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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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SERRA SAN BRUNO – Per i prossimi giorni sono diversi gli appuntamenti cerchiati con la penna rossa sull’agenda del locale centrodestra.
La compagine – che a dire il vero oltre ai maggiorenti delle due anime di Forza Italia Serra San Bruno, conta anche sull’apporto di alcuni “fuoriusciti” del centrosinistra serrese –, proprio nell’arco della settimana in corso, tenterà di definire una prima “scrematura” che possa permettere di stabilire i nomi della lista che andrà a concorrere alle imminenti elezioni amministrative. Ma la grande attesa è in realtà più quella che interessa l’ufficializzazione del candidato a sindaco, a capo di un’area che si presenta, quindi, in maniera assai variegata e che vede assieme diversi amministratori della maggioranza uscente (uniti sotto il nome di “Salute pubblica” ad eccezion fatta per il sindaco Bruno Rosi e per l’ex assessore comunale Carmine Franzè); l’area di Forza Italia che fa riferimento al consigliere regionale Giuseppe Mangialavori e quella, appunto, dei “dissidenti” del centrosinistra, allontanatisi dal Partito democratico in aperta polemica con il parlamentare Bruno Censore.
I tre gruppi si siederanno allora attorno al tavolo delle trattative, che fino ad ora non sembra siano state ancora approfondite più di tanto. La discussione intavolata, almeno fino a questo momento, pare abbia infatti più riguardato l’esigenza di unirsi contro gli avversari della rinata lista “La Serra”, che i programmi, le idee e soprattutto i nomi con i quali ci si appresterà ad affrontare la campagna elettorale. E proprio l’indicazione di un candidato a sindaco condiviso tra le tre aree potrebbe allora rappresentare la questione più delicata da affrontare.
Al momento il gruppo guidato dal consigliere comunale d’opposizione Rosanna Federico starebbe pensando a una proposta che sposerebbe il principio della “linea verde”, secondo il presupposto di un rinnovamento che troverebbe corpo nella figura del giovane Alfredo Barillari, figlio degli ex amministratori di centrosinistra Raffaello Barillari e Maria Abronzino. La proposta non rappresenterebbe però affatto la prima scelta per il capogruppo della maggioranza comunale in carica, Nazzareno Salerno, che vorrebbe piuttosto spostare il baricentro della trattativa, tentando di coinvolgere, per la corsa alla fascia tricolore, un candidato espressione della società civile e distante, ad ogni titolo, da passate esperienze amministrative. Ipotesi, anche questa, che appare però difficile da concretizzarsi, tanto che allora si potrebbe passare al “piano B”, l’unico ad oggi percorribile, che punterebbe, sì, a collocare un giovane alla guida della coalizione di “larghe intese”, ma pescandolo direttamente tra i fedelissimi del consigliere regionale di Forza Italia.
Ecco allora che Salerno potrebbe decidere di calare la carta Adriano Tassone, assessore in carica nella giunta Rosi, ma divenuto ormai esclusivamente elemento di fiducia del consigliere regionale azzurro. Il nome di Tassone appare quello maggiormente favorito per la successione a Bruno Rosi. Ma in tutto questo il ruolo di ago della bilancia spetterà in realtà ai “mangialavoriani” che, proprio nelle settimane passate – nella persona del vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, Michele Ciconte – hanno trovato quel trait d’union necessario a chiudere la quadra dell’alleanza. Proprio la presa di posizione di questo gruppo – che a dire il vero non ha mai dimostrato molta simpatia nei confronti dell’operato dell’amministrazione in carica – potrà dimostrarsi allora di fondamentale importanza nella decisione per il candidato a sindaco della coalizione.
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