Sabato, 27 Dicembre 2014 15:34

Regione, impazza il toto-nomi per la scelta del nuovo presidente del consiglio

Scritto da Salvatore Albanese
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Come già anticipato, fra pochi giorni i componenti della massima assise calabrese si vedranno bruscamente costretti ad interrompere il relax delle festività di fine anno, per riunirsi finalmente nell’adunata d’esordio del nuovo consiglio regionale.

L’era Oliverio avrà dunque inizio e pare che già dalle prime battute i colpi di scena non dovrebbero farsi attendere. Gli occhi degli addetti ai lavori sono ben puntati sullo scranno più alto di Palazzo Campanella. Da giorni, infatti, impazza il toto-presidente, per pronosticare – magari con basso margine di errore – chi tra i trenta nuovi eletti andrà ad occupare la carica che spettò per tutto il corso della scorsa legislatura a Franco Talarico, presidente del consiglio uscente.

Mario Oliverio, proprio in merito alla questione, non ha mancato di ribadire più volte che quella poltrona non potrà di certo andare ad un componente dell’opposizione, ipotesi auspicata soprattutto dagli eletti del Nuovo Centrodestra, pronti a proporre la soluzione di “larghe intese” impersonata da quello che è, tra l’altro, il consigliere più anziano, Pino Gentile, visto da alcuni come la figura capace di garantire l’apertura di «un percorso di coesione istituzionale». Ma proprio Gentile non risponderebbe affatto ai criteri imposti dal neo governatore per la scelta del presidente dell’assemblea. Oliverio infatti, sulla base dei grandi numeri che le urne gli hanno largamente attribuito, sarebbe convinto ad andare avanti con una scelta "pescata in casa", laddove oltre all’appartenenza partitica (il nuovo presidente del consiglio sarà di centro un eletto del Partito democratico), si dimostrerà peculiare anche la discriminante territoriale: l’essere stati eletti in un collegio diverso da quello da dove arriva il neo governatore.

La partita sarà quindi tutta interna alla coalizione di centrosinistra, al Pd in particolare, e si giocherà fra i candidati arrivati dal centro-sud Calabria. È emersa però con prepotenza, negli ultimi giorni, l’idea di consegnare la guida del consiglio ad un renziano, in modo da equilibrare anche l’assetto interno al partito, ecco allora che il miglior nome sulla piazza pare possa essere quello di Nicola Irto. Il giovane consigliere reggino potrebbe quindi scalzare il catanzarese Vincenzo Antonio Ciconte, in teoria anche lui fedele al premier, ma che alle primarie del 6 ottobre appoggiò in maniera decisa ed incondizionata Oliverio, in controtendenza rispetto alle indicazioni della corrente di riferimento. Per tanto, Ciconte, comunque vada, sarà beneficiario di un ruolo di rilievo. Nei giorni scorsi, infatti, vista l'impossibilità di attribuire la delega alla Sanità, che rimane commissariata, il governatore avrebbe pensato proprio a Ciconte come nuovo presidente dell'assemblea. Ma l’idea dell’ultim’ora di “valorizzare” i membri appartenenti alla corrente di partito dirimpettaia, starebbe invece giocando a favore di Irto.

Ma, prima vera sorpresa, la seduta del debutto del Consiglio regionale, originariamente convocata per lunedì 29 dicembre, è stata nel corso di questo pomeriggio fatta slittare al 7 gennaio. Il presidente uscente, Franco Talarico, ha infatti rinviato in extremis la prima riunione della decima legislatura, ufficialmente a causa dalla richiesta avanzata dal consigliere Ennio Morrone, eletto in quota Forza Italia, che sarebbe stato impossibilitato a partecipare, addirittura messo ko da una fastidiosa influenza che lo costringe a restare a letto. L'atto di annullamento della convocazione fa riferimento, inoltre, anche all’impossibilità per diversi altri consiglieri regionali d'opposizione, di essere presenti alla seduta fissata inizialmente per il 29 in quanto fuori sede (presumibilmente "impegnati" nel lungo ponte natalizio). I più maliziosi, però, sospettano che il rinvio, accordato da Oliverio, fosse strettamente connesso alla difficoltà di trovare un accordo in maggioranza proprio rispetto alla scelta del nuovo presidente della massima assise regionale. Ipotesi avvalorata dal fatto che, oltre ai nomi di Ciconte ed Irto, in questi minuti si stia facendo sempre più pressante la potenziale nomina di un "terzo incomodo", il reggino Mimmo Battaglia

Un toto-presidente, quindi, che sta tenendo banco nei giorni antecedenti al tanto atteso taglio del nastro, per una legislatura che avrà finalmente inizio solo a margine delle festività. Niente però a che vedere con la partita che, da qui a poco, vedrà Oliverio impegnato a nominare i membri dell’esecutivo. È proprio per la composizione della nuova giunta che sono attesi, infatti, veri e proprio fuochi d’artificio.

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