L’anacronistico e deleterio deposito dei rifiuti nelle discariche a causa dell’assenza della raccolta differenziata e di qualsiasi politica di riduzione a monte degli stessi, rappresenta una sconfitta per la politica e non favorisce di certo l’affermarsi di modelli virtuosi e più ecologici di comportamento da parte dei cittadini che invece, se opportunamente incentivati ed educati, saprebbero rendersi protagonisti di una nuova stagione per il territorio.

Allo stesso modo la lotta all’anarchia automobilistica deve essere condotta in maniera drastica e senza tentennamenti: non basta ad esempio il rifacimento della segnaletica orizzontale, quando la sosta selvaggia non risparmia marciapiedi, strisce pedonali e, più in generale, intere aree di divieto di sosta; per non parlare dell’inquinamento acustico “normale” di auto che strombazzano ad ogni occasione, a cui si aggiunge quello di allegri “musicofili” che scorrazzano impunemente nel centro cittadino dopo aver trasformato la propria auto in una sorta di discoteca ambulante.

Una svolta radicale risulta non più procrastinabile anche nella gestione del sempre più residuo patrimonio del verde urbano: altri pini sono stati abbattuti nel fine settimana in Via Dante Alighieri e anche in questa occasione si sono ripetute le segnalazioni e le proteste di cittadini e simpatizzanti dell’associazione che già si erano registrate nello scorso mese di febbraio, all’indomani dello scempio perpetrato in Piazza Annarumma, quando vennero tagliati tutti gli alberi che adornavano l’area verde; una zona rimasta da allora nel più completo abbandono e degrado.

Tra l’altro sono ancora in molti a rimpiangere l’ombra offerta per decenni dai pini domestici del lungomare di Vibo marina, eliminati incredibilmente per far posto a esotiche e insignificanti palme.

Per scongiurare un ulteriore uso indiscriminato delle motoseghe, i rappresentanti del WWF e di altre associazioni chiesero che qualunque decisione di abbattimento, a parte i casi di evidente urgenza per scongiurare danni a persone o cose, fosse supportata da una relazione tecnica elaborata da tecnici del settore; ciò per conciliare opportunamente la salvaguardia dell’incolumità pubblica con la conservazione delle alberature cittadine, evitando le improvvisazioni e i pressappochismi del passato.

I tagli di Piazza Annarumma e di via Alighieri ripropongono pertanto la necessità che il comune si doti di un proprio regolamento per la gestione del verde pubblico e privato, che comprenda tutte le norme in materia di interventi colturali e manutenzioni effettuati dall’amministrazione comunale, compresi gli abbattimenti, le potature, le alberature per filari stradali, fino alla salvaguardia dei parchi e dei giardini pubblici (Villa Comunale e Villa Gagliardi in primis).

Il WWF si augura insomma che per l’ambiente vibonese non valga la vecchia regola de “Il Gattopardo”, dove tutto cambia perché tutto rimanga come prima, evitando che a dominare il paesaggio cittadino sia sempre di meno il verde degli alberi e sempre di più la deprimente varietà cromatica della spazzatura.

WWF Vibo Valentia