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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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«Qual è il motivo della mia esclusione dalla giunta?». La domanda, netta e precisa, era stata formulata lo scorso 5 marzo dall’ormai ex assessore Carmine Franzè, rimosso di punto in bianco dall’esecutivo comunale guidato dal sindaco Bruno Rosi.
Ne era, anzi, originato un acceso dibattito che aveva finito per coinvolgere i vertici di Forza Italia Vibo, con il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori anche lui pronto a pretendere lumi in merito all’estromissione del suo unico rappresentante nell’amministrazione di Serra San Bruno. Per molti alla base della “cacciata” vi sarebbero proprio le scelte politiche maturate nei mesi passati da Franzè, convinto sostenitore alle scorse regionali dello stesso Mangialavori e non piuttosto del dominus del locale centrodestra Nazzareno Salerno, nei confronti del quale il resto dell’amministrazione mantiene alta fedeltà.
Eppure, nonostante le richieste di chiarimento fossero state esplicite, a distanza di venti giorni dal rimpasto, nessuna risposta pare sia ancora arrivata a soddisfare gli interrogativi del giovane ex assessore Franzè, ignorato dal resto dalla compagine amministrativa alla quale tuttavia ancora appartiene. Continua il sindaco Rosi, infatti, a non voler rendere chiarimenti rispetto alla vicenda, convinto magari che l’indifferenza possa servire a far scemare la diatriba e che col passare del tempo Franzé possa mettersi l’anima in pace accettando il ruolo marginale a cui sembra ormai destinato. Forse il primo cittadino ha relegato al passato le questioni inerenti all’ex giunta per concentrarsi esclusivamente su quella nuova di zecca. Ma anche in tal senso si stanno registrando nodi e ritardi, legati questa volta alla mancata assegnazione delle deleghe ai nuovi assessorati. Sembra che il dubbio maggiore possa riguardare l’attribuzione della delega al Bilancio, esercitata negli ultimi tre anni dall’assessore Adriano Tassone, pronto adesso a rivendicarne ancora la “legittima proprietà”. I recenti avvicendamenti, però, hanno visto l’ingresso nell’esecutivo anche di Raffaele Callà, pronto a rivestire la carica di vicesindaco e – in tutto rispetto della sua formazione professionale – anche ad acquisire proprio la delega al Bilancio. È su questo, allora, che si è accesa la nuova contesa, utile – se mai se ne fosse sentito il bisogno – a bloccare ulteriormente l’attività amministrativa aggravando la crepa interna alla maggioranza.
Ma proprio la questione Bilancio è quella che preoccupa maggiormente i vertici dell’amministrazione, ancora in ansia per via delle segnalazioni arrivate nei mesi scorsi dalla Sezione regionale della Corte dei Conti sui «vari comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria» emersi dall’esame del rendiconto 2012. L’organo di rilievo costituzionale aveva accertato lo “sforamento” di ben «cinque parametri obiettivi su dieci». Criticità che, se non rimarginate in tempi stretti, condurranno l’ente – già in condizione di grave deficitarietà strutturale – verso il dissesto. Eppure, nonostante tutto, nei corridoi del Municipio si trova ancora il tempo per giocare al gatto e al topo.
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