Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Prosegue il trend positivo della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia. Terzo alloro consecutivo per Forni e compagni e seconda vittoria consecutiva fuori casa. Espugnato il campo di un’arcigna e mai doma Materdominivolley.it Castellana Grotte con il punteggio di 0-3 . La vittoria contro i pugliesi regala il primo posto in classifica in coabitazione con Corigliano e Potenza Picena. Giallorossi ancora una volta trascinati da Gavotto (19 punti) e nel terzo parziale da Bruno Zanuto. Ottima prestazione a muro di Presta (4 blocks) e di Sintini (bravo ad orchestrare il gioco e realizzare 3 muri). E nel terzo set, quando la squadra era sotto di 5 punti, la grande reazione e la rimonta finale
Terza vittoria consecutiva per la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, la seconda conquistata fuori casa. Espugnato il Pala Grotte di Castellana e battuta la locale formazione di casa, la Materdominivolley.it con il punteggio di 0-3. Tre punti cercati, voluti, ottenuti con grande determinazione e voglia di vincere per i ragazzi di coach Fefè De Giorgi su un campo molto caldo e contro una squadra che alla vigilia si presentava con gli stessi punti in classifica dei giallorossi e che proveniva dalla bella vittoria ottenuta fuori casa nel derby di Puglia contro Alessano. Il tecnico salentino ha confermato la formazione tipo vista nelle prime tre giornate di campionato con Sintini al palleggio, Gavotto opposto, capitan Forni e Presta al centro, Vedovotto e Zanuto in posto 4, Cesarini libero. Coach Fanizza, tecnico dei pugliesi, ha dovuto trovare nuove soluzioni tattiche dopo il vuoto lasciato da Enrico Librato (lo schiacciatore campano ha lasciato la società pugliese per ragioni strettamente personali). In campo sono scesi Pedron con il giovane Marzo nel ruolo di opposto e con il conseguente spostamento dell’opposto titolare, Morelli, nel ruolo di banda. A completare la diagonale dei martelli capitan Castellano. Al centro Giosa e Spadavecchia, liberi Nanni Primavera in ricezione e il giovane Nero (classe 1997) in difesa.
LA CRONACA DEL MATCH
PRIMO SET – Buona partenza dei giallorossi che trovano subito il break con Vedovotto, 0-2. Gavotto allunga sull’1-4. Castellana però ricuce subito e con un break di 4-0 non solo rimonta, ma vira avanti 5-4; un parziale che costringe coach De Giorgi a stoppare il gioco. Vedovotto è micidiale dalla linea dei 9 metri piazzando tre ace consecutivi riportando i suoi avanti 5-8. Al riposo tecnico la Tonno Callipo allunga ancora portandosi sul 6-12. Forni e compagni mantengono cinque punti di vantaggio, ma i pugliesi si rifanno sotto con Spadavecchia e sul 18-20 coach De Giorgi è costretto nuovamente a chiamare il suo secondo time-out discrezionale. Si gioca punto a punto, i giallorossi trovano il break dopo l’errore di Morelli, 21-23 e allungano ancora sul 21-24 realizzando un muro vincente ancora sull’opposto-schiacciatore pugliese, 21-24. Gavotto chiude i conti e la Tonno Callipo conquista il parziale 22-25.
SECONDO SET – Partenza sprint per Forni e compagni anche nel secondo set con i calabresi che macinano punti portandosi sul 3-8. Castellana però ritrova l’abbrivio, recupera un break e al riposo tecnico è sotto di tre lunghezze, 9-12. La Tonno Callipo allunga sul 10-14, ma Castellano e compagni rimontano con un break consecutivo di 4-0 e impattano 14-14. Altalena di emozioni con le squadre che lottano palla su palla. Gavotto piazza l’ace decisivo del 18-20. I giallorossi operano bene sul cambio palla e conquistano il set con il medesimo punteggio della prima frazione, 22-25, sorretti ancora una volta dalle giocate dell’opposto piemontese.
TERZO SET – Nel terzo parziale Castellana prova a rimanere in partita. La squadra di Fanizza trova l’allungo sul 9-7 grazie a due blocks consecutivi di Morelli. Castellana va in vantaggio anche di 5 punti sul 17-12 dopo l’errore di Vedovotto, ma la Tonno Callipo trova la forza per rimontare anche grazie al redditizio turno al servizio di Luca Presa con la sua jump-float manda in crisi la ricezione di casa realizzando, peraltro, due ace. Sull’attacco out dal centro di Giosa i giallorossi trovano la parità e con Zanuto si portano in vantaggio 19-20 dopo la parallela vincente dell’italo-brasiliano. Castellana ci prova, ma Forni mura Morelli, 20-22 e Presta lo imita su Castellano 22-24. I pugliesi annullano una palla match, ma devono inchinarsi ancora una volta a Mauro Gavotto che mette palla a terra e decreta la fine della partita: 23-25 per la Tonno Callipo e 0-3 sul mondoflex del Pala Grotte.
MATERDOMINI VOLLEY.IT CASTELLANA GROTTE – TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA 0-3 (22-25, 22-25, 23-25
MATERDOMINI VOLLEY.IT CASTELLANA GROTTE: Morelli 13, Marzo 9, Latorre, Sorrenti, Castellano 10, A. Primavera, Pedron 4, Spadavecchia 6, Giosa 4, G. Primavera (L), Nero (L2). N.e.: Cirocco, De Serio. All. Fanizza
TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA: Medic, Sintini 5, Cesarini (L), Korniienko, Forni 5, Vedovotto 12, Zanuto 9, Gavotto 19, Presta 9. N.e.: Marchiani, Korzenevics, Feroleto, Sardanelli (L2). All. De Giorgi
ARBITRI: Chimento e Andreoni
NOTE: durata set: 27’, 28’, 30’. Tot.: 85’
(Nella foto, i tifosi della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia giunti al Pala Grotte per incitare la loro squadra)
È stata fissata per il prossimo 22 gennaio l’udienza preliminare per il processo scaturito dall’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta della “Proserpina spa”, società che si occupava della raccolta dei rifiuti a Vibo Valentia. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per gli 11 indagati, tra i quali compare anche Michele Mirabello, ex componente del consiglio d’amministrazione della stessa “Proserpina”, attuale segretario provinciale del Partito democratico, nonché candidato, per il collegio Catanzaro-Vibo-Crotone, alle elezioni di domenica 23 novembre per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria.
Gli altri imputati che a gennaio dovranno comparire davanti al gup - così come riportato dall'Agi - sono: i revisori dei conti della “Proserpina”, Domenico Naso, Giuseppe Betrò, Giandomenico Pata; gli ex membri del consiglio d’amministrazione, Giuseppe Ceravolo, Michelangelo Petrolo, Domenico Scuglia, Gino Citton e Marcella De Vita; gli ex amministratori delegati Ciro Orsi e Francesco Pantano.
Gli indagati dovranno rispondere del reato di bancarotta fraudolente, determinato dalla falsificazione del bilancio della società - dal quale è emerso un passivo di poco inferiore ai 10milioni - con lo scopo di evitare la liquidazione del spa, ottenendo finanziamenti pubblici dal commissario per l'emergenza rifiuti in Calabria. Sempre secondo quanto riportato dai carteggi dell’inchiesta, parte dei finanziamenti sarebbe finita ad altre società costituite da soci privati della “Proserpina”.
«Può sembrare incredibile, ma in Calabria ci sono ancora persone che vivono come all’origine dei tempi». Nonostante la frase, in apparenza, trasmetta un significato quasi spregiativo, è l’elogio più grande che questa regione abbia mai ricevuto da un maestro come Vittorio De Seta, per il quale l’aspetto primordiale di questa terra rappresenta la sua stessa essenza.
La frase è l’incipit di “In Calabria”, documentario girato da De Seta nel 1993 e distribuito dalla Rai. Il regista racconta la sua Calabria, che diede i natali alla madre e dove lo stesso morì – a Sellia Marina – il 28 novembre 2011.
L’occhio del grande documentarista si apre attraverso lo sguardo nostalgico su un popolo “martoriato” dal progresso. Ogni ripresa è pulita, quasi rituale, è una pura narrazione del rapporto che l’uomo per millenni ha consolidato con la natura: «Ritmi fissati, ritualizzati attraverso i millenni. Cambiare sarebbe stato un rischio».
L’uomo ha fatto tanto per trovare un giusto equilibrio con la natura, per armonizzarsi con essa nel tempo, fin quando non si è sentito come spinto a determinare un cambiamento brusco, andando perfino contro se stesso.
Il racconto della Calabria di De Seta può essere suddiviso in due parti. Nella prima, la macchina da presa valorizza ogni movimento generato dal lavoro manuale: il pastore che pulisce gli arbusti dalla neve per permettere alle pecore di cibarsi, la produzione della cagliata per fare il formaggio, il lavoro dei carbonai, i telai in azione. Uno scambio equo che l’uomo si accingeva a fare con la natura, alla quale attribuiva un «senso divino», basato su principi di solidarietà collettiva. Il bicchiere stracolmo di vino all’osteria – luogo sociale per antonomasia della classe contadina – fa pensare al senso di appagamento condiviso che una persona provava alla fine della propria giornata lavorativa, in netta contrapposizione con l’attuale società sempre più individualistica.
I vicoli dei paesi, quasi semivuoti durante il giorno, sono rusticamente disegnati, ma puliti e accoglienti sentieri che conducono il visitatore alla fervida attività delle botteghe e dei lavori casalinghi. In questo mondo, dove tutto è necessario e niente si spreca, sembra non esserci spazio nemmeno per la spazzatura, sconosciuta alla classe contadina e artigiana. Oggi invece, ogni centro urbano calabrese, spolpato fino all’osso, somiglia alla triste Leonia concepita da un profetico Calvino ne “Le città invisibili”.
Una rara suonata di chitarra battente e mandolino segna la fine del mondo ideale, fatto di agricoltura e artigianato, che cede il passo all’industrializzazione selvaggia, principale causa dell’abbandono e del proliferare dei “non luoghi”.
«L’anima calabrese ha un’impronta orientale. Qui, 5 secoli fa, quando il loro paese fu invaso dai turchi, arrivarono anche gli albanesi. Per quanto abbiano dimostrato un forte attaccamento alle tradizioni e abbiano mantenuto gelosamente la loro lingua, i costumi, il rito greco-ortodosso, hanno convissuto pacificamente con gli abitanti del posto. Quando nessuno soffia sul fuoco delle differenze fra i popoli, la gente semplice è portata a vivere in pace».
Il sogno industriale calabrese è andato distrutto e con esso la genuinità dei rapporti tra uomini e tra uomo e natura. Il centro siderurgico di Gioia mai avviato, sovrastato dalla Corale Greco-Albanese di Lungro, denota un «vuoto spirituale» ed è sintomo del «pericolo incombente sull’umanità». Per De Seta, la Calabria ha solo bisogno di riacquistare la propria identità.
SERRA SAN BRUNO - Dando seguito ad una nota diffusa dal centro funzionale multirischi dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria, il Comune ha disposto, per la giornata di domani, giovedì 6 novembre, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel territorio di Serra San Bruno. La disposizione dell’Arpacal ha diramato, infatti, un avviso di criticità per la giornata di domani di codice "arancione" che corrisponde ad un'allerta di secondo livello in una scala che ne prevede tre.
Nel volume settimo delle Ephemerides medico-physicarum germanicarum dell’Accademia Leopoldino-Carolina dei Curiosi della Natura, relativo all’anno 1699 ma pubblicato nel 1702, il medico e botanico Theodor Zwinger III (1658-1724), erede di una rinomata famiglia di medici e naturalisti, riporta la ricetta di uno Syrupus prophylacticus ad Prolongandam Vitam, efficace contro vertigini, artrite, podagra, emicrania periodica, cardialgia, sciatalgia, ftisi bulbare, idropisia, costipazione dell’alvo, occlusioni infiammatorie e malattie interne di diversi tipi. In virtù di queste sue straordinarie qualità, questo sciroppo, se assunto quotidianamente, sarebbe in grado, secondo Zwinger, di prolungare la vita ben oltre i cento anni.
Zwinger afferma di esser venuto a conoscenza di tale sciroppo tramite un ufficiale dell’esercito di Carlo V, il quale, a sua volta, aveva appreso il segreto durante uno dei suoi viaggi. L’ufficiale si trovava a bordo della flotta che nel 1534 l’Imperatore muoveva verso Barberia contro il pirata saraceno Barbarossa, e che sostò per qualche tempo in Calabria. Qui, egli aveva conosciuto un povero contadino, dell’età di 132 anni e tuttavia in ottima forma, il quale, interrogato su quale regime di vita tenesse per assicurarsi tale invidiabile stato di salute e tanta longevità, gli aveva rivelato la ricetta dello sciroppo, che assumeva quotidianamente da cinquant’anni. Lo stesso ufficiale aveva quindi preso l’abitudine di sorseggiare ogni giorno lo sciroppo consigliatogli dal vecchio ed era così riuscito, 161 anni dopo, a comunicare la ricetta a Zwinger. Quest’ultimo mantiene il segreto per 4 lunghi anni, ma, infine, mosso da «cristiana carità», decide di condividerlo con il genere umano.
Syrupus prophylacticus, ad Prolongandam Vitam, et Podagrae, aliorumque Morborum insultus arcendos, mitigandosque experto
Per preparare lo sciroppo, si mescolano insieme in un pentolino i succhi di mercorella, borragine e buglossa, si pone il pentolino sul fuoco e si porta a ebollizione. Quando il preparato bolle, si toglie il pentolino dal fuoco, si leva la schiuma, si filtra il liquido con una manica d’Ippocrate e lo si ripone in un contenitore di vetro chiuso, dove viene lasciato a riposare. Nel frattempo, si tagliano a pezzi le radici di genziana e di iris germanica e si mettono ammollo nel vino bianco. Trascorse 24 ore, il composto di radici e vino viene colato e quindi aggiunto al preparato di erbe ottenuto in precedenza. Si pone il tutto sul fuoco e si lascia cuocere a fuoco lento, schiumando quando necessario, fino a quando il composto non raggiunge adeguata densità. Dopodiché si lascia lo sciroppo a raffreddare in bottiglie di vetro.
La ricetta di Zwinger riscuote immediato successo, e viene inclusa nei trattati di farmacopea, dove viene indicata coi nomi di Sciroppo di lunga vita, Sciroppo mercuriale, Melito di mercorella composto e, in virtù della sua origine, sempre più comunemente come Sciroppo di Calabria. Nel 1724 il chimico Nicolas Lémery propone di aggiungere alla ricetta di Zwinger lo zucchero. Altri propongono di chiarificare il composto con l’albume di due uova. E intanto, le proprietà curative dello “Sciroppo di Calabria” assurgono a una dimensione leggendaria. Alle non poche qualità già indicate da Zwinger si aggiungono infatti, nel corso del Settecento, l’efficacia contro asma, come purgativo, per purificare il sangue, per promuovere il ciclo mestruale, per provocare il parto e facilitare l’espulsione della placenta, per combattere l’inappetenza e i vermi, la capacità di lenire i dolori interni in genere. Esso, insomma, diviene un farmaco pressoché universale, raccomandato anche a chi non ha particolari problemi di salute per le sue virtù profilattiche.
Il successo dello Sciroppo di Calabria dura all’incirca sino alla metà dell’Ottocento, quando i progressi della chimica e della farmacologia permettono di cominciare a produrre farmaci molto più efficaci e specifici. Lo Sciroppo di Calabria, tuttavia, avrebbe continuato a suscitare ancora per qualche tempo un certo fascino. Nella seconda metà dell’Ottocento, infatti, col nome di Sciroppo di Calabria viene commercializzata, riscuotendo un buon successo, una bevanda dissetante, economica e innocua a base di succo di liquirizia, corteccia di legno di cedro macerata in alcool, acqua distillata e acido tartrico; il suo creatore, un certo St. Martin, sostenendone l’utilità dal punto di vista economico, la chiama anche Sciroppo della povera gente.
TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA: Sintini 1, Cesarini (L), Korzenevics, Forni 8, Vedovotto 17, Zanuto 7, Gavotto 13, Feroleto, Presta 6. Non entrati: Medic, Korniienko, Marchiani, Sardanelli (L2). All: De Giorgi
MAURY’S ITALIANA ASSICURAZIONI TUSCANIA: Buzzelli 18, Marchisio (L), Festi 8, Ottaviani 4, Di Felice, Shavrak 11, Silva 1, Alborghetti 10, Krumins. Non entrati: Leoni, Vitangeli, Rossi. All. Tofoli
ARBITRI: Sessolo e Palumbo
NOTE: spettatori 800. Durata set: 22’, 28’ 27’. Tot.: 77’. Mvp: Filippo Vedovotto
Avvio sottotono per la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia che cade sul campo della formazione abruzzese. Dopo un ottimo primo set con un Gavotto in grande spolvero (9 punti), la formazione di De Giorgi cade sotto i colpi degli avversari e non riesce più a ritrovare la bussola. Ortona, trascinata da Michalovic e Di Meo e da un’ottima prova corale, rimonta e conquista agevolmente una vittoria meritata. Non basta un super Gavotto ai giallorossi. L’opposto chiude la partita con 22 punti (top-scorer del match con il 53% in attacco). Buona prova dei centrali Forni e Presta in attacco, ma a muro a fine partita i blocks saranno solamente tre (uno a testa per Gavotto, Vedovotto e Sintini)
Brutto avvio di stagione per la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia. Esordio amaro per i giallorossi in quel di Ortona; la formazione di coach Fefè De Giorgi è stata sconfitta con il punteggio di 3-1 dalla Sieco Service Impavida Ortona. Un passivo pesante per i calabresi capaci di imprimere un buon ritmo in avvio di partita e di imbastire un gioco efficace e letale per l’avversario abruzzese. E nel primo parziale la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, fin dai primi scambi, ha avuto vita facile mostrando il piglio della grande squadra. Ma è stato un passaggio effimero, perché Ortona ha iniziato a macinare gioco e punti sorretta dal suo caloroso pubblico e la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia non ha più ritrovato la bussola nonostante coach Fefè De Giorgi le abbia provate davvero tutte per raddrizzare la barca che affondava. E così, proprio come avvenne sette anni fa alla prima in A2 dopo la retrocessione con la sconfitta casalinga all’esordio contro Spoleto, la Tonno Callipo approccia la nuova realtà del campionato di A2 UnipolSai con una sconfitta.
Le formazioni in campo sono quelle annunciate alla vigilia con coach Nunzio Lanci, tecnico di Ortona, che deve fare a meno dell’ex Cisolla e di Moretti. Gli abruzzesi partono con Andrea Lanci al palleggio, Michalovic opposto, Simoni e Guidone al centro, Di Meo e di Paola gli schiacciatori, Cortina libero. Coach De Giorgi schiera Sintini in regia, Gavotto opposto, Forni e Presta i centrali, Zanuto e Vedovotto in posto 4, Cesarini libero. Nel primo set i giallorossi partono con il piede pigiato sull’acceleratore e si portano subito sull’1-5. Ortona non riesce a dare continuità al suo gioco in attacco e Forni e compagni ne approfittano portandosi avanti sul 6-12. Ortona però ritrova l’abbrivio e si riporta sotto 12-14 costringendo coach De Giorgi a interrompere il gioco e chiamare il suo primo time-out discrezionale. La squadra di coach Lanci si avvicina ulteriormente sul 13-14, ma la Tonno Callipo riesce ad uscire dal pantano e ritrovare nuovamente la fuga giusta che la porta sul 14-18 dopo l’attacco terminato out di Michalovic. Vedovotto firma l’ace del 15-22, la Sieco Service non reagisce più e i giallorossi conquistano il parziale 15-25 dopo il fallo di doppia chiamato al palleggiatore e capitano ortonese Andrea Lanci. Autentico trascinatore dei calabresi nel primo set uno scatenato Gavotto autore di 9 punti. Nel secondo set la fa da padrona l’equilibrio, ma Ortona trova il break con Michalovic (7-5); gli abruzzesi allungano ancora, 9-6, e coach De Giorgi chiama tempo. Vibo ricuce e si riporta sotto 12-11, ma Ortona riallunga 14-11 e costringe il tecnico salentino a stoppare nuovamente il gioco. Aumentano le difficoltà in ricezione e allora ecco in campo Korniienko per Zanuto, ma Ortona allunga ancora e si porta sul 21-16 con Michalovic. Di Meo trova anche il 24-17 e chiude i conti a favore dei suoi, 25-17. Nel terzo set una frastornata Tonno Callipo lascia campo libero agli abruzzesi capaci di timbrare tre volte il cartellino a muro e di andare sul 5-1. Coach De Giorgi tenta la carta della nuova diagonale palleggiatore-opposto con Marchiani e Medic in campo, rispettivamente, per Sintini e Gavotto, ma i giallorossi brancolano nel buio e non trovano più la retta via con Ortona che ha vita facile con Michalovic e Di Meo scatenati. Vibo cade 25-16 lasciando campo libero agli avversari. In avvio di quarto set ritorna l’equilibrio sul parquet, ma è ancora Di Meo a tracciare il primo solco per Ortona che si porta sull’8-5. La Tonno Callipo tenta di colmare il gap riportandosi a -1 sull’11-10, ma è un fuoco di paglia perché i padroni di casa si riportano sul 15-12. Si infortuna Di Meo e al suo posto entra in campo Maiorana (a Vibo in B2 nel 2008-2009). Ortona continua ad attaccare e allunga ancora sul 22-16 con il muro di De Paola su Gavotto.
I giallorossi tentano una timida reazione, ma non c’è più nulla da fare. Ortona chiude i conti 25-18 e conquista meritamente la vittoria da tre punti.
IL TABELLINO
SIECO SERVICE ORTONA-TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA 3-1 (15-25, 25-17, 25-16, 25-18)
SIECO SERVICE ORTONA: Simoni 6, Guidone 5, De Paola 13, Michalovic 20, Di Meo 16, A. Lanci 1, Maiorana, Cortina (L), Toscani (L2). Non entrati: Ceccoli, Matricardi, Orsini. All.: N. Lanci
TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA: Medic 2, Sintini 2, Cesarini (L), Korniienko 1, Marchiani, Forni 7, Vedovotto 12, Zanuto 7, Gavotto22, Korzenevics, Feroleto, Presta 7. Non entrati: Sardanelli (L2) All.: De Giorgi
ARBITRI: Bellini di Foligno (Pg) e Oranelli di Baiano di Spoleto (Pg)
NOTE: durata set 25’, 25’, 25’, 29’. Tot.: 1h e 44’
A poche settimane dallo stop dei lavori per i due impianti di San Nicola da Crissa, confermato anche dal Consiglio di Stato, il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso adesso la costruzione di un'altra centrale a biomassa, per la produzione di energia elettrica, che la multinazionale “Enel Green Power” avrebbe intenzione di realizzare a Mongiana. Il Tar Calabria ha deciso, dunque, di accogliere la richiesta di sospensiva presentata da un comitato costituito da un gruppo di cittadini residenti nella cittadina delle Reali Ferriere.
“Cari amici, tifosi, calciatori e dirigenti: vi comunico che dopo una lunga riflessione, ho deciso che il mio lavoro nell'Asd Serrese termina qui”. Usa queste poche parole Luciano Mordocco, per comunicare la propria decisione di lasciare la guida tecnica della compagine biancoblu. “Tale scelta – si legge in una nota della società, pubblicata su Facebook - l'avevo già resa nota alla dirigenza nella giornata di domenica, dopo la partita, e l'ho confermata anche ieri nell'incontro con la società. Desidero ringraziareil club, che mi è sempre stato vicino. Per me si è trattata di una bellissima avventura in una squadra gloriosa come la Serrese”.
La società, dal canto suo, “preso atto della comunicazione non ha potuto fare altro che accettare le dimissioni vista e considerata anche l'insistenza di mister Mordocco a voler lasciare”. Per quel che riguarda i motivi di questa decisione, il sodalizio riconduce tutto, oltre che a questioni logistiche, riguardanti la distanza (Mordocco, infatti, viene da Cittanova, in provincia di Reggio Calabria), anche a qualche divergenza calcistica. “Quindi – prosegue il club del patron Albano - non abbiamo potuto fare altro che ringraziare il mister per l’apporto umano e professionale dimostrato. A lui vanno i ringraziamenti da parte di tutta la società con l’auspicio, almeno da parte nostra, che le strade sportive delle due parti possano un giorno incontrarsi ancora”.
Mordocco, nel corso della sua carriera da allenatore, ha guidato anche Nuova Crotone, Palmese, Calcio Riunite Cittanova, Capovaticano e Cittanova.
(foto di Alessandro Timpano)
Brusco principio d’autunno per il nostro territorio: si è registrato, solo in Sicilia e Calabria, oltre il 23% delle precipitazioni in più rispetto alla media del Sud Italia. A fornire le cifre dell’analisi inerente all’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle due regioni nel weekend appena trascorso è stata questa mattina la Coldiretti, sulla base dei dati Ucea, che ha realizzato il monitoraggio dei danni provocati dai nubifragi.
Se in Sicilia a pagare dazio sono state, in particolare, le zone care al commissario Montalbano, personaggio ideato dallo scrittore Andrea Camilleri, di certo non può sorridere in Calabria il territorio afferente alla provincia di Vibo Valentia, dove si sono registrati diversi casi di allagamenti e smottamenti di terreno.
Proprio la Coldiretti si è attivata, fin dalle prime ore di oggi, contestualmente al consorzio di bonifica, per il ripristino dei territori colpiti e, soprattutto, per prevenire danni peggiori nel caso in cui le condizioni di maltempo dovessero persistere. Il grosso dell’ondata determinata dalle copiose precipatazioni, caratterizzata da lampi e qualche tromba d’aria, si è registrato nel pomeriggio di ieri, attorno alle ore 17. Alla fine il bilancio parla di danni ingenti per numerosi allagamenti, crolli di alberi spazzati via dal vento a dalla pioggia, tombini scoperchiati dai grossi flussi di acqua piovana, in particolare nella zona del capoluogo, ma anche nella frazione Piscopio, mentre a Vibo Marina un albero ha ostruito la circolazione del traffico della Statale 18.
Altri danni si sono verificati nei comuni di Mileto, Ionadi e San Costantino. In particolare sulla fascia costiera numerosi sono stati gli interventi dei vigili del fuoco a fronte di decine di richieste di soccorso. Per fortuna, in definitiva, non pare si possano contare danni a persone, ma di certo i disagi idrogeologici presenti su tutto il territorio provinciale non fanno presagire nulla di buono per la stagione invernale alle porte.
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno