Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
A metà pomeriggio di ieri, il presidente della Regione Mario Oliverio e l’assessore Carlo Guccione, hanno convocato una conferenza stampa per illustrare – alla presenza anche dell’attuale Dirigente generale del dipartimento Lavoro, Antonio De Marco – un’operazione «di verità e di affermazione della legalità sulla situazione finanziaria delle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie della Regione».
In particolare, Oliverio ha spiegato ai giornalisti presenti come una parte dei fondi destinati per l’anno 2014 alle strutture socio-assistenziali, siano stati distratti dalla passata giunta regionale a vantaggio della fondazione Calabria Etica e, contestualmente, a strutture che non presenterebbero i requisiti per beneficiare dei finanziamenti. I motivi della rimodulazione della destinazione dei fondi non sarebbero affatto chiari, ecco perché lo stesso Oliverio, ha parlato di «una situazione grave, frutto di una gestione al di fuori di ogni regola e rispondente ad interessi che nulla hanno a che fare con le prestazioni per un servizio così importante. Una situazione di assoluta illegalità – ha proseguito il governatore – che sottintende a un meccanismo distorto, avvenuta, tra l’altro, nell’anno delle elezioni, con un’impennata tra giugno e luglio scorsi».
Insomma, secondo i dati emersi dai controlli contabili effettuati in questi primi mesi della nuova gestione regionale – così come definito dal dirigente generale del dipartimento in questione, Antonio De Marco – i debiti fuori bilancio inerenti all’esercizio scorso ammonterebbero a 10milioni di euro, connessi al fatto che «nel 2014 sono stati liquidati 19milioni a fronte di un fabbisogno di 29. Sono state autorizzate e accreditate fino al 2014 strutture senza alcun controllo della compatibilità con i limiti di spesa autorizzati dal bilancio. Sono stati inoltre finanziati – continua De Marco – voucher sociali senza criterio per strutture non accreditate per 4milioni e sono stati dirottati 7,8milioni (3,6 dei quali pagati) per finanziare attività della fondazione Calabria Etica. Mentre nel 2015 si è potuto liquidare solo due mensilità in presenza di un fabbisogno di 29milioni e sono in corso liquidazioni di acconto su tre mensilità per fronteggiare le emergenze». Dunque, proprio per l’anno in corso «è previsto un disavanzo fuori bilancio di circa 22milioni di euro».
Insomma il settore socio-assistenziale, tra il 2014 e il 2015, avrebbe maturato un "buco" pauroso. Il caso più controverso riguarda, quindi, l’ente in house della Regione, Calabria Etica, destinatario di ben 7,8 milioni di euro, "distratti" dai fondi riservati al comparto socio-assistenziale. Una situazione che avrebbe quindi portato, nel concreto, diversi milioni di euro da strutture accreditate verso altri enti o soggetti che non presenterebbero i requisiti per ricevere i fondi. Sotto la lente di ingrandimento dell'indagine contabile avviata dai nuovi vertici della Regione, è finito dunque il dipartimento Lavoro e Politiche Sociali, soprattutto riguardo a quanto sarebbe avvenuto nei mesi di giugno e luglio 2014, quando a dirigere Calabria Etica era Pasqualino Ruberto, mentre assessore al ramo era l'assessore Nazzareno Salerno e direttore generale del dipartimento era Vincenzo Caserta. Non va meglio per il comparto socio-sanitario, in cui le aziende venivano accreditate dalle Asp senza che ci fosse la copertura finanziaria, e si sarebbe creato un vero e proprio circolo vizioso che faceva fulcro sul contenzioso contro la Regione. Le strutture infatti si avvalevano, come fosse una prassi consolidata, di decreti ingiuntivi per ottenere il pagamento delle fatture a credito. Un meccanismo che avrebbe portato alla formazione di un passivo per l’ente di circa 95milioni di euro, dei quali quasi la metà, 45milioni, già saldato tramite pignoramenti nei confronti della stessa Regione Calabria.
Per avere chiarezza sui fatti, vista la presunta gravità della situazione evidenziata, i vertici della Regione hanno reso noto di voler presto informare del caso la Corte dei conti, demandata a fare luce sulle responsabilità delle anomalie contabili registrate, eventualmente da addebitare ai predecessori di Oliverio e Guccione. A tal riguardo il governatore è stato diretto: «Non è solo un atto dovuto il nostro quello di inviare i documenti alla Corte dei Conti, ma è un atto necessario affinché si ponga una netta linea di demarcazione tra il sistema precedente e quello attuale. Siamo in presenza di una situazione grave frutto di una gestione del settore al di fuori di ogni regola e rispondente a logiche che nulla hanno a che fare con il servizio ai cittadini. Parlo di una situazione di assoluta illegalità, di un sistema distorto che ha determinato uno squilibrio non solo nel bilancio regionale. Ecco perché se emergeranno profili di reato che potrebbero interessare anche la magistratura ordinaria, li segnaleremo. Non sono qui per proseguire nel solco del sistema distorto, ma per bloccarlo mettendo delle regole certe che non lascino scampo a tali pratiche».
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