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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Sul caso della centrale idroelettrica che dovrebbe sorgere a Serra San Bruno, nel cuore del bosco di Santa Maria, a poche centinaia di metri dall’omonimo santuario e dalla Certosa di San Bruno da Colonia, a pronunciarsi sul fatto è stato Pino Paolillo, responsabile del Wwf Calabria.
All’interno della manifestazione “La festa del fungo”, organizzata dalla Pro Loco di Serra San Bruno, la prima giornata è stata dedicata alla raccolta di funghi in quattro diverse località montane: monte Pecoraro, Santa Maria, “Bellu-Angilaru” e Rosarella. I micologi lametini Gennaro Di Cello e Vincenzo Curcio, con l’aiuto di Tommaso Daffinà e del naturalista serrese Giuseppe Pisani, hanno coordinato i quattro diversi gruppi predisposti per la raccolta dei funghi. I partecipanti alla raccolta hanno selezionato circa 120 specie, utili ad organizzare la mostra – ancora in corso – allestita all’interno di Palazzo Chimirri. I funghi raccolti sono stati catalogati in base al loro grado di tossicità.
Nel pomeriggio di ieri, i micologi Di Cello e Curcio, hanno tenuto un seminario durante la mostra, descrivendo ai presenti la composizione delle spore del fungo anche grazie ad una analisi fatta al microscopio. L’inziativa, per l’entusiasmo degli organizzatori, ha fatto registrare un alto numero di visitatori giunti nella cittadina della Certosa da più parti della Calabria.
Di Cello, ha invitato i partecipanti ad essere cauti nella scelta dei funghi e a non utilizzare metodi non scientifici per determinarne la commestibilità. «Molte volte – ha spiegato il micologo – si usa impropriamente bollire i funghi con l’aglio per capire se lo stesso è commestibile o meno. Da questo esperimento poco affidabile, ne viene fuori che se il fungo diventa nero non è commestibile, se invece il colore non muta lo è. Affidarsi a questo esperimento potrebbe essere rischioso, dato che, come tutti sanno, esistono in natura funghi, che per il loro alto grado di tossicità, possono essere mortali».
Oltre al fattore commestibilità, Di Cello ha anche spiegato quanto il fungo sia importante per il bosco. Le varie specie, a seconda di come traggono il nutrimento, si dividono in simbionti, parassiti e saprofiti: i primi (il porcino ad esempio) vivono in simbiosi con la pianta, per questo non sono coltivabili. I parassiti (chiodini) colpiscono la pianta ma solo nelle parti ammalate della stessa. I saprofiti (lingua di bue), comunemente conosciuti come gli spazzini del bosco, vivono al di sopra della pianta morta, trasformando la sostanza organica in elementi più semplici, utilissimi alla sopravvivenza del bosco. «I funghi – ha detto in conclusione Di Cello – sono il simbolo di un bosco rigoglioso. La mancanza degli stessi, sono sintomo di un terreno povero e debilitato».
La tre giorni proseguirà oggi con la vera e propria Festa del Fungo, caratterizzata dalla presenza di stand lungo Corso Umberto e del “Sentiero dell’artigiano” realizzato nel cuore del centro storico, dove sono stati allestiti diversi locali per ricalcare gli ambienti delle vecchie botteghe artigianali. Sempre nella giornata di oggi, sia a pranzo che a cena, sarà possibile gustare, in tutti i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa, menù completi a base di funghi al prezzo eccezionale di soli 15euro. In questo momento è anche in corso la mostra “Tra lumi e scuru” promossa, nell’ambito della stessa tre giorni, dall’Associazione Culturale Il Brigante.
A distanza di poco meno di due anni, la Foresta Srl – riconducibile alla stessa società che nell’autunno 2012 avviò a poche centinaia di metri dal Santuario di Santa Maria del Bosco e dalla Certosa di San Bruno, una centrale a biomassa – ha ufficialmente trasmesso richiesta di «concessione di derivazione dell’acqua pubblica dai torrenti Ancinale e Rio Notaro da adibire ad uso idroelettrico».
La richiesta – inoltrata all’attenzione del settore Ambiente, Servizio tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche – è stata trasmessa dallo stesso dipartimento provinciale agli enti competenti in materia, lo scorso 25 settembre, tra i quali compaiono il Comune di Serra San Bruno, il Parco Naturale delle Serre, l’Autorità di Bacino regionale ed il dipartimento Lavori Pubblici ed Acque della Regione Calabria.
SERRA - Un campanello d’allarme lanciato solo quattro giorni fa dalla nostra testata giornalistica che ha, adesso, fortunatamente, registrato il giusto riscontro. C’è stato bisogno di una motosega sufficientemente affilata, nella tarda mattinata di ieri, per abbattere il grosso castagno che ormai da qualche tempo stava mettendo a rischio l’incolumità del Dormitorio di San Bruno.
Bruno da Colonia, Santo e fondatore dei Certosini, giunse in terra calabra nel 1090. Arrivato nell’alta valle del fiume Ancinale si imbatté in una radura nel bosco, una “buona fontana” e una grotta. Proprio in quel punto sorse l’eremo di Santa Maria del Bosco. Di fronte allo stesso sorge invece il Dormitorio di San Bruno, ricostruzione del luogo dove il Santo trovava ricovero. Tutt’attorno alla struttura sacra si estende un lembo del maestoso bosco di Santa Maria con migliaia di alberi secolari. E proprio uno di questi, nell’indifferenza di tutti, sta mettendo ora a repentaglio l’incolumità del Dormitorio.
A Serra San Bruno, nell’amena atmosfera di Santa Maria del Bosco, si terrà domani, domenica 18 maggio, a partire dalle ore 9.00, la “Giornata Diocesana della Gioventù 2014”, voluta dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile.
L’evento, che farà riversare verso la cittadina della Certosa centinaia di fedeli, giovani e meno giovani, provenienti da tutta la Calabria, prevede un ricco programma che avrà inizio alle ore 9.00 con le operazioni di accoglienza per i gruppi previsti in arrivo. Poi, dalle ore 10.00, sarà celebrata nel piazzale antistante al Santuario di Santa Maria la sacra messa presieduta da Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Bertolone ed, alla conclusione della funzione, verso le 11.00, avrà invece inizio la “Festa della Fede” con le Suore Carmelitane Messaggere dello Spirito Santo. Alle ore 12.30 è previsto il pranzo a sacco ed alle 14.30 l’iniziativa “In ascolto dei Controvento”, fino alle ore 16.30 circa con le operazioni di chiusura della Giornata. L’evento rientra tra i festeggiamenti promossi per la commemorare della ricorrenza dei 500 anni dalla canonizzazione di San Bruno (1514-2014) e del ritorno dei Certosini nella Certosa di Serra San Bruno.
«La notizia del taglio di alcuni alberi nel bosco Archiforo delle Serre, tra cui alcuni di particolare pregio, desta inquietudine e pone interrogativi sulla gestione del patrimonio boschivo che, soprattutto in Calabria, rappresenta una risorsa unica sia dal punto di vista ambientale che di potenziale sviluppo turistico, e Legambiente si attiverà in ogni sede, nazionale e comunitaria, per impedire che questo scempio venga compiuto» È quanto affermano, in una nota diramata nel pomeriggio di ieri, il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone e il componente della segreteria regionale Franco Saragò.
«La vicenda - continuano Falcone e Saragò - ha giustamente creato clamore in tutto il Paese poiché rappresenta una risposta sbagliata alla reale esigenza di valorizzare economicamente il patrimonio forestale di una regione che, nonostante sia tra le più forestate d'Italia, manca dei più elementari strumenti di programmazione forestale e di pianificazione dell'uso del bosco che in altri contesti territoriali hanno garantito un reale sviluppo socio-economico. La Calabria, infatti, non ha una legge forestale regionale e si affida alle prescrizioni minime di polizia forestale per gestire e programmare gli interventi forestali che rappresenta un'assurdità se si pensa agli interessi economici, legali e non, che ruotano attorno al settore forestale regionale. Le difficoltà economiche che vive il paese e in particolar modo i piccoli comuni, spingono questi ultimi a fare cassa e la vendita di legname spesso diventa una concreta occasione per fare fronte alle esigenze di bilancio. Un rischio che non possiamo e non dobbiamo correre. Siamo convinti che i territori montani, dalla tutela del loro patrimonio ambientale, possano ricevere guadagni, anche in termini concreti ed immediati, imparagonabili a quanto incassato dalla vendita del legname. È necessario, soprattutto in Calabria - concludono - rivedere i confini delle aree di pregio destinandole a riserve ma è altrettanto necessario che i Comuni, diano attuazione alla legge numero 10 del 14 gennaio 2013 che li obbliga a censire gli alberi monumentali e di particolare interesse naturalistico adottando tutte le misure necessarie alla loro salvaguardia».
«È inconcepibile, poi – concludono i due - che la Regione Calabria, nonostante sia stato adottato nel lontano 2008, non abbia ancora approvato il Piano del Parco regionale delle Serre, strumento indispensabile per l'attuazione piena della tutela del territorio».
Intervenendo alla trasmissione "Start" su RadioUno, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, si è soffermato sulla questione dell’albero monumentale del bosco "Archiforo": «Il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha assicurato che l’Abete bianco più grande d’Europa non è da considerarsi a rischio taglio. Resta l'invito – ha proseguito Realacci - alle autorità nazionali e locali, a vigilare sulla vicenda degli oltre 2.600 alberi da tagliare del bosco "Archifòro" che il Comune di Serra San Bruno avrebbe messo in vendita.
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