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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
I carabinieri di Nicotera e i colleghi di Nicotera Marina hanno arrestato due coniugi del luogo per furto aggravato in concorso.
Si tratta di D.C., di 67 anni e I.V., di 55, quest’ultima sottoposta al regime della detenzione domiciliare.
Ieri pomeriggio, infatti, i militari - nell’espletamento dei normali controlli alle persone sottoposte a misure custodiali - si sono subito accorti dello stato di agitazione della donna. Gli uomini dell’Arma, successivamente, hanno individuato nell’abitazione una persona estranea al nucleo familiare la cui presenza è risultata ingiustificata.
Per questo motivo, i militari hanno avviati un’accurata perquisizione dell’intera abitazione. La ricerca ha permesso di individuare in una scatola di derivazione alcuni fili elettrici che riportavano ad un sofisticato sistema elettronico. Infatti, occultata sotto uno strato di muratura, è stata scoperta una nicchia ricavata nella parete perimetrale dell’abitazione. Lì, un dispositivo elettronico convogliava l’energia elettrica della rete pubblica nella rete della priva abitazione aggirando le misurazioni del contatore
È stato così riscontrato che lo stratagemma consentiva di evitare l’assorbimento dell’energia elettrica pari al 100%.
I carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e coordinati dal tenente della Compagnia di Serra San Bruno, Mattia Ivano Losciale, hanno tratto in arresto 4 persone, con l'accusa di furto aggravato di 6 quintali di olive: si tratta di F.E., di 38 anni; N.R., di 33 anni; P.R. di 30 anni ed F.P., di 54, tutte residenti a Pizzoni.
A metà mattinata di ieri, forzando una finestra, ignoti hanno fatto irruzione nella casa di A. C., un 65enne, pensionato residente nella frazione di Piani di Acquaro, e sono riusciti a portare via cinque fucili ed un modesto quantitativo d’oro.
Sono stati tratti in arresto per furto aggravato di gasolio. A.S., 20 anni, ed R.A., 41enne, rispettivamente residenti in provincia di Vibo e Reggio, sono stati sorpresi da una pattuglia del reparto prevenzione crimine “Calabria centrale” mentre tentavano di allontanarsi da un cantiere della Trasversale delle Serre con delle taniche di gasolio.
I due giovani, alla vista dei poliziotti della Questura di Vibo Valentia, hanno abbandonato le taniche per poi provare ad allontanarsi a piedi, ma il tentativo di fuga è stato immediatamente impedito dall’intervento delle forze dell’ordine. Il carburante era stato sottratto dal serbatoio di alcuni mezzi industriali parcheggiati in un cantiere allestito dalla ditta “Ottavio Cavalieri Spa”.
Nell'ottobre scorso, in località Montecucco, tra i comuni di Simbario e Vallelonga, altri 5 mezzi impegnati nei lavori di realizzazione di un lotto della stessa Strada statale 182, erano stati interessati da un incendio doloso.
SERRA SAN BRUNO – I Carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, hanno tratto in arresto nella giornata odierna G.P., 25enne serrese, in quanto coinvolto, nel dicembre del 2011, in una rapina nell'abitazione di Rosina Zaffino, 85enne di Serra. Il giovane, già arrestato due anni fa e fino ad ora ai domiciliari, deve ancora scontare una pena di un anno e 4 mesi. Per questo, i militari oggi hanno provveduto a trasportarlo presso il carcere di Vibo Valentia.
In quella occasione, G.P., in compagnia di altri due giovani del luogo, riuscirono ad impossessarsi della somma di 2000 euro e di vari monili in oro per un valore di circa 2500 euro.
GEROCARNE - Gli agenti del Corpo Forestale della stazione di Soriano Calabro hanno denunciato due persone per il reato di taglio e furto di diverse piante di alto fusto di leccio all'interno di un'area protetta, ricadente nel Parco delle Serre, in località Morano: si tratta di A.F., 26enne proprietario di una ditta boschiva ed un operario 21enne, V.R., entrambi di Gerocarne. I due venivano intercettati dalla pattuglia della Forestale mentre percorrevano a bordo di un camion carico di tronchi una strada sterrata. Al momento del fermo, il titolare della ditta ha ammesso che il materiale legnoso proveniva da un taglio di bosco privato regolarmente autorizzato.
Dagli accertamenti effettuati nell’area indicata inizialmente da A.F.., gli agenti operanti riscontravano, invece, che non vi era corrispondenza tra le ceppaie presenti, che mostravano segni di taglio non recente, con il materiale legnoso a bordo del camion, dal quale, invece, si palesava il recente abbattimento.
Di conseguenza, ormai alle strette, il titolare della ditta boschiva ammetteva quindi la propria responsabilità sull’accaduto e conduceva i Forestali nella zona esatta dove era stata perpetrato il taglio.
Gli agenti, dopo aver effettuato gli accertamenti del caso, hanno posto sotto sequestro il camion e tutto il materiale legnoso e deferivano a piede libero i responsabili presso la competente autorità giudiziaria. Questi ultimi dovranno rispondere del taglio, del danneggiamento e del furto delle piante, nonché della violazione alla normativa sulle aree protette ed alla normativa sul vincolo paesaggistico.
Si è tenuto nella giornata di ieri presso il tribunale di Vibo Valentia il giudizio per direttissima nei confronti di Z.G.G., 65enne di Serra San Bruno, arrestato due giorni fa per il furto di un cellulare. Il giudice Di Lauro non ha, però, convalidato l'arresto, dopo che l'uomo era stato inizialmente condotto ai domiciliari. Il 65enne, dunque, torna in libertà.
L'uomo si trovava in un ospedale del luogo dove si era recato per trovare un congiunto quando, ad un certo punto, avrebbe visto un Iphone e non ha esitato a prenderlo e portarlo con sé.
Evidentemente, però, non aveva tenuto conto del fatto che la proprietaria del dispositivo, anche lei residente nel popoloso centro montano, aveva con sé un altro cellulare che gli ha consentito di localizzare l'Iphone rubato attraverso un'apposita applicazione.
Rendendosi conto del fatto che il cellulare si trovava addirittura nei pressi del Bivio Angitola, la donna ha immediatamente avvertito gli agenti del commissariato di Polizia di Serra San Bruno i quali, dopo alcuni minuti, si sono recati sul luogo indicato ed hanno tratto in arresto il 65enne, nei confronti del quale era stata inizialmente disposta la misura degli arresti domiciliari.
SERRA SAN BRUNO – Nella tarda serata di ieri, gli agenti del locale commissariato di Polizia hanno tratto in arresto Z.G.G., 65enne del luogo, per il reato di furto. In base a quanto siamo riusciti ad apprendere, l'uomo si trovava in un ospedale del luogo dove si era recato per trovare un congiunto quando, ad un certo punto, avrebbe visto un Iphone e non ha esitato a prenderlo e portarlo con sé.
L'uomo, però, non ha tenuto conto del fatto che la proprietaria del dispositivo, anche lei residente nel popoloso centro montano, aveva con sé un altro cellulare che gli ha consentito di localizzare l'Iphone rubato attraverso un'apposita applicazione.
Rendendosi conto del fatto che il cellulare si trovava addirittura nei pressi del Bivio Angitola, la donna ha immediatamente avvertito gli agenti del commissariato di Polizia di Serra San Bruno i quali, dopo alcuni minuti, si sono recati sul luogo indicato ed hanno tratto in arresto il 65enne, nei confronti del quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.
A distanza di diversi mesi dall’ultimo furto, dopo un lungo periodo di apparente calma, ieri sera si è verificato un nuovo misterioso caso di rapina, anche questa volta, a danno di un’abitazione ubicata nel centro storico di Serra San Bruno. L’ondata di furti, improvvisamente interrottasi da alcuni mesi, si era registrata in passato per il corso di diversi anni con frequenza quasi settimanale. La maggior parte degli episodi aveva interessato decine e decine di edifici ubicati nella parte più antica del rione “Terravecchia”, svuotati di denaro, quadri, argenteria, mobili e monili, proprio quando i rispettivi proprietari non si trovavano fra le mura domestiche.
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