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Pace fatta fra i due big del Partito democratico vibonese.
Un armistizio del quale si era data notizia già nel corso delle scorse settimane, ma che adesso acquisisce tutti i canoni dell’ufficialità. Il deputato di Serra San Bruno, Bruno Censore, e l’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi – secondo quanto rivelato ieri dal Corriere della Calabria – si sarebbero ritrovati a Roma mercoledì scorso in occasione di un vertice tenuto alla presenza del segretario regionale del Partito democratico, Ernesto Magorno.
Il tavolo pare abbia rappresentato l’occasione giusta per ricucire uno strappo divenuto negli ultimi anni sempre più profondo, pronto però a rimarginarsi adesso per la campagna elettorale delle amministrative di Vibo Valentia. Entrambi, infatti, sembrano ormai intenzionati a camminare uno di fianco all’altro a sostegno del giovane notaio Antonio Lo Schiavo, che proprio come espressione diretta dell’ala censoriana dei democrats vibonesi si era aggiudicato la candidatura a sindaco alle primarie di coalizione dello scorso 22 febbraio surclassando l'ex consigliere regionale Pietro Giamborino ed il candidato di Sel Francesco Colelli.
Censore e De Nisi, quindi, si sono ritrovati a fumare il calumet della pace al cospetto della massima carica del Pd calabrese, il segretario regionale Magorno, che già a inizio marzo aveva incontrato in quel di Filadelfia Francesco De Nisi, con l’intento di esortarlo a convergere, senza se e senza ma, sul nome di Lo Schiavo. Una proposta accolta di buon grado che starebbe, tra l’altro, portando anche alla creazione di una lista a sostegno del giovane aspirante primo cittadino, forgiata proprio sull’asse Magorno-De Nisi. Dopo tutto già il sindaco di Pizzo Calabro, Gianluca Callipo, e diversi altri esponenti dell'ala renziana vibonese avevano dato man forte alla causa di Lo Schiavo, sostenendo fin dalle settimane precedenti alle primarie.
Nuove alleanze quindi che porterebbero a sensibili variazioni nell’assetto interno al Pd vibonese, con forti ripercussioni su tutto il territorio provinciale. Quale possa essere il reale motivo che ha indotto De Nisi a deporre le armi e tornare a stringere la mano a Bruno Censore è però, al momento, non del tutto definito. Ancora secondo il Corriere della Calabria, nel mirino dell’ex sindaco di Filadelfia ci sarebbe in realtà la tanto ambita segreteria provinciale del partito, guidata ancora da Michele Mirabello, eletto di recente consigliere regionale proprio in orbita Censore. Condizione al momento viziata – almeno secondo lo statuto del Pd – da un palese caso di incompatibilità. In occasione del prossimo congresso provinciale del partito, allora, Mirabello potrebbe cedere il passo proprio ad un uomo di De Nisi.
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