Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
All’inizio di questa settimana, Vittorio Piscitelli e Michele Di Bari, rispettivamente prefetti di Reggio Calabria e Vibo Valentia, hanno disposto l’accesso agli atti dei comuni di Taurianova (RC), San Calogero (VV) e Gerocarne (VV). In tutti e tre i casi vi è il dubbio che vi siano stati condizionamenti della ‘ndrangheta nella vita amministrativa recente degli enti. Fra tre mesi, così come prescritto dalla normativa vigente, le commissioni dovranno presentare una relazione ai rispettivi prefetti, che in seguito decideranno se procedere all’archiviazione del caso o se si dovrà passare al commissariamento definitivo dei comuni interessati.
In particolare il consiglio comunale di Taurianova vanta un triste primato. È stato infatti sciolto per infiltrazione mafiosa già nel 1991Il prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, il procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo ed i sindaci di undici comuni della provincia hanno sottoscritto un protocollo finalizzato alla demolizione di opere abusive con sentenza passata in giudicato e destinato a restituire legalita', mediante regole e procedure certe, ad un settore particolarmente travagliato qual e' quello dell'edilizia residenziale abusiva, in cui non di rado, sono presenti fattori speculativi e interessi criminosi. L'intesa e' stata sottoscritta dai sindaci di Vibo Valentia, Acquaro, Fabrizia, Mileto, Nicotera, Pizzo, Ricadi, San Calogero, Serra San Bruno, Soriano e Tropea. Spagnuolo ha rilevato che, ''ancora una volta, si e' riusciti a fare rete tra autorita' giudiziaria e amministrazioni. Prendiamo consapevolezza di un territorio devastato anche per mano dell'uomo, ma non possiamo piu' permettere il lusso di continuare a costruire degli scempi, che poi creano oggettiva pericolosita'. La collettivita' ed il sindaco devono mettersi sulle spalle i costi di questo scempio. Sia chiaro che non si tratta di una guerra all'abusivismo di necessita' ma intendiamo colpire i fenomeni piu' macroscopici''. il magistrato ha poi spiegato le modalita' degli interventi di demolizione (circa una cinquantina) evitando di gravare sui comuni che verrebbero ad avere costi insopportabili. Il prefetto Di Bari ha parlato di ''un'iniziativa molto importante, la prima del genere attuata in Calabria, poiche' crea una vera collaborazione tra la autorita' giudiziaria e le amministrazioni locali. E' una vera testimonianza di legalita', in particolare in una materia come quella dell'abusivismo e della demolizione che sono settori molto complessi. Inoltre diventa un'azione educativa per l'intera collettivita' che assolve ad un'esigenza di mettere la parola fine in maniera intelligente al problema''. Sono previsti incontri periodici che consentiranno di monitorare lo stato operativo dell'accordo sottoscritto innestandovi, se necessarie, nuove migliorative.
Noi italiani non abbiamo l’eleganza dei francesi con le loro migliaia di formaggi, né il coraggio degli spagnoli. Quelli si fanno incornare perfino dai tori. O degli giapponesi-kamikaze che si immolano per la patria. Siamo un popolo utilitarista ed il termine sacrificio non è annoverabile nella nostra enciclopedia. Pensate alle bambine olandesi: fino all’adolescenza a raccogliere papaveri fra i mulini con gli zoccoli di legno ai piedi. E i fachiri indiani che riposano su scomodi materassi chiodati? Gli Italiani sono più passivi. Diciamoci la verità, siamo il popolo delle comodità. E chi ci rappresenta non può che farlo al meglio. Dopo tutto come chiedere a dei vecchi marpioni milionari di tradire la fama del Bel Paese? Perché, è vero, si la crisi c’è, ma non per questo si può chiedere a tecnici e politici di andare a piedi. Come ad esempio, nel caso dell’austera Gran Bretagna che da due anni ha deciso di mandare tutti i suoi lord a lavorare con i mezzi pubblici. In Italia no. Non è possibile.
Stasera alle ore 18.30, presso la sala consiliare del municipio di Simbario, si terrà un incontro sui Pisl organizzato dai comuni di Vazzano (Comune Capofila con funzioni di Coordinatore), Brognaturo, Dasà, Capistrano, Pizzoni, Mongiana; Nardodipace, Polia, Simbario, Vallelonga e Zaccanopoli. Questi 11 Comuni vogliono lavorare insieme per l’elaborazione e l’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo, intitolato: “contrasto allo spopolamento dei Sistemi Territoriali Marginali e in declino”. Il Progetto Integrato rappresenta un insieme di azioni definite per un comune obiettivo di sviluppo locale. A tale scopo gli 11 Comuni intendono sperimentare una metodologia di coinvolgimento di noi giovani, finalizzato ad una migliore programmazione degli interventi di politica locale.
Mentre su tutti i Tg nazionali rimbalzano le immagini delle tendopoli emiliane messe sotto torchio dalle continue scosse sismiche, anche la terra calabrese sembra non volersi dare pace. Il Pollino continua a tremare e questa volta ha alzato davvero la voce. Dopo quelle di lunedì, altre 2 scosse sono state registrate durante la notte successiva. Una alle 00.51 e la seconda alle 6.04, entrambe di magnitudo 2.8. Salgono così ad 8 le scosse registrate negli ultimi 3 giorni. Quella con magnitudo più alta (4.3) è stata registrata proprio lunedì verso le 3.06 del mattino. Le scosse hanno avuto l'epicentro in prossimità dei comuni di Morano Calabro e San Basile e sono state avvertite anche a Castrovillari e Saracena sino in Lucania a Rotonda, Viggianello e San Severino. Secondo le prime verifiche non sono stati segnalati danni a persone o cose, anche se sembra ci siano delle crepe nella chiesa Collegiata di Santa Maria Maddalena ubicata proprio a Morano.
Riceviamo e pubblchiamo
Alla C.A.
del Presidente della Regione Calabria
della Giunta e del suo Esecutivo
Il popolo calabrese è sempre stato il fanalino di coda dell’Italia.
Si porta a conoscenza che un gruppo di cittadini stia formando un comitato permanente in riferimento alla forestazione.
La Calabria è una regione priva di posti di lavoro; i giovani sono sempre stati costretti ad emigrare ma, negli ultimi anni, a causa dell’impoverimento dell’Italia dovuto alla crisi economica, questa emigrazione si è ulteriormente accentuata. A ciò si aggiunga lo sperpero di denaro relativo al finanziamento di: Regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Opera Sila, A.Fo.R., Consorzio di Bonifica, Cassa Depositi e Prestiti etc..
E’ bene ricordare che, il popolo calabrese montano, ha sempre vissuto grazie all’economia del legname, ciò fino al momento in cui la Giunta Loiero non ha ritirato il mandato al C.F.S. provocando così il raddoppiamento della crisi montana.
Tutto ciò per i seguenti motivi:
Antonio Randò
Imprenditore Boschivo
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