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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
La carne al fuoco è tanta, ma rispetto a quanto emerso in questo primo incontro, pare che la questione “ospedali di montagna” sia destinata a rivestire un ruolo peculiare nella nuova organizzazione delle rete sanitaria calabrese.
Ieri, a Palazzo Alemanni, il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha incontrato il neo commissario ad acta per la Sanità, Massimo Scura. Assieme a loro anche Franco Pacenza, il subcommissario Andrea Urbani ed il direttore generale del dipartimento Tutela della Salute Bruno Zito.
Ad aprire la discussione è stato proprio Scura, che si è inizialmente concentrato sulle questioni affrontate in questi primi giorni di attività, come lo “sblocca assunzioni”, il decreto che definisce i criteri per le nuove 500 assunzioni atta a colmare i vuoti creati dal lungo blocco del turnover negli ospedali della regione; ma anche la vicenda Fondazione Campanella che a breve dovrebbe produrre un protocollo complessivo in grado di tutelare sia i servizi afferenti allo stesso polo oncologico, sia i livelli occupazionali esistenti.
Nodo cruciale dell’iniziativa è stato, però, il percorso riguardante la riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese, che dovrà comunque essere effettuata tenendo conto degli elementi annoverati dal Piano Operativo 2013-2015. Da qui, la forte sollecitazione del governatore Oliverio, determinato ad imporre una netta inversione di tendenza rispetto alle impostazioni sancite dal decreto 18 del 2010, ossia il Piano di rientro dal debito sanitario voluto dal suo predecessore Giuseppe Scopelliti. In tal ottica l’obiettivo principale, secondo Oliverio, dovrà essere quello della riduzione dell’emigrazione sanitaria, che costringe tanti calabresi a ricevere cure in presidi di altre regioni e che, di conseguenza, comporta una spesa eccessiva per le casse della Calabria. Ma il recupero della mobilità passiva, passa principalmente da una nuova rete ospedaliera «che – ha affermato Oliverio – deve avere l'obiettivo strategico di costruire un moderno ed efficiente sistema sanitario, equamente distribuito sui territori e capace di rispondere alla domanda di salute. Vanno resi operativi i posti letto programmati e mai attivati, anche alla luce dei nuovi standard ospedalieri, in un rapporto dialogante delle diverse gerarchie ospedaliere. Partendo, per come avvenuto anche con il piano delle nuove assunzioni, dal potenziamento dei tre hub, passando agli spoke, alla costruzione dei tre nuovi ospedali, agli ospedali di montagna, agli ospedali generali, agli ospedali di confine».
Una rivoluzione di quello che resta il comparto più annoso per il bilancio regionale, che secondo Oliverio dovrà dunque passare anche attraverso la valorizzazione dei presidi di montagna. Ecco, allora, che gli ospedali di Serra San Bruno, Acri, San Giovanni in Fiore e Soveria, potrebbe, anche loro, giovare fin da subito delle disposizioni introdotte dalla nuova rete territoriale che, secondo quanto affermato da Scura, sarà definita già nei prossimi giorni, «ciò per tenere saldo l'obiettivo di una sempre maggiore necessità di integrare rete ospedaliera e rete territoriale».
«E' stato un incontro positivo – ha affermato in conclusione il presidente Oliverio – nel corso del quale ho riscontrato una sostanziale disponibilità a recepire le nostre osservazioni ed una condivisione rispetto agli obiettivi da perseguire». Insomma, tra il governatore ed il neo commissario, almeno secondo quanto emerso ieri, pare sia finalmente scoppiata la pace dopo le animate discussioni che hanno caratterizzato i giorni scorsi, rispetto alla contesa sulla carica affidata dal Ministero della Salute al varesino Massimo Scura. La speranza è che l’intesa emersa ieri possa concretamente produrre, il prima possibile, una netta inversione di rotta per tutto il comparto sanitario e, soprattutto, per l’offerta dei servizi erogati dagli ospedali di montagna. Anche perché, rispetto alla vicenda, nel passato recente e meno recente, proclami di siffatto spessore se ne sono sprecati davvero tanti.
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