Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
VIBO VALENTIA - Nonostante il regime di carcere duro, il presunto boss Leone Soriano ha trovato la forza di inveire contro magistrati e forze dell’ordine. Tra le righe, ma neanche tanto, durante la sua deposizione nell’aula bunker del tribunale di Vibo Valentia dove si sta svolgendo il processo al clan di cui sarebbe il capo indiscusso, ha lanciato avvertimenti e minacce. Un’abitudine che non ha perso nel corso degli anni. Collegato in videoconferenza dal carcere di Viterbo dove è sottoposto al 41bis, Soriano, nel corso di dichiarazioni spontanee, ha inveito contro gli artefici dell’operazione antimafia “Ragno”. Gli attacchi del boss hanno avuto come bersaglio, fra gli altri, l’allora pm della Dda di Catanzaro Giampaolo Boninsegna ed il comandante della Stazione dei carabinieri di Vibo, Nazzareno Lopreiato.
Riceviamo e pubblichiamo:
Si è svolto oggi un incontro presso il Ministero del lavoro sulla questione dei lavoratori Lsu/Lpu della Calabria. All'incontro, richiesto dagli on. Aiello, Bruno Bossio, Censore, Battaglia hanno partecipato il ministro Giovannini, la sottosegretaria Santelli, la segretaria generale del ministero, ed il direttore generale delle politiche attive e passive Pirrone. Nel corso della riunione i parlamentari hanno esposto al Ministro la drammatica situazione in cui versano i lavoratori Lsu/Lpu calabresi, i quali da diversi anni prestano servizio presso gli enti utilizzatori senza avere certezze nè sul loro futuro occupazionale nè sul pagamento puntuale delle loro spettanze, e senza aver mai avuto nel corso di questi lunghi anni alcun versamento contributivo per maturare il diritto alla pensione. La proposta avanzata dai parlamentari al Ministro intende affrontare la problematica in termini definitivi con la richiesta di un contributo economico ad hoc che vada a colmare una disparità di trattamento che in passato c'è stata a danno del bacino di lavoratori calabresi.
In particolare si è chiesto di:un progressivo svuotamento del bacino attraverso il ricorso di incentivi adeguati per i lavoratori anagraficamente più anziani; la contrattualizzazione dei lavoratori in forza presso gli enti utilizzatori e l' allargamento del contributo economico a carico del Ministero a copertura pluriennale di questo percorso. Dopo una approfondita discussione, il Ministro ha dato disponibilità a verificare tutte le opportunità sul versante economico per il reperimento delle risorse aggiuntive e nello stesso tempo ha dato mandato alla struttura del ministero del Lavoro di verificare di concerto col ministero della Funzione Pubblica i dati relativi al bacino degli Lsu/lpu calabresi comparato con i dati dei dipendenti che prestano servizio negli enti utilizzatori, considerando che la questione si potrebbe inserire nelle misure che sono all'esame del governo di politiche attive del lavoro che incentivano l'avvicendamento progressivo nella PA per favorire l'inserimento di lavoratori più giovani.
In conclusione si è stabilita una prossima riunione alla luce dei dati e delle verifiche del Ministro per affrontare con maggiore contezza la questione. I deputati Aiello, Bruno Bossio, Censore e Battaglia al termine dell'incontro, hanno valutato positivamente l'esito del confronto aperto col Ministro in persona, come da tempo non avveniva ed hanno ribadito l'esigenza di tenere sempre alta e vigile l'attenzione su tale questione.
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Codacons ha organizzato, per sabato 18 maggio alle ore 10:30 a Vibo Valentia in Corso Vittorio Emanuele II n.2, la “Sagra dell’acqua ‘mbelenata”, una folcloristica manifestazione di protesta volta a richiamare l’attenzione dei mass media e delle istituzioni sul problema dell’acqua contaminata da sostanze tossiche in Calabria. 400 mila cittadini dei comuni della provincia di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria hanno subito ordinanze di non potabilità dell'acqua e ancora oggi attendono certezze. Con la manifestazione di sabato vogliamo denunciare pubblicamente le responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni coinvolte, e spiegare agli utenti l’azione collettiva da noi avviata, grazie alla quale ogni famiglia può chiedere 1.500 euro di risarcimento per i danni subiti a causa dell’acqua avvelenata.
Nel corso della manifestazione verranno vendute, come provocazione per la situazione insostenibile dei cittadini calabresi, bottigliette di acqua avvelenata. I fondi raccolti saranno devoluti alla famiglia del piccolo Christian Mazzeo, nato con una malformazione che potrebbe compromettere la capacità visiva per tutta la vita; nello specifico i proventi dell’iniziativa serviranno a sostenere le spese del percorso terapeutico per patologie visive da effettuare negli Stati Uniti.
Prenderanno parte all’evento i Pablo live che interpreteranno la versione “’mbelenata” del celebre brano “Calabrisella”.
Codacons Vibo Valentia
SERRA SAN BRUNO - Il giro d’ Italia è alle porte e Serra si prepara ad accogliere nel migliore dei modi questo importantissimo evento. Martedì prossimo, dunque, la carovana farà tappa proprio nel paese della Certosa. I corridori arriveranno dalla Trasversale delle Serre, lato Soriano, usciranno allo svincolo Serra San Bruno e, una volta giunti in località ‘San Rocco’, percorreranno a senso unico via Alcide De Gasperi, per poi imboccare Corso Umberto I all’ altezza del Municipio. L’ arrivo, invece, è previsto intorno alle 15 in località ‘Calvario’. Ad essere coinvolti, però, non sono soltanto i ciclisti. Previste, infatti, anche delle iniziative rivolte anche alle scuole ed agli esercizi commerciali. Gli istituti primari hanno partecipato al concorso ‘Biciscuola’, che mira principalmente a far vivere da protagonisti ed a far conoscere ai bambini il 96° Giro d’ Italia. I piccoli saranno impegnati nella realizzazione di un elaborato o di un disegno, riguardante la manifestazione ciclistica, il cui vincitore sarà premiato il giorno stesso della premiazione del vincitore della tappa. L’ amministrazione comunale, però, ha ideato e promosso anche un concorso rivolto agli operatori economici dal titolo ‘Premia la vetrina’. I commercianti che allestiranno appositamente le proprie vetrine in occasione della tappa, concorreranno alla premiazione della migliore esposizione che verrà individuata da un’ apposita commissione. È prevista, infine, anche la realizzazione della ‘Notte rosa’, che si terrà sabato prossimo. I negozi rimarranno aperti per tutta la notte e, su corso Umberto, si esibiranno diversi gruppi musicali
SERRA SAN BRUNO - Un’occasione mancata. L’ennesima per i serresi che, ancora una volta, hanno preferito voltarsi dall’altra parte, preferendo l’apatia e la rassegnazione al riscatto. Quello di una comunità che ha perso il proprio figlio. Pasquale Andreacchi, dunque, è morto un'altra volta a causa dell’indifferenza di coloro i quali, al contrario, si sarebbero dovuti ribellare, esternando tutta la propria condanna, per l’atroce uccisione di un ragazzo nel pieno della maturità. Pasquale, però, non è l’unico ad essere stato dimenticato dai serresi. Perchè ieri, nel corso della prima delle due giornate in memoria delle vittime di mafia, sono state ricordate anche le figure di Gianluca Congiusta, Massimiliano Carbone e Giuseppe Russo. Vittime innocenti. Vittime sì della protervia della criminalità organizzata. Ma, soprattutto, vittime di quella politica che in questi anni ha fatto poco per cercare di arginare questo fenomeno.
L’iniziativa, organizzata dall’ associazione Incastri presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione di Libera, si è aperta con una messa presso la chiesa dell’ Assunta di Spinetto celebrata dal parroco, don Ferdinando Fodaro che, nel corso della sua omelia, ha evidenziato come «per costruire un mondo miglior è necessario il contributo di tutti, a partire dai cittadini per poi arrivare alla classe politica». Al termine delle celebrazione, la giornata è proseguita con un dibattito tenutosi nei locali di palazzo Chimirri, al quale hanno preso parte, oltre a Donatella Cristiano, anche l’onorevole Bruno Censore, il giudice Romano De Grazia, il papà di Pasquale, Salvatore Andreacchi, il giornalista Angelo De Luca, l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono, Mario Congiusta, papà della giovane vittima Gianluca ed il testimone di giustizia Rocco Mangiardi. Ad aprire l’incontro, è stato il neo parlamentare Bruno Censore: «Se si lavora e si crede veramente in ciò che si fa - ha affermato il vicepresidente della commissione regionale Antimafia - saremo sempre di più a combattere contro questo male. Famiglie come quella di Pasquale non devono essere lasciate sole dalle istituzioni. Al contrario, bisogna coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini affinché questi episodi diminuiscano e che si ponga dunque un freno a questa situazione». Angelo De Luca, invece, ha incentrato il suo breve intervento sul caso dell’ Alaco e sui problemi relativi alla presunta non potabilità dell’acqua, elogiando il lavoro svolto in questi mesi dall’associazione culturale ‘Il Brigante’ e dal Comitato civico Pro - Serre, oltre a rimarcare l’impegno dello stesso Censore, che si è reso promotore di una interpellanza parlamentare. Salvatore Andreacchi, dal canto suo, ha ripercorso la vicenda di Pasquale, dal giorno della scomparsa, fino al ritrovamento dei resti. Per l’ ex sindaco Lo Iacono «è necessario stare vicino a queste persone che, giorno dopo giorno, vivono tragedie del genere». Presente al dibattito anche l’avvocato Giovanna Fronte, legale della famiglia Andreacchi: «Quando si parla di Pasquale - ha evidenziato - è come se si parlasse di tutti noi, perchè purtroppo, quello che è successo nel 2009 potrebbe accadere a chiunque». Secondo Rocco Magiardi «la legalità non bisogna insegnarla, come qualcuno fa pensando di sconfiggere la ‘ndrangheta. Al contrario, bisogna praticarla con i fatti, anche con piccoli gesti». Critiche alla classe politica sono giunte dal papà di Gianluca Congiusta, Mario, mentre il giudice Romano De Grazia ha posto l’accento sulla Legge Lazzati, approvata di recente e che lo ha visto come uno dei principali promotori.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
VIBO VALENTIA - La voce unanime, rappresentata dal popolo dell’associazionismo, lo ha ribadito ancora una volta: l’invaso dell’ Alaco, che si trova a cavallo tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia, va chiuso il prima possibile. Nella mattinata odierna, in particolare, le associazioni del territorio ma anche la gente comune è scesa in piazza a Vibo per protestare contro quello che, ormai, tutti considerano un ‘avvelenamento di massa’. Perchè di questo si tratta. L’ evento è il risultato di un intenso lavoro dei movimenti e delle associazioni che in questi anni hanno assunto come priorità del loro impegno la difesa dei beni comuni, del territorio e della salute dei cittadini.
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