semi si nasceRiceviamo e pubblichiamo

La doula Micòl De Castillo, esperta di parto e allattamento naturale, torna in Calabria con due nuovi incontri incentrati su ecologia del grembo, maternità possibili e scelte consapevoli. In collaborazione con l’associazione culturale “I Sognatori”, venerdì 21 e sabato 22 novembre alle ore 16, Al Centro di Torre (Palazzo Martelli, Biblioteca e sala consiliare, Via Mazzini 3, Torre di Ruggiero), sede della stessa associazione, Micòl incontrerà donne e madri per confrontarsi insieme sull'importanza dei naturali cicli femminili, sulla fertilità e il concepimento consapevole, sul contatto madre-figlio e sull'accudimento del neonato e del bambino.

Non si può infatti parlare di “uomo” e “Natura” come entità separate: una buona consapevolezza delle funzioni riproduttive, una buona nascita e un accudimento rispettoso dei cicli hanno conseguenze sulla salute delle future generazioni e sulla direzione che intraprenderà l'evoluzione umana.

Questo il programma degli incontri autofinanziati:

 

Venerdì 21 novembre ore 16:
Incontro di informazione e condivisione sui cicli femminili;
Fertilità e concepimento consapevole
Sabato 22 novembre ore 16:
Portare in fascia: l’importanza del contatto madre-figlio nei primi anni di vita;
Cerchio femminile: l’accudimento del bambino
A seguire, ore 18:
“Cinema al Centro", proiezione dello spettacolo teatrale "Nati in casa" di Giuliana Musso, un divertente monologo che mette in evidenza le differenze fra i parti di ieri e di oggi.

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carabieniri notteUn tentativo di agguato mafioso in piena regola, quello che si è registrato questa notte tra Sorianello e Soriano, nel cuore delle pre Serre vibonesi. A riportare le ferite maggiori un giovane di 20 anni, Valerio Loielo, figlio di Pino Loielo considerato uno degli esponenti al vertice della criminalità di Gerocarne, ucciso nel 2002 assieme al fratello Vincenzo proprio in seguito ad un agguato, e fratello di Rinaldo arrestato nell'ottobre 2013 perché trovato in possesso di un potente ordigno che - secondo gli inquirenti - gli sarebbe stato fornito dal boss Pantaleone “Scarpuni” Mancuso.

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mini carabinieri_124Una signora di 55 anni, Rosanna Gullo, residente a Pizzo, è stata accoltellata dalla figlia in seguito ad una lite. La donna avrebbe riportato ferite gravi in tutto il corpo. Ancora incerto il motivo del gesto ma le forze dell'ordine sono già a lavoro per cercare di fare luce sull'episodio. I medici dello “Jazzolino” di Vibo, vista la gravità della situazione, hanno sottoposto ad intervento chirurgico la malcapitata.

La figlia, invece, è stata tratta in arresto. Ora, però, i carabinieri di Pizzo sono alla ricerca di una struttura sanitaria dove farla ospitare, visto che la 30enne soffrirebbe di disturbi psichici. La madre, dopo aver subito un delicato intervento, si trova adesso ricoverata in prognosi riservata all' ospedale di Vibo, con ferite alle gambe, all'addome e al torace.

 

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mini jazzolinoLa Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha aperto un'inchiesta contro ignoti per la morte di un neonato, avvenuta subito subito dopo il parto cesareo, nel reparto di Ginecologia dell'ospedale "Jazzolino". I genitori del bambino - una coppia di Tropea - hanno deciso di sporgere denuncia agli agenti della Squadra Mobile di Vibo, che si sono recati presso il nosocomio del capoluogo di provincia, sequestrando la cartella clinica della madre e i documenti relativi al neonato.  Il sostituto procuratore Vittorio Gallucci ha già disposto una serie di accertamenti, che saranno eseguiti dal medico legale, Katiuscia Bisogni.

 

 


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Festa della Mamma ph anticaUndici maggio 2014: festa della mamma. Ormai son molti gli anni che questa festa è entrata nella consuetudine degli Italiani e non solo. Sicuramente è senza dubbio la festa più giusta e più meritata tra le tante che oggi hanno assunto carattere consumistico. Da sempre è avvertito e solennizzato l’attaccamento giustamente viscerale che si ha verso la madre e non c’è popolo, nella storia, che non abbia manifestato gioia per questa figura genitrice. «Perfino - scrive Mons. Luigi Renzo - tra i Bretti, popolo falsamente ritenuto di villani e di cafoni, la figura materna occupa un posto rilevante all’interno della famiglia. Anzi è proprio lei, Brettia, a dare il nome al popolo». La mamma, elemento insostituibile, fonte di vita, espressione di amore e dell’amore, è il vero centro della storia della famiglia. Scriveva Giuseppe Mazzini che la mamma «è la carezza della vita, la soavità dell’affetto diffusa sulle sue fatiche, un riflesso sull’individuo della provvidenza amorevole che veglia sull’umanità. Sono in essa tesori di dolcezza consolatrice che basta ad ammorzare qualunque dolore». E quando ella non c’è più la si apprezza ancora maggiormente e se ne sente la mancanza e come se ne sente anche se si diventa adulti e misteriosamente quando si diventa genitori. È qui che capisci davvero il ruolo della mamma: le sue apprensioni, i suoi avvertimenti, la sua forza fisica che non conosce ostacoli o malattie e sempre pronta a dare un bacio al piccolo nato o una carezza al figlio ormai maturo, carezza che è davvero ricchezza che non conosce confini. Insomma, come un vecchio detto, chi ha mamma ha banca.

La mamma, per il figlio, perde la caratterizzazione di donna ed entra nell’alveo della sacralità; è venerata e non deve essere per nessuna ragione offuscata la sua immagine e la sua onorabilità. Anche il figlio illegittimo ama profondamente la sua madre e la difende da qualsiasi comportamento incauto che può provenire dagli altri. La donna è oggi, forse più di ieri, mortificata come oggetto di desiderio, ma nel ruolo di madre recupera tutta la sua dignità, un posto indiscusso ed un valore assoluto davanti al marito e ai figli. Per questo l’amore della mamma e per la mamma è per ognuno di noi il modello massimo dell’affettività. È davvero grande ed imperituro il cuore della mamma che Cu dicia ca ti vo beni cchiù di la mamma, o ti tradiscia o ti ‘nganna; ed ancora Na mamma fa pi cientu figghii, cientu figghi non fannu pi na mamma.

Ma c’è sempre il rovescio della medaglia, l’amore della mamma è così grande che talvolta, cosa rara, può venir meno e se è così il figlio ha davvero paura tanto che li jistimi di la mamma cogghianu. Davvero la più grande sventura è incorrere nella maledizione della madre: non ci sarà più pace e gli effetti della maledizione saranno ancora più devastanti se è fatta col seno scoperto, cu li minni di fora, perché il seno da fonte di vita e nutrimento per aver dato il latte, diventa strumento di maledizione. Cosa rara, si diceva, e già perché l’amore materno è totale e assoluto e sempre pronta davanti a qualsiasi groviglio del figlio e della famiglia, per dirla con Moravia per fortuna ci hai tua madre. Sta tutta qui la sublimità dell’essere mamma: nel figlio ama la sua stessa carne e la sua stessa vita per cui il suo amore non può non essere istintivo e viscerale. A lei non importa che i figli ne approfittino e non si lascia condizionare dal fatto che se li fimmini strudanu l’uomu, li figghi strudanu li mammi.

Al legame di sangue si aggiunge quello morale e spirituale e la mamma, intesa anche come moglie, ha un ruolo non solo comprimario all’interno della perfetta società familiare e così na famigghia si distingua si lu maritu tira e la mugghieri spingia. Ed anche oggi, se si vuole, in una società aperta, culturalizzata, polivalente, in una famiglia non più chiusa solo fra quattro mura o nel piccolo borgo.

Perché, come si ricava anche dal Messaggio del Concilio Alle Donne: «… Voi donne avete sempre la missione di salvare i focolari, l’amore delle fonti di vita. Voi siete presenti al mistero della vita che comincia. Voi siete le consolatrici al momento della morte. La nostra tecnica rischia di diventare inumana. Riconciliate gli uomini con la vita... Spose, madri di famiglia, prime educatrici del genere umano… trasmettete ai vostri figli le tradizioni dei vostri padri, nello stesso tempo che li preparate ad un imprevedibile futuro. Ricordate sempre che una madre, mediante i propri figli, appartiene a quell’avvenire che lei non potrà forse vedere».

Mimmo Stirparo


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mini teatro_impero“Me soggira si voli fari zita” sarà la prossima rappresentazione che verrà allestita al teatro Impero di Chiaravalle per il prosieguo della stagione teatrale. Domani, alle ore 21, il gruppo di attori dell’Associazione Culturale “Luna Gialla” di Pellaro (RC) interpreterà la suddetta commedia brillante diretta da Bruno Latella. Tra gli interpreti Santo Nicito, Maria Latella, Emanuela Borrello, Caterina Bani, Angelo Latella, Sofia Marasco e Stefano Morabito.
 
Uno dei temi centrali della rappresentazione, come si può spesso notare nelle commedie, sarà una curiosa diatriba familiare tra Marianna Pasqua – vedova arzilla e piena di vita – e la figlia Patrizia, sposata con Filippo Scolaro, che assume nei confronti della madre un atteggiamento pregiudiziale ma, più che altro, teme che la sua eredità possa finire in mano altrui, magari in un potenziale e nuovo compagno dell’estroversa madre.
 
Come ogni rappresentazione teatrale che si rispetti, il messaggio principe della stessa è di matrice prettamente sociale, soprattutto se le scelte bizzarre di una “anziana” signora vengono ponderate in contesti familiari abbastanza “bigotti”.
Può dunque una vedova ricominciare da zero, scegliere di innamorarsi e non restare legata a stereotipi sociali che le impediscono di vivere la propria vita?
Buona visione!!
 
Si ricorda che la stagione teatrale 2014 è curata dall’ente Comune di Chiaravalle (Assessorato alla Cultura), di concerto con l’Associazione Culturale “Tempo Nuovo”, l’Associazione Culturale “Dinamicamente” e il “Gruppo Folcloristico musico-teatrale Città di Chiaravalle”.
 
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Piazza acquaro2Forte apprensione ad Acquaro per un 32enne del luogo resosi irrintracciabile da diverse ore. Il giovane ha annunciato alla madre di volersi togliere la vita e poi è scomparso. Alla base dell’allontanamento dissidi maturati negli ultimi tempi con l’ex moglie. La travagliata situazione sentimentale avrebbe spinto, quindi, l’uomo ad allontanarsi da casa.

Sono stati gli stessi genitori ha denunciare la scomparsa ai carabinieri, che prontamente si sono attivati, assieme ai vigili del fuoco e ai volontari della protezione civile, per avviare le ricerche – tuttora in corso - nel circondario.

 

 

 

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mini IMG-20130715-WA0002La Asec Mimosas è una squadra che milita nella serie B della Costa D'Avorio. È la squadra in cui giocava Lisikui Shakina, classe '89, prima di essere costretto a scappare. La sua è una famiglia benestante, Lisikui gioca a calcio e parla fluentemente quattro lingue, ma la sua vita cambia quando, nel 2002, nel suo Paese scoppia una cruenta guerra civile che, negli anni, si lascerà dietro una scia di migliaia di morti. Suo padre viene ucciso nel 2004, lui poco dopo viene catturato dai ribelli che lo tengono prigioniero in un campo di addestramento. È lì che incontra un suo vecchio amico, che nel frattempo ha fatto carriera militare, e grazie a lui riesce a scappare dal campo, chiuso nel cofano di un'automobile. 

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mini lea_garofaloErgastolo confermato per Carlo e Vito Cosco, assolto Giuseppe, il terzo fratello condannato in primo grado al carcere a vita. Fine pena mai anche per Rosario Curcio e Massimo Sabatino. Pena ridotta, invece, a 25 anni per il 35enne collaboratore di giustizia Carmine Venturino. Dopo sei ore di Camera di consiglio, la seconda sezione giudicante della corte d’assise d’appello di Milano ha pronunciato il verdetto nell'ambito del processo sull'omicidio di Lea Garofalo. Condanne leggermente ridimensionate rispetto al primo grado, con qualche nuovo elemento. Anche se resiste, anzi si rafforza, la parte più corposa e scottante dell’impianto accusatorio, quella che riguarda il ruolo dell’ex convivente della vittima, il 43enne Carlo Cosco

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mini Ospedale-Jazzolino-Vibo_13Mercoledì scorso, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia, una bambina, per cause ancora tutte da chiarire, è morta durante il parto. I genitori, di Mileto, hanno denunciato il fatto alla polizia. La Procura vibonese ha subito aperto un fascicolo di inchiesta in cui sono inseriti al momento i nomi di tre medici, di cui due in servizio all'ospedale di Vibo. Il sostituto procuratore di turno, Michele Sirgiovanni, ha sequestrato la cartella clinica della madre della bimba e ha iscritto i tre medici nel registro degli indagati, come atto dovuto in vista dell'autopsia di oggi, formulando l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Pare che i sanitari, una volta accortisi del rallentamento della frequenza cardiaca del feto, abbiano tentato di praticare un cesareo, ma purtroppo per la bimba non c'è stato nulla da fare.

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