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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Un nuovo provvedimento pronto a stravolgere l’assetto organizzativo sul territorio e, di conseguenza, a fare discutere non poco gli utenti e gli operatori del comparto sanitario. Con il decreto per l’attuazione del Piano di rientro numero 130, varato il 16 dicembre scorso dal commissario ad acta della sanità calabrese, Massimo Scura, sono state indicate le “Linee guida per l’adozione degli atti delle Aziende del servizio sanitario della Regione Calabria”, che tradotto significa una riorganizzazione a trecentosessanta gradi delle cinque Asp presenti sul territorio regionale.
Non immune alla “rivoluzione”, l’ennesima di Scura, anche l’Azienda Sanitaria vibonese, che – scongiurata, pare definitivamente, l’eventualità di essere annessa ad un’unica Asp per la Calabria centrale, assieme a Catanzaro e Crotone – conoscerà comunque una profonda e radicale trasformazione dell’assetto interno.
Attualmente l’Asp di Vibo è infatti articolata in tre diversi Distretti sanitari: quello principale, afferente alla città capoluogo, e altri due a Serra San Bruno e Tropea. Ma tra qualche settimana, secondo le nuove direttive, proprio questi ultimi dovranno essere soppressi ed annessi al Distretto sanitario di Vibo, che diverrà dunque unico per tutto il territorio provinciale. Basterà attendere adesso i 60 giorni di tempo dalla pubblicazione del decreto sul Burc, e lo stesso diverrà efficace. Spetterà poi ai vertici dell’Asp vibonese – ancora affidati al momento al direttore generale Florindo Antoniozzi, in scadenza di contratto – adottare il provvedimento al fine di adeguare alle nuove linee l’atto aziendale, che sarà poi a sua volta verificato dal Dipartimento tutela della Salute della Regione.
Ma il decreto non prevede solo la riorganizzazione delle Asp, ma anche il taglio del numero delle strutture complesse che da 40 passeranno a 32 (delle quali 15 ospedaliere e 17 non ospedaliere), e di quelle semplici che da 53 passeranno a 42 (20 ospedaliere e 22 non ospedaliere), al netto di una riserva di 99 posti letto non ancora assegnati in tutta la Regione corrispondenti ad ulteriori 6 strutture complesse e 8 semplici.
Provvedimenti che cambieranno radicalmente il volto all’Azienda sanitaria provinciale anche per quel che concerne le Unità operative, dove vengono soppressi anche i primariati dei reparti di Malattie infettive e Nefrologia, mentre i Laboratori analisi dipenderanno dall’Azienda ospedaliera di Catanzaro. La Radiologia passerà a struttura semplice, senza più autonomia organizzativa e gestionale, ed al Dipartimento di salute mentale, infine, sarà aggregato il Sert di Pizzo.
Si attende ora la nomina del commissario o del nuovo direttore generale, che andrà a sostituire l’attuale dg Antoniozzi, e che, fattivamente, sarà quindi chiamato a porre in essere le nuove direttive indicate da Scura.
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