Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Il regalo ha proprio un’aria allettante. Confezionato bene, voluminoso, curato nei minimi dettagli, nei più piccoli particolari. Col nastro arricciato da sfilare fra le dita delicatamente. Lo aspetti, lo scarti, lo apri e scopri però poi che dentro non c’è niente. Nulla di nulla. Il vuoto assoluto.
«Nuove attenzioni ai temi del Sud. Le zone interne della Calabria». Si parla di tutto e di niente, insomma, alla Festa dell’Unità di Serra San Bruno. Ed allora, via col primo giorno dei due previsti. Ad arricchire la piazza fino a notte fonda «il gotha – commentano i più compiacenti – del Pd calabrese»: Enza Bruno Bossio, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Marco Minniti. Incisivo in chiusura l’intervento di quello che resta il “giullare” più popolare dell’intera regione. Perché il vero mattatore del “gran finale” di ieri sera è Micu lu Pulici: «Com’era bella Rusina mia, chi natichi tundi e chi minni chi avia» spiega sempre in termini di rilancio del Meridione, in piena attinenza al tema della Festa.
Ma il big più big, è Mario Oliverio che si prende il palco e in un intervento fiume di vibrante intensità, scioglie il fiocco del regalo e ci mostra il contenuto della scatola vuota. Tanti annunci, ma nessuna notizia. Niente di nuovo, anzi niente di sostanza. Si va dalla Trasversale che dovrebbe presto essere completata secondo tempi e modi già ribaditi dai vertici dell’Anas almeno tre o quattro mesi fa, ma che puntualmente – ci giochiamo una mano – non saranno rispettati; fino a toccare l’ospedale “San Bruno”, per il quale il presidente della Regione assicura lo striminzito mantenimento della Lungodegenza e della Riabilitazione, così come d’altronde già ad aprile aveva specificato il Piano varato da Massimo Scura, neo commissario della sanità, anche lui in quota Partito democratico. Insomma, la montagna ha partorito il topolino: resta la Lungodegenza di Medicina, «un impegno che prendo con voi». Come dire a Serra San Bruno ci sarà un convento pieno di Certosini, «un impegno che prendo con voi». Lo sapevamo da tempo, c’era già.
Nessun passo in avanti si prospetta, di contro, per invertire l’ennesimo ridimensionamento che interesserà dunque il nostro presidio sanitario, perché se è vero che già nel Documento per la riorganizzazione della rete sanitaria, il 2 aprile scorso, Massimo Scura aveva previsto il mantenimento della Lungodegenza, è altrettanto vero che nello stesso si introduce, contestualmente, la perdita del Laboratorio Analisi e, ad esempio, di tutti i posti letto che verranno assorbiti dal nuovo ospedale di Vibo Valentia. Su questo nulla di nulla si sente di garantire Mario Oliverio, così come nulla si dice della forte carenza di personale, che vede da anni un unico Anestesista in funzione in un presidio che ne richiederebbe almeno altri due o tre e che lavora anche 16 ore al giorno, e nulla si dice sulle consistenti risorse finanziarie spese all’acqua di rose per gli “straordinari d’oro” al Pronto soccorso: gli addetti ai lavori parlano di 500euro a notte circa di “prestazioni aggiuntive” per ogni singolo turno notturno. Così come nulla – mettetevi l’anima in pace – pare possa arrivare per il ripristino di servizi e reparti che, negli anni passati, tra Loiero e Scopelliti, si sono (ormai definitivamente) persi: Ginecologia, Ostetricia, Pediatria, Cardiologia, Chirurgia. Ma la Festa è Festa, si sa, ed in ogni caso bisogna gioire, anche se in definitiva – ci chiediamo – cosa resterà di concreto per il «rilancio delle aree interne» dopo la “grande abbuffata” di ieri sera? L’attenzione di molti si focalizza attorno all’annuncio dell’avvio, imminente, dei cantieri per la ristrutturazione esterna dello stesso presidio sanitario. È bene tenere memoria però del fatto che il bando per l’ammodernamento della struttura non è frutto della bontà dell’operato di alcuna forza politica, né di chi governa la Regione oggi, né di chi lo faceva prima, ma è, piuttosto, conseguenza del verbale redatto nel dicembre 2013 dalla Polizia giudiziaria agli ordini della Procura di Vibo Valentia, che aveva messo nero su bianco tutte le deficienze della struttura e l’alto rischio derivato dalla condizione di degrado che interessava l’edificio, comminando ingenti sanzioni anche ai vertici della sanità provinciale (tra i quali 15mila euro di multa imposti all’ex Commissario Asp, Maria Pompea Bernardi) e costringendo così finalmente l’Azienda sanitaria e la Regione ad intervenire con un bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori.
Insomma, nessun botto finale nel tripudio (annunciato) della Festa dell’Unità di Serra San Bruno. Ci penserà forse stasera la “questione locale”, dove si annunciano – in questo caso forse sì – roboanti fuochi d’artificio viste, in particolare, le dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio di ieri, per mezzo stampa, dal consigliere comunale di minoranza Rosanna Federico che, col fioretto, ma senza tanti giri di parole, ha parlato della necessità di arrivare a decisioni maturate in previsioni delle prossime amministrative, nel pieno «rispetto delle regole democratiche». Un pacato "invito" che suona, forse, da guanto di sfida per eventuali primarie per la scelta del candidato a sindaco.
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