deciso di incrociare le braccia e, contestualmente, di aprire un’estenuante ma legittima vertenza per rivendicare quanto dovuto. I lavoratori avanzano infatti le spettanze di ottobre, novembre e, tra qualche giorno, anche quella di dicembre. A nulla erano valsi gli incontri effettuati dai 379 dipendenti, alla presenza del neo presidente dell’ente intermedio di contrada Bitonto, Andrea Niglia. Ad ormai dicembre inoltrato, nessuna traccia degli stipendi e nessuna comunicazione in merito a potenziali e celeri soluzioni è infatti pervenuta all’indirizzo dei lavoratori, che, proprio per inasprire la protesta, hanno deciso di “scalare” ulteriormente il palazzo.

Mentre per tutto il corso della scorsa settimana i dipendenti si erano infatti limitati all’occupazione del piano inferiore e dell’atrio della struttura, in queste ore alcuni hanno invece deciso di andare ad occupare la sala giunta sita al terzo piano. Il tutto mentre, contestualmente, un’altra nutrita rappresentanza di lavoratori accompagnata dalle organizzazioni sindacali, dovrebbe recarsi tra lunedì e martedì prossimo nella città capoluogo di regione, Catanzaro, per estendere la protesta ai piedi di palazzo Alemanni, sede della giunta regionale, però, non ancora insediatasi, e rendere edotto della criticità il governatore Mario Oliverio.

Lo sconforto maggiore dei lavoratori fa chiaramente riferimento a quanto già anticipato da Niglia nella scorsa settimana: l’ente non potrà provvedere al pagamento degli stipendi, compresi quelli arretrati, non prima del prossimo anno (anche se si era parlato di novità che sarebbero dovute giungere proprio per la giornata di oggi). Quest’amara certezza sarebbe determinata dalle ristrettezze economiche che assillano le casse della Provincia nelle disponibilità delle quali vi sono appena un milione e mezzo di euro, di cui circa 300mila euro bloccati per atti giudiziari (nelle prossime ore si spera possano essere svincolati), mentre il resto risulterebbe destinato al pagamento di muti che gravano sul bilancio dell’ente per circa il 30 per cento. A ciò si aggiunga chiaramente il fatto che si sta facendo riferimento ad una Provincia gravata dal dissesto economico e sospesa nell’incertezza provocata dal recente avvento della riforma istituzionale Delrio. In queste ore si starebbe tentando comunque di far slittare i pagamenti dei mutui al mese successivo, gennaio 2015, in maniera da sbloccare ulteriori fondi da destinare nell'immediato alla corresponsione degli stipendi.