio del 1863, in virtù del Regio Decreto numero 1140 il Comune di Serra nella Calabria Ulteriore Seconda assumeva ufficialmente il nome di “Serra San Bruno”. Il Regio Decreto, firmato dal “Re galantuomo” Vittorio Emanuele II, accoglieva e ratificava la deliberazione approvata l’11 novembre 1862 dal consiglio comunale serrese guidato dal sindaco Luigi Damiani. Il cambio di nome era stato sollecitato dal Ministero dell’Interno: in seguito all’Unità d’Italia, infatti, molti comuni si ritrovarono a condividere la medesima denominazione. Per evitare ambiguità, il 30 giugno del 1862 il Ministero suggerì ai comuni che versavano in tale situazione “se non di cangiare affatto la attuale denominazione, farvi almeno qualche aggiunta che desumere si potrebbe dalla speciale situazione topografica secondo che il comune si trova nel monte o nel piano, al mare, o sovra un fiume o un torrente”.

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mini Angela_NapoliLa deputata Angela Napoli ha indirizzato un'interrogazione al Ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri chiedendo "quali urgenti iniziative intenda attuare per potenziare il Commissariato di Serra San Bruno in modo da garantire la sicurezza sul territorio". Di seguito il testo dell'interrogazione a risposta scritta presentata dalla parlamentare calabrese:

Al Ministro dell'interno. Premesso che: nell'intero territorio della provincia di Vibo Valentia è davvero preoccupante la pervasività della 'ndrangheta ed è, pertanto, necessaria la costante presenza delle Forze di Polizia, sia a livello investigativo che di controllo; in particolare si registrano notevoli difficoltà presso il Commissariato della Polizia di Stato di Serra San Bruno che ha competenza su ben 20 Comuni del territorio delle Serre Vibonesi

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Martedì, 31 Luglio 2012 17:29

Vibonese, va via anche Petrucci

mini VIBONESEAd un mese esatto dall'inizio del campionato, la Vibonese del patron Pippo Caffo, piuttosto che concentrarsi sulla preparazione estiva, è costretta a fare la conta tra chi ha già deciso di fare le valigie e partire e chi, invece, crede ancora nel progetto avviato negli ultimi anni dalla nuova dirigenza. Dopo gli addii eccellenti di Doukara, Corapi, Salvatori e Mazzetto, adesso anche un altra pedina importante dei rossoblu lascia Vibo Valentia, destinazione Milazzo. Si tratta di Valerio Petrucci, centrocampista ventiduenne che, proprio nell'ultimo biennio, ha vestito la casacca della Vibonese, vantando diciannove presenze ed una sola marcatura. A questo punto, bisogna capire quali saranno le mosse della dirigenza di via piazza d'Armi. Il nuovo tecnico, Tommaso Napoli, infatti - come è giusto che sia -  avanzerà delle proposte. E la società, a quel punto, lo dovrà accontentare, anche perchè nel giro di due-tre anni, la Vibonese dovrà riapprodare nei professionisti. Il compito non è dei più semplici, sia ben chiaro. Provare, però, non costa nulla. Basta scrollarsi di dosso l'immobilismo che ha caraterrizzato l'ambiente negli ultimi anni. In pratica, o ci si mette subito a lavoro per cercare di riconquistare la fiducia dei tifosi, oppure è inutile andare avanti con false promesse o acquisti eccellenti che, alla fine, si sa, non accetterebbero mai di giocare in una squadra senza alcuna prospettiva per il futuro.

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mini Angela NapoliIl Terzo Polo si presenterà da solo con un proprio candidato a sindaco alle elezioni comunali di Catanzaro del 6 e 7 maggio prossimi. La decisione è stata presa stamattina in una riunione tenutasi a Lamezia Terme ed è stata resta nota dai segretari regionali di Udc, Mpa-Ad, Fli e Api. Si rompe così l'asse di ferro tra l'Udc e il Pdl che aveva portato pochi mesi fa alla vittoria di Michele Traversa, poi dimessosi tra le polemiche. Con l'annuncio del Terzo Polo, quindi, arriva un'altra brutta notizia per il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, che fino a pochi giorni fa aveva ostentato sicurezza sulla possibilità di mantenere l'accordo con i centristi nella città capoluogo di regione. Com'è noto il centrosinistra ha già ufficializzato la ricandidatura del giovane Salvatore Scalzo (Pd), mentre il Pdl punterà su Sergio Abramo, che però a questo punto non potrà contare sull'appoggio del Terzo Polo. "Abbiamo deciso - ha detto la deputata Angela Napoli (foto), coordinatore della Calabria di Futuro e liberta' - di presentarci autonomamente anche alla luce delle definizione da parte del Pdl di un suo candidato.

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