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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
A Vibo Valentia sono ore al cardiopalma. Ancora tre giorni, infatti, e la griglia di partenza composta dagli aspiranti amministratori sarà ufficialmente definita. I termini per la presentazione delle liste che, domenica 31 maggio andranno a contendersi le trentadue poltrone dell’assise di Palazzo Luigi Razza, scadono infatti sabato prossimo alle ore 12.
Siamo, quindi, ormai agli sgoccioli ed è facile presumere che il fermento di queste ultime ore possa portare a qualche sorpresa del tutto imprevista, ma – secondo quando riferito dai meglio informati – la mole di aspiranti amministratori, già da adesso, può essere considerata notevole. Ogni formazione, infatti, potrà contare su un massimo di 32 candidati e, se si considera che al momento si parla di circa 16 liste in lizza, il conto è presto fatto: ci saranno circa 500 aspiranti consiglieri comunali.
Un vero e proprio esercito ripartito nelle presunte 7 liste della coalizione a sostegno di Elio Costa; 5 per il notaio Antonio Lo Schiavo; 2 per l’ex senatore Francesco Bevilacqua ed una per l’ingegnere Antonio D’Agostino. Sembrano proprio questi i dati semi-ufficiali che emergono dunque nell’attuale concitato pre-campagna elettorale, che anche nelle ultime ore sta facendo registrare “fuochi d’artificio” degni di nota, quali, ad esempio, le rivelazioni dell’ex consigliere regionale del Pd, Pietro Giamborino, che in una conferenza stampa convocata per domani mattina potrebbe annunciare un ritiro definitivo dalla competizione elettorale che suona, in realtà, come un assist tacito all’ex magistrato Costa.
Proprio Costa è indicato – almeno per un presupposto quantitativo – come il favorito della tornata elettorale. L’ex primo cittadino sembra possa contare su 5 liste di espressione civica, più ulteriori 2 di forte ispirazione partitica: la prima di matrice Udc-Ncd, la seconda costituita da Forza Italia. Si è indebolito, invece, rispetto alle previsioni iniziali, il fronte a sostegno del giovane notaio Antonio Lo Schiavo, espressione diretta dell’area maggioritaria del Partito democratico vibonese, sostenuto dal deputato Bruno Censore, dal segretario cittadino Stefano Soriano, dal consigliere regionale Michele Mirabello, che resta in attesa di capire anche quali possano essere le mosse di un altro inquilino di palazzo Tommaso Campanella, il consigliere regionale Vincenzo Pasqua. In definitiva, come già detto, dovrebbero essere 5 le liste a sostegno di Lo Schiavo, mentre i “meloniani” di Fratelli d’Italia schierati con Francesco Bevilacqua sarebbero riusciti a dare vita a sole 2 compagini. Corsa in solitaria, infine, per il candidato a sindaco di Cambiamo Vibo, l’ingegnere Francesco D’Agostino, che potrà contare sul sostegno di una sola lista.
I punti interrogativi rispetto ai particolari che più si attengono alle operazioni di voto vere e proprie, restano tanti. Perché se il tanto temuto voto disgiunto era già stato comunque sperimentato nella scorsa tornata elettorale, questa volta fa il suo esordio anche alle amministrative di Vibo Valentia la discussa doppia preferenza di genere, che da la possibilità agli elettori di esprime due preferenze a favore di candidati di sesso diverso uno dall’altro. Le “pari opportunità” dovranno essere rispettate anche per la futura composizione della giunta comunale che dovrà essere costituita da almeno il 40% di assessori donne.
Siamo quindi in zona Cesarini e già dal pomeriggio di sabato la campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Vibo avrà ufficialmente il via. Si consumano le ultime trattative, che potrebbero però poi riaprirsi in previsione di un potenziale ballottaggio da tenersi due settimane dopo il voto, ossia il 14 giugno. Ciò chiaramente se nessuno dei candidati in lizza già al primo turno riuscisse a superare il 50% dei consensi.
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