Sarebbero diverse, infatti, le fatture arretrate accumulate dall'amministrazione guidata dal sindaco Rosi, da saldare in favore della suddetta società di Gregorio Coscarella & C. Come fatto presente più volte dai gestori del canile, tramite formale lettera, a partire dallo scadere della convenzione i cani accalappiati sul territorio di Serra San Bruno - 7 più uno piuttosto irrequieto e pericoloso - sarebbero ritornati nella disponibilità del legittimo proprietario (il Comune, appunto, nel caso specifico) dato il mancato rinnovo del contratto e la persistenza delle somme mai saldate, afferenti al periodo di ricovero, mantenimento e assistenza dei cani (2014-2015). A questo c'è da aggiungere, inoltre, che l'ente di piazza Tucci, nel gennaio dello scorso anno, si era ufficialmente impegnato a saldare queste cifre, mai però fino ad oggi concretamente corrisposte. 

L’ultimo sollecito da parte della “Calabria Ecologica Sas” nei confronti del Comune porta la data del 12 gennaio scorso. Alla richiesta di soluzione degli arretrati, arriva immediata la risposta da parte del sindaco che dichiara «l’intenzione dell’amministrazione di provvedere al ritiro dei propri cani ricoverati presso la struttura».

Pertanto, previo avviso, la società si è detta pronta già nel corso della giornata di oggi a restituire i randagi al Comune. Il singolare tira e molla tra l’azienda di Gregorio Coscarella e l’amministrazione comunale di Serra San Bruno potrebbe quindi trovare il suo giusto epilogo oggi, con l'ente comunale costretto a riprendersi i randagi. 

Un provvedimento necessario per i gestori del canile, data la persistente condizione di morosità del Comune. 

C'è da chiedersi, a questo punto, cosa ne sarà degli amici a quattro zampe, i quali, non essendoci un canile che li possa ospitare, rischiano seriamente di finire in strada, con i seri pericoli che ne potrebbero derivare per la popolazione.