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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
«In considerazione dell’attuale disponibilità di cassa pari a circa un milione di euro, tenuto conto degli stipendi arretrati e del conseguente stato di malessere del personale dipendente, si diffida formalmente codesto tesoriere al pagamento degli stipendi dei mesi di aprile e maggio 2017, con l’avvertenza che l’ente procederà legalmente a tutela dei propri interessi, qualora venissero effettuati accantonamenti di somme per il pagamento della rata dei mutui in scadenza a dicembre, oltre il limite previsto dalla convenzione vigente e senza che venga effettuata un’analisi dei futuri flussi di cassa».
È questo l’incipit di una lettera che il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, ha inviato al tesoriere della Banca Monte dei Paschi di Siena; al ministro dell’Interno, Marco Minniti; al prefetto di Vibo, Guido Longo; al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio; alla Banca d’Italia di Catanzaro; all’Unione Province italiane della Calabria e all’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani).
Lo stesso Niglia, nella missiva, chiede «sostegno» e che si proceda alla «ricerca di strategie condivise per il superamento di questo impasse. Siamo preoccupato in merito all’esasperazione di molti lavoratori che non riescono neanche a coprire le spese per raggiungere il posto di lavoro e che in assemblea odierna hanno chiesto di attivare le procedure per lo “stato di agitazione e mobilitazione del personale”. Tale situazione – prosegue il principale inquilino dell’ente di contrada Bitonto - diviene in sé, oltre alla sua intrinseca natura, un serio problema di ordine pubblico, da non sottovalutare». Al termine dell’assemblea dei lavoratori, inoltre, sono state evidenziate le «gravi difficoltà economiche del personale, nonché grande preoccupazione per il crescendo delle difficoltà in tema di sicurezza e garanzia dei servizi offerti ai cittadini». Se la situazione, dunque, non dovesse cambiare con «risposte certe e risorse sufficienti a garantire il mantenimento delle competenze fondamentali in capo alle Province e il soddisfacimento delle retribuzioni dei dipendenti, sarà costretto, con il supporto dei dipendenti e con azione sinergica in parallelo con le organizzazioni sindacali, al blocco dei servizi erogati, quali la chiusura delle scuole secondarie non agibili e successivamente quelle a cui non verrà garantita l’erogazione del combustibile per il riscaldamento e/o i servizi di telefonia e luce, nonché la chiusura di tutte le strade provinciali dichiarate dal servizio viabilità meno sicure e l’aumento della limitazione della velocità sulle altre a cui non si potrà garantire la manutenzione. Voglio ricordare che una recente relazione della Corte dei Conti ha giudicato i tagli alle Province “illegittimi e irragionevoli, tali da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni istituzionali”, quindi lesivi del principio di buon andamento della pubblica amministrazione, ancor di più aggravati in questo territorio con forte disagio economico e sociale e dove lo scompenso strutturale si ripercuote in termini negativi anche sulla liquidità, determinando l’impossibilità per l’ente, come già detto, di poter programmare interventi concreti sul territorio, e la quasi assoluta certezza di non potere assicurare le retribuzioni al personale nei prossimi mesi».
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