Domenica, 28 Ottobre 2018 16:44

Pellegrino contro il Pd di Vibo: «Il gruppo consiliare ormai è una filiale di Forza Italia»

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo:

Nel silenzio di tutti e nella totale assenza del Partito democratico regionale, a Vibo Valentia si sta consumando un inciucio peggiore dell' “accorduni” del 2014.

Non saprei in effetti definire in modo diverso ciò che sta accadendo da qualche mese nella città capoluogo e che si appaleserà in maniera clamorosa alle imminenti elezioni provinciali. Il gruppo consiliare del Partito democratico di Vibo, in effetti, altro non è che una nuova filiale di Forza Italia, composto da consiglieri che da un lato puntano a conservare la poltrona e dall'altro, in forza di accordi trasversali noti a tutti, sostengono senza vergogna la peggiore amministrazione della storia della città. Che poi l'azionista unico del gruppo del Pd, Vito Pitaro, in forza di un proprio progetto personale, abbia di fatto traghettato prima Stefano Luciano e poi Giovanni Russo e compagni alla corte di Costa e Mangialavori è un altro dato oramai incontrovertibile. Le elezioni provinciali chiariranno definitivamente uno scenario ormai noto a tutti e decreteranno in via definitiva due passaggi politici chiarissimi: innanzitutto, che grazie alla nuova versione dell' “accorduni 2.0”, il modello Costa-Mangialavori sarà esportato alla Provincia col contributo trasversale del gruppo consiliare del Pd; inoltre, Vito Pitaro potrà accreditarsi definitivamente alla corte di Mangialavori (e Zavettieri?) nel centrodestra portando in dote Stefano Luciano e sancendo la totale incapacità di reazione di Giovanni Russo e del Partito democratico. A fronte di ciò, non resta altro che dare atto all'on. Viscomi, noto per la sua identità moderata, che ha già in maniera neanche troppo sibillina anticipato provvedimenti durissimi nei confronti di chi, senza motivazione alcuna, ma per scelta imposta dai trasversalismi di Pitaro, si appresta a tradire il Partito democratico alle elezioni provinciali. Infine un'ultima considerazione va fatta per dare merito ad Antonio Lo Schiavo, riconoscendo l'errore di qualche tempo fa: la coerenza che sta dimostrando è un evidente segnale lanciato con i fatti a chi, come Vito Pitaro, in città rompe e costruisce, fà e disfa, silura e premia in funzione esclusivamente dei propri interessi politici e delle proprie prospettive di carriera, oggi chiaramente orientate a destra. Rimane un ultimo dubbio e riguarda il circolo cittadino del Pd, guidato da Francesco Pacilè: di fronte ad un passaggio politico così complesso è stato convocato? Gli iscritti del Pd della città si sono espressi sulla scelta del gruppo consiliare e di Pitaro di votare Costa, Mangialavori ed il centrodestra?

Pino Pellegrino
Dirigente regionale del Pd
Commissario del Parco delle Serre

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