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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
La Squadra mobile della Questura di Vibo Valentia, unitamente ai militari del gruppo aeronavale della Guardia di finanza, ha posto in stato di fermo un soggetto del Gambia individuato a conclusione delle indagini poste in essere a seguito dello sbarco di 424 migranti dalla nave Phoenix, come colui che ha condotto sino al limite delle acque territoriali un grosso barcone con circa 160 migranti a bordo, prima che gli occupanti dello stesso venissero tratti in salvo dalla Phoenix.
È approdata al porto di Vibo Marina la nave "Phoenix" con a bordo 425 migranti salvati al largo delle coste della Libia dopo 72 ore di navigazione.
È approdata stamane al porto di Vibo Marina la nave della Marina militare irlandese “James Joyce”, con a bordo 606 migranti provenienti da diversi Paesi dell’Africa subsahariana (Nigeria, Somalia, Eritrea, Bangladesh, Libia ed Egitto) e soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia.
15 immigrati dei 1500 sbarcati negli ultimi giorni sulle coste siciliane sono stati accolti dal Comune di Gerocarne. L’ente ha prontamente dato assenso alla proposta lanciata dalla Prefettura di Vibo Valentia e dalla Cooperativa Cspeong di Mileto, soggetto gestore di un progetto di accoglienza straordinaria che porterà, quindi, direttamente nel centro dell’Alto Mesima, 15 ragazzi migranti tutti di nazionalità eritrea e con età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Un’iniziativa all’insegna dell’integrazione e della solidarietà che permetterà quindi ai migranti, richiedenti asilo politico, di venire ospitati, in via provvisoria, in una struttura di proprietà comunale in passato adibita alla funzione di istituto scolastico. I ragazzi, proprio in queste ore, sono giunti in autobus a Gerocarne.Già nelle scorse settimane oltre 60 extracomunitari erano già stati accolti in locali messi a disposizione dai Comuni delle Serre vibonesi.
«Sono estremamente felice della decisione di dare ospitalità a questi poveri ragazzi - ha spiegato Vitaliano Papillo, sindaco di Gerocarne - i quali stanno certamente fuggendo da un paese dove da oltre 20 anni vige un regime che ha, di fatto, sospeso il godimento dei diritti civili e democratici, per non parlare dei diritti di comunicazione ed informazione, che vedono lo stato nordafricano collocarsi nelle ultime posizioni della relativa classifica. La loro situazione è aggravata dal fatto che il governo, pur essendoci, per motivi di siccità, continue situazioni di emergenza, impedisce addirittura l’ingresso nei confini statali delle organizzazioni umanitarie».
«Una condizione di vita ai limiti del concepibile, la quale, pur considerando le gravi difficoltà di casa nostra - continua il primo cittadino di Gerocarne - non può lasciare indifferenti e deve, necessariamente, smuovere gli animi a fare in modo che a questi ragazzi sia data la possibilità, se dimostrano di meritarla, di poter sperare in una vita diversa in cui i diritti e la fiducia in un futuro non siano solo delle chimere. Ecco perché, nel contesto di estrema emergenza umanitaria venutosi a creare in questi giorni, la decisione di dare alloggio ai 15 giovani è estremamente importante, nella convinzione, altresì, che i miei cittadini credono fermamente nell’accoglienza, nell’integrazione e, per ultimo, ma non per questo di minore importanza, nello scambio culturale che indubbiamente nascerà da questa esperienza di pochi mesi di ospitalità in cui noi, come amministrazione, faremo quanto possibile affinché la permanenza in paese dei nuovi e graditi ospiti sia il più possibile piacevole e confortevole, mentre, ne sono certo, i gerocarnesi sapranno aprirsi loro in un fraterno e caloroso abbraccio che riuscirà a farli sentire a casa loro. Questi ragazzi cercano solo un futuro che non abbia i piedi d’argilla. La consapevolezza che accogliendoli tra di noi - conclude Papillo - avremo contribuito a che ciò si possa realizzare ci riempie il cuore di gioia».
Alle prime luci dell'alba di oggi, su segnalazione dei Carabinieri di Locri, è stata segnalata la presenza di un'imbarcazione a vela con migranti irregolari a bordo, davanti le cose di Riace, nel Reggino. Sul posto, sono intervenute le unità navali della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza di Roccella Jonica. Si tratta, in sostanza, di un veliero di tredici metri, con 46 persone di nazionalità palestinese ed afgana - di cui 34 uomini, 6 donne e altrettanti bambini - traposrtati fino al porto di Roccella Jonica in discrete condizioni di salute, partite presumibilmente dalla Turchia. Sono in corso indagini da parte della sezione operativa della Guardia di Finanza di Roccella Jonica e del Commissariato della Polizia di Stato di Siderno, per approfondire le modalità del viaggio ed individuare gli scafisti, probabilmente fuggiti a terra una volta giunti a destinazione. Le buone condizioni delle acque stanno favorendo i viaggi di migranti verso le coste calabresi.
In due piccoli centri del Vibonese da qualche giorno sono stati ospitati decine di migranti di origine Africana e Mediorientale. Si tratta di un progetto, avviato in via provvisoria, in attesa che i ragazzi accolti acquisiscano lo status di esiliati o rifugiati politici. Dovrebbero essere 22 i ragazzi ospitati ad Arena ed ulteriori 18 quelli invece accolti a Spadola.
Il gruppo di immigranti - sbarcato alcuni giorni fa sulle coste della Sicilia, nei pressi di Siracusa – è giunto in Calabria a bordo di un autobus scortato dalle forze dell’ordine. Si tratta di giovani con età compresa tra i 18 ed un massimo di 30anni, provenienti dal Senegal, Gambia, Palestina, Mali, Nuova Guinea e Costa d’Avorio. Molti di loro sono orfani, fuggiti per svariati motivi dai paesi di origine, alla ricerca di una condizione di vita migliore.
Fondamentale per l’implementazione del progetto sono state le istituzioni clericali ed amministrative presenti sul territorio dei due Comuni ospitanti, nonché i ragazzi della cooperativa di Mileto Cspeong (soggetto gestore del progetto di accoglienza straordinaria per conto della Prefettura di Vibo). Preventivamente all’arrivo dei ragazzi si è registrata anche una visita da parte del responsabile dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati in Calabria, che ha visionato gli ambienti destinati all’alloggio degli immigranti. Nell’occasione lo stesso funzionario ha fornito fondamentali delucidazioni riguardo al processo che gli ospitati dovranno seguire per giungere al più presto al riconoscimento dello status di rifugiati.
Siamo convinti che agli stessi ragazzi non mancherà di certo l’occasione, fin da subito, di poter godere della proverbiale e calda accoglienza che solo i nostri territori sanno offrire.
La Asec Mimosas è una squadra che milita nella serie B della Costa D'Avorio. È la squadra in cui giocava Lisikui Shakina, classe '89, prima di essere costretto a scappare. La sua è una famiglia benestante, Lisikui gioca a calcio e parla fluentemente quattro lingue, ma la sua vita cambia quando, nel 2002, nel suo Paese scoppia una cruenta guerra civile che, negli anni, si lascerà dietro una scia di migliaia di morti. Suo padre viene ucciso nel 2004, lui poco dopo viene catturato dai ribelli che lo tengono prigioniero in un campo di addestramento. È lì che incontra un suo vecchio amico, che nel frattempo ha fatto carriera militare, e grazie a lui riesce a scappare dal campo, chiuso nel cofano di un'automobile.
Un aereo del dispositivo di pattugliamento aeromarittimo dell’Agenzia Europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea (FRONTEX), coordinato dal Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, ha intercettato nella mattinata di ieri, a circa 170 miglia dalle coste italiane, nelle acque internazionali antistanti il litorale tra Roccella Jonica e Crotone, un peschereccio, lungo circa 17 metri, carico di migranti diretto verso le coste ioniche calabresi. A bordo, in particolare, vi erano 102 migranti. Un pattugliatore ed un guardacoste della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, idonei a navigare in alto mare, si sono mossi dalla stessa località, per intercettare l’imbarcazione che si stava dirigendo, a lento moto, verso le acque territoriali italiane. Intorno alle 2 e 20 di stamane, il peschereccio, dalla nazionalità da accertare, è stato intercettato e fermato nel mare territoriale di competenza italiana. I migranti sono stati trasbordati sulle unità delle Fiamme gialle ed assistiti. Tra loro c’erano anche 2 donne, una bambina di 4 anni e diversi minori, di presunta nazionalità siriana, in discrete condizioni di salute, sono stati trasferiti presso il porto di Crotone e il peschereccio che li trasportava è stato rimorchiato nel medesimo porto e sequestrato. I finanzieri hanno anche sottoposto a fermo i due presunti scafisti individuati già nel corso della notte grazie alle indicazioni fornite dagli altri occupanti l'imbarcazione. Nella mattinata odierna, invece, i migranti sono stati sottoposti alle prime cure ed alle successive attività di identificazione da parte degli organi di polizia preposti
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