Nella vertenza sono coinvolti anche i lavoratori del Centro per l'impiego di Serra San Bruno i quali, nella mattinata di oggi, si sono presentati sotto la "tendopoli dell'emergenza lavoro" allestita in piazza “Luigi Razza” a Vibo ai piedi del municipio cittadino. Proprio per le vie della città capoluogo, soltanto lunedì scorso, in migliaia erano scesi in piazza per gridare tutta la propria indignazione nel corso di una manifestazione promossa dalle sigle sindacali ed alla quale avevano preso parte anche alcuni dei lavoratori della Gam Oil di Rombiolo, dell'Italcementi e di altre aziende che vertono in condizioni preoccupanti per il futuro dei rispettivi dipendenti. Il corteo era culminato nella stessa piazza municipio, dove è stata dunque allestita una tendopoli come atto simbolico di protesta sulle tante vertenze del Vibonese. Territorio in cui, solo negli ultimi anni, si sono persi più di 10mila posti di lavoro.

«Siamo ormai a cinque mensilità e non si vede via d'uscita – è stato il grido dall'allarme lanciato stamane dai dipendenti del Cpi di Serra San Bruno -, checchè ne dica la politica che aveva annunciato dimissioni di massa».

I lavoratori, dunque, si appellano nuovamente alle istituzioni, affinchè facciano il possibile per risolvere una situazione che, ormai, dura da troppo tempo e che vede coinvolti tantissimi padri e madri di famiglia i quali da mesi non fanno altro che tentare di far valerei propri diritti, rivendicando le spettanze arretrate che pare rimarranno bloccate anche per il mese in corso. Nei giorni scorsi, inoltre, una delegazione di amministraori aveva partecipato, in trasferta a Roma, a diversi tavoli tecnici ministeriali convocati proprio per ricercare soluzioni utili rispetto alla vicenda. Ma, in definitiva, al di là dei proclami iniziali, dopo giorni di incontri la delegazione non era riuscita a portare a casa nessun risultato utile.