Mercoledì, 23 Dicembre 2015 15:35

Serra, ancora a rischio la sede dell’Agenzia delle Entrate. Impercorribile la proposta di Rosi

Scritto da Salvatore Albanese
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Si tratterà, con buone probabilità, dell’ennesima perdita per un territorio già messo in ginocchio, interessato negli ultimi anni da uno smantellamento senza limiti che questa volta sta mettendo a repentaglio anche la permanenza delle sede dell’Agenzia delle Entrate dislocata al piano terra del municipio di Serra San Bruno.

I nodi della vicenda sarebbero tutti connessi ad una sorte di “spending review” interna, avviata anche in Calabria dall’ente con funzioni di accertamento e gestione dei contenziosi tributari, che sta portando al taglio di molte sedi periferiche per le quali non risulterebbe più possibile sopportare le spese di affitto. Una sorta di ripianificazione dell’assetto territoriale all’insegna della parsimonia e che già nelle scorse settimane ha portato alla definitiva soppressione degli uffici dislocati a Tropea e Mileto, solo per citarne alcuni in provincia di Vibo Valentia. Adesso sulla graticola sarebbe finita, dunque, anche la sede di Serra San Bruno, punto di riferimento per tutta l’utenza della fascia montana della provincia.

L’sos, già lanciato nei giorni scorsi, era legato quindi alla mancata disponibilità da parte dei vertici regionali dell’Agenzia dell’Entrate, rispetto all’eventualità di continuare a sobbarcarsi il pagamento del canone d’affitto (oltre 110mila euro all’anno) per gli uffici siti al piano inferiore del locale municipio. Per tentare di porre rimedio e sventare, dunque, il rischio soppressione, il primo cittadino Bruno Rosi, dopo una tournèe per gli immobili di proprietà comunale rivelatasi infruttuosa, aveva – per mezzo stampa – informato della possibilità di trasferire la sede di pochi metri: semplicemente traslocando gli uffici dell’Agenzia delle Entrate dall’ala sinistra, dove sono ubicati al momento, direttamente in quella opposta.

Una soluzione in realtà impercorribile, in quanto anche la parte in questione dell’edificio non sarebbe in verità di proprietà del Comune di Serra San Bruno, ma, al pari di tutta la restante struttura del palazzo municipale, appartiene invece ad un’agenzia immobiliare privata che l’avrebbe rilevata, negli anni scorsi, direttamente dal Demanio di Stato. La cessione della struttura si sarebbe registrata alla luce dell'esito di un contenzioso legale, risoltosi in Cassazione a svantaggio del Comune di Serra San Bruno che resta, dunque, “ospitato” all’interno di un’immobile per intero non di sua proprietà. Ma al danno si aggiunge la beffa perché per tutto il piano terra del municipio, negli ultimi anni, era stata in realtà proprio l’Agenzia delle Entrate a corrispondere il canone di affitto. In poche parole, in piena corrispondenza ai guazzabugli a cui l’amministrazione comunale ci ha ormai abituato, Rosi starebbe proponendo all’Agenzia delle Entrate di trasferirsi in locali offerti in comodato gratuito, ma che in realtà non sarebbero di proprietà del Comune, e per i quali l’affitto viene già pagato paradossalmente dalla stessa Agenzia dell’Entrate.

Insomma, un’altra pietra miliare frutto dell’enigmatica gestione amministrativa degli ultimi anni, che – tra gli altri mali – dopo la recente chiusura dei locali dell’Ufficio del Giudice di Pace, potrebbe condurre ad una nuova grave perdita per l’offerta dei servizi erogati sul territorio.

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