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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Un provvedimento scellerato che sta rischiando di mettere a serio rischio l’incolumità di decine di componenti di un’associazione locale, ed attraverso il quale l’amministrazione comunale di Serra San Bruno ha inteso concedere, in comodato d’uso gratuito, i locali dell’ex Pretura.
L’atto deliberato il 30 dicembre 2015 – ma pubblicato sull’albo pretorio dell’ente solo all’inizio della scorsa settimana – risulta indirizzato a “beneficio” dell’associazione senza scopo di lucro “Amici della Musica”, che oltre ad aver costituito il blasonato complesso bandistico “Città di Serra San Bruno”, ha sottoscritto una convenzione con il conservatorio di musica “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia. Secondo quanto asserito nella delibera, l’amministrazione guidata dal sindaco Bruno Rosi, alla luce «dell’impegno da sempre manifestato in ambito sociale e culturale», ha deciso di rispondere favorevolmente alla richiesta presentata il 3 dicembre 2015 dal presidente e legale rappresentante dell’associazione musicale in questione, rispetto alla disponibilità di un qualsiasi locale pubblico da adibire a sede del sodalizio artistico.
Peccato, però, che gli uffici dell'ex Pretura, affidati in concessione fino al 2021, risultino interessati da gravi problemi strutturali e da ingenti crolli che si sarebbero verificati negli ultimi anni. Particolare, questo, non di poco conto, che tra l’altro viene addirittura esplicitamente specificato nello “schema di convenzione in comodato d’uso gratuito” da siglare tra le due parti, in cui, all’articolo 8, viene testualmente riportato che «il fabbricato, nel quale sono compresi i locali in oggetto, è sprovvisto del certificato di agibilità».
La struttura, infatti, proprio per la condizione strutturale precaria, era stata completamente sgomberata alcuni anni fa, ciò nonostante i recenti lavori effettuati all’interno dell’edificio che, in definitiva, non erano affatto bastati a mettere a sesto l’immobile di via Vittorio Emanuele III. Un palazzone imponente, in stile littorio, edificato nel ventennio fascista, ubicato nel cuore della cittadina della Certosa, ed all’interno del quale era stato ospitato prima l’Ufficio mandamentale della Pretura, poi, fino a metà degli anni ’90, quello del Giudice di Pace.
Ma, nello specifico, all’interno dei locali affidati oggi alla complesso bandistico serrese – posti nell’ala destra della struttura –, era ubicato il comando della Polizia Municipale, anche questo però traslocato in fretta e furia circa un lustro fa, proprio per le condizioni deficitarie del palazzo. E proprio durante le attività di trasferimento del comando, si era verificato il pericoloso crollo di alcuni laterizi del solaio, che stavano per provocare seri danni al personale dell’ufficio. L’ala opposta a quella offerta in comodato gratuito per i prossimi cinque anni al complesso bandistico “Città di Serra San Bruno”, risulta, inoltre, dall’ottobre 2014, concessa ad un’altra associazione senza scopo di lucro operante nel settore del volontariato sociale.
Scelte che definire azzardate sembra poco, per l’amministrazione comunale di Serra San Bruno, pienamente cosciente, dunque, del rischio verso il quale sta spingendo le decine di attivisti, molti dei quali minorenni, dell’associazione musicale, tanto da metterlo appunto nero su bianco nella convenzione di assegnazione in comodato gratuito dei locali in oggetto, dove tra l’altro è esplicitamente indicato che ogni responsabilità per eventuali danni a persone o cose, andrà a gravare esclusivamente sul presidente del complesso bandistico.
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