Lunedì, 09 Marzo 2015 21:24

Regione, fondi Ue. Oliverio: ‘Salviamo il salvabile’. E Tallini si mette il ‘mantello’

Scritto da Redazione
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Dalla questione “fondi europei” la Calabria non potrà uscirne indenne. E le colpe – secondo il presidente della Regione, Mario Oliverio – sono tutte dell’esecutivo che lo ha preceduto. Oggi di scena, a Palazzo Campanella, la terza seduta del Consiglio regionale. Tema caldo, quello del Piano dei finanziamenti comunitari stanziati, negli anni scorsi, a favore della Regione Calabria, capace però di sfruttarne meno del 50%.

L’eredità ricevuta dalla legislatura Scopelliti, secondo i dati snocciolati oggi dal nuovo governatore, sarebbe pesantissima. Peggio ancora se si fa riferimento ai potenziali risvolti futuri, a meno che non si decida presto di mettere mano alla risorse Ue, in modo da poterle gestire e destinare in maniera totalmente diversa rispetto a quanto accaduto fino ad oggi. È per questo che la Regione, in definitiva, andrà a costituire una commissione ad hoc, tutta nuova, con il compito di velocizzare le procedure afferenti proprio ai fondi europei.

«Al 31 ottobre 2014 – ha spiegato Oliverio – erano stati impegnati solo 872 milioni di euro del Por-Fesr Calabria, pari al 43,7% del totale». Non va meglio per gli Fse. «Un disastro. Ho dovuto fare il giro delle sette chiese – continua il presidente della Regione – per racimolare progetti da rendicontare. Ce l’abbiamo fatta nel giro di un mese. La precedente amministrazione di progetti non ne aveva lasciato alcuno» asserisce ancora il governatore. «I protocolli risalgono al 2010, siamo al 2015 e ancora parliamo di progetti che devono partire. L’unico avviato è quello sulla banda larga, andato avanti solo grazie a Telecom. La vecchia giunta non c’entra in tutto questo? Erano forse turisti? Non vorrei che il carnefice di questa situazione chiedesse conto a chi è arrivato adesso». La spesa complessiva relativa ai fondi comunitari, dunque, è passata «da 860 milioni a un miliardo e 131 milioni», sottolinea ancora Oliverio. Ma, per andare avanti e massimizzare le risorse dell’Unione europea, è urgente capire cos'è successo nel recente passato, «per non commettere di nuovo gli stessi errori». Parte da qui, dunque, l’“operazione verità” di Mario Oliverio, determinato a bruciare le tappe per riuscire a riportare la Calabria sul giusto binario, almeno in merito alla gestione dei finanziamenti comunitari, «con una tabella di marcia forzata per tentare di salvare il salvabile». Anche se, almeno per il momento, anche la sua legislatura, in termini di celerità, non pare proprio abbia iniziato col piede giusto.

Lasciata alle spalle la programmazione dei fondi 2007-2013, toccherà ora pianificare a dovere quella 2014-2020 nonostante i ritardi che «si è già stato in grado di accumulare». A fargli eco, direttamente dagli scranni della minoranza, Fausto Orsomarso (gruppo misto), che ha spiegato «la programmazione 2007-2013 sta a cavallo di due amministrazioni diverse», e Nazzareno Salerno (Fi), che ha attribuito ogni responsabilità ai tecnici e alla burocrazia regionale che «troppo spesso fa muro alla politica».

Singolare, per restare nei banchi dell’opposizione, la protesta di Domenico Tallini che dopo l’esclusione, sua e di Orsomarso, dal gruppo Forza Italia, ha aperto i lavori odierni sventolando la bandiera con l’effigie berlusconiana per poi indossarla sulle spalle, a mo’ di mantello, per tutta la seduta in protesta verso gli ex compagni di lista Nazzareno Salerno, Ennio Morrone e Alessandro Nicolò che, in combutta con il vicepresidente Antonio Scalzo, avrebbero impedito che «migliaia di calabresi si sentissero rappresentanti».

In conclusione, invece, si è discusso della mozione – poi approvata all’unanimità – presentata dall’unico consigliere donna, Flora Sculco, rispetto alla tutela della parità di genere e di opportunità, in seno all’assise regionale.

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