Domenica, 06 Maggio 2018 14:20

Trasversale, Pungitore a Tassone: «Confrontiamoci, ma tra noi nessuna collaborazione»

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il presidente del Comitato "Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato" ha indirizzato al sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone:

Caro sindaco, mi rivolgo direttamente a lei, testimoniandole con ciò, concretamente, il senso profondo di rispetto che ho nei confronti del ruolo che lei riveste. Le dico subito che mi dispiace molto che lei si sia sentito offeso dalle parole di un Comitato che comunque, cito testualmente, le riconosce indubbie doti politiche. Con la stessa serenità con la quale adesso le sto scrivendo, la invito fraternamente ad accettare anche le critiche che le vengono rivolte. Le considerazioni da noi espresse, rientrano, chiaramente, nell'alveo di un confronto civile e democratico che, a volte, può anche pure assumere i toni dell'ironia, ma senza mai scadere nella volgarità. Del resto, lei è sindaco di una città che ha dato i natali a illustri maestri, in tal senso. La sua risposta al Comitato è, comunque, l'occasione per chiarire doverosamente alcuni punti sostanziali. 

1) Lei scrive di avere il sacrosanto diritto di chiedere all'Anas le cause che hanno posticipato la consegna dei lavori per i cantieri della Trasversale di Vazzano e Monte Cucco. Io le dico di più: lei ha il dovere di farlo. Non solo da oggi, ma da quando è stato eletto sindaco. Noi, al contrario, da semplici cittadini quali siamo, abbiamo una serie di diritti (platealmente negati): come percorrere strade degne di questo nome, ad esempio. Si figuri come ci sentiamo offesi noi, quando spacchiamo macchine e furgoni. Ovviamente, abbiamo anche il dovere civico dell'impegno. Ma è un dovere facoltativo, etico, non un obbligo istituzionale, come nel suo caso. E noi lo stiamo esercitando, mi pare, con grande senso di responsabilità.

2) Il suo appello al Comitato affinché si impegni per portare a conclusione la Trasversale delle Serre, sinceramente, mi pare una caduta di stile. Lei, probabilmente, dimentica i risultati ottenuti da noi cittadini in questi anni, frutto anche di una dialettica molto accesa con l'Anas e la politica locale. Lei, colpevolmente, dimentica anche le mille occasioni che le sono state offerte per condurre battaglie unitarie, preferendo, invece, come del resto continua a fare, sortite solitarie ed esplicitamente targate col marchio del suo partito. Scelte legittime, le sue. E ci mancherebbe pure. Ma non può meravigliarsi se, oggi, il Comitato non le tende più la mano e procede per la sua strada.

3) E veniamo, allora, alla questione politica, che le sta particolarmente a cuore. Equivoci sul nostro impegno, in tal senso, io non ne vedo. In tutta onestà, se c'è una cosa che non è mai mancata al Comitato è stata la chiarezza delle scelte. Tutte le decisioni prese dagli organismi statutari preposti sono state pubblicamente annunciate con grande uso dei mezzi di informazione. Anche e soprattutto quella di scendere in campo alle ultime elezioni Politiche, sostenendo candidature nate in seno al Comitato stesso, sia alla Camera che al Senato. Per inciso, anche questa è stata una battaglia che il Comitato ha vinto. Una delle tante. A dispetto di chi non ci ha creduto e ha preferito votare altrove, ponendosi, così facendo, di fatto fuori dal Comitato stesso. 

4) Coerentemente con il risultato ottenuto, il Comitato oggi sta lavorando su due livelli: dentro e fuori le Istituzioni (quelle più alte). Prerogativa più unica che rara per un piccolo movimento civico. Lei si meraviglia che una nostra eletta in Parlamento, come prima azione del suo mandato, sia andata all'Anas per chiedere conto di quello che sta facendo per la viabilità calabrese? Io mi sarei meravigliato del contrario. Così come mi meraviglia che l'inerzia di altri eletti del collegio non faccia scandalo ma passi allegramente sotto silenzio tra le tante anime pie che si preoccupano, in questi giorni, di ciò che facciamo e di ciò che non facciamo noi del Comitato. Solo per rispondere alla sua battuta ironica sulle visite di cortesia, lei sa bene, dall'alto della sua esperienza politica, che tale formula fa parte del protocollo dei neo eletti. Le visite di presentazione e di cortesia, per l'appunto. Infine, quanto alla richiesta di commissariamento dell'Anas, lei sa altrettanto bene che l'attuale governo non è nel pieno esercizio delle sue funzioni. A chi andrebbe rivolta, mi faccia capire? Ad un ministro che non può valutarla? Ad un presidente del consiglio con le valigie in mano? Nell'attesa, però, molto meglio agire che stare con le mani in mano.

5) Ribadisco un principio che per me è molto chiaro: la vicenda di Monte Cucco e Vazzano, da noi monitorata quotidianamente, è già risolta. Tutti, peraltro, siamo consapevoli che quel chilometruzzo di Trasversale non metterà fine al problema più generale del completamento della superstrada. Problema che ha due, enormi, punti di criticità: il tronco Vazzano-Vallelonga e il tronco Gagliato-Satriano. Proprio per questo motivo, il Comitato sta lavorando, con serietà e in silenzio, per risolvere e affrontare queste due gravi emergenze, accelerandone i tempi di risoluzione, progetti e carte alla mano. A breve esporremo i risultati di questa attività mirata, concreta, che punta a dare risposte reali al territorio e non (mi deve perdonare la battuta) chiacchiere e passeggiate in montagna. Ovviamente, sono punti di vista. Lei resterà della sua opinione. Ma anche il Comitato resta della sua, con la propria identità. 

6) Chiudo, e le parlo con l'ufficialità del mio ruolo di presidente, confermandole la nostra indisponibilità a sostenere le iniziative da lei proposte in questi giorni, reputandole del tutto inutili e inefficaci. A scanso di equivoci, le preannuncio fin d'ora che il Comitato sarà presente anche alle prossime elezioni Regionali e, sempre per dovere di chiarezza, la informo che non sarò io a candidarmi. Se dovesse avere altri dubbi su chi siamo e cosa facciamo, mi rendo disponibile anche ad un confronto pubblico, magari negli studi della radio che ha sede nella sua città. Resto, pertanto, in attesa di sue.

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