Venerdì, 13 Febbraio 2015 11:05

Vibo, taglio dei pini: la protesta del WWF

Scritto da Redazione
Letto 1739 volte

Riceviamo e pubblichiamo

Il piccolo parco di Piazza Annarumma non c’è più. I pini che per decenni hanno rappresentato un angolo di verde in mezzo al traffico del centro vibonese, sono stati eliminati in men che non si dica. Colpa dei danni –così è stato detto - che avrebbero potuto causare in caso di schianto ( come quelli verificatisi in occasione della nevicata di lunedì scorso), paventati dalle segnalazioni di alcuni cittadini a cui gli alberi arrecavano fastidio, con conseguente sentenza della magistratura che avrebbe imposto l’eliminazione di alcuni pini.

La stessa sorte sarebbe stata decretata per i grandi pini di Via Alighieri, alcuni dei quali giacevano sull’asfalto, già fatti a pezzi nei giorni scorsi.

Sgombriamo subito il campo dal vecchio luogo comune che vuole gli ambientalisti più attenti alle cose di natura che non alla salute e all’incolumità degli uomini : non farebbe piacere a nessuno, neppure a novelli Druidi adoratori degli alberi, rimanere schiacciati sotto un tronco o colpiti da un grosso ramo, ma quello che vorremmo sapere è sulla base di quale criterio tecnico-scientifico è stato deciso l’abbattimento di TUTTI gli alberi. Vi immaginate se il comune decidesse di demolire tutte le abitazioni che presentano qualche crepa?

E invece, quando si parla di alberi, guarda caso, sono tutti pericolanti, senza che si sappia con quali criteri ciò sia stato stabilito. Esiste al comune di Vibo un tecnico laureato in Scienze Forestali esperto che abbia redatto una perizia tecnica sulla stabilità (VTA Visual Tree Assessment) di tutti i pini eliminati indiscriminatamente e di quelli in procinto di diventare trucioli ? O si è preferito fare di tutti gli alberi una catasta?

Gli increduli cittadini vibonesi ogni volta si domandano per quale motivo, se si deve accertare la stabilità di un edificio si richiede il parere di un esperto ingegnere, mentre per gli alberi cittadini la parola viene data sempre e comunque alle motoseghe. Di questo passo quella che fu il “giardino sul mare” rischia di diventare, se non lo è già, un “cimitero sulla fogna”.

L’altro criterio utilizzato in queste ore sarebbe quello della “precauzione”, come a dire che siccome un albero potrebbe cadere causando danni, tanto vale tagliarlo prima.

Se tale criterio fosse valido: 1) non si dovrebbero più piantare alberi di una certa altezza e 2) se cade un ramo a Villa Borghese, il comune di Roma dovrebbe decretare la fine dello storico polmone verde dell’Urbe. Idem per tutti i parchi cittadini di tutte le città del mondo, in una nuova classifica dell’efficienza amministrativa in cui a prevalere non sarebbero più i metri quadrati di verde per abitante, ma i metri cubi di alberi rasi al suolo.

Si eliminino dunque quegli elementi che costituiscono certamente un rischio per le persone e le cose, si riducano le situazioni di pericolo eventualmente con potature di alleggerimento e di riequilibrio della chioma , ma sulla base delle migliori conoscenze in materia di gestione e cura del patrimonio arboreo cittadino .

Pino Paolillo

 

WWF

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)